Attacchi di panico ed ansia
Attualmente sono in cura dal mio psichiatra con Sertralina 150 mg da 4 mesi e 8 gocce di EN 3 volte al giorno (mattina, mezzogiorno e sera) da Gennaio 2025.
Soffrendo ancora di sintomi residui il mio specialista mi ha introdotto Trittico in gocce 60 mg/ml con il dosaggio di 5 gocce al mattino e 15 gocce la sera prima di andare a letto.
Dopo circa 20 giorni in cui le cose sembravano andare un pò meglio, ho ricominciato ad avere forte ansia anticipatoria che a volte riesco a gestire ed altre volte no.
Il mio psichiatra mi ha detto che la combinazione dei 2 farmaci risultava per me troppo attivante ed ha deciso di ridurmi il dosaggio del Trittico dalle 20 gocce totali (che da quanto ho letto equivalgono a 40 mg) al dosaggio di 10 gocce totali in unica assunzione la sera prima di andare a letto.
Mi sto attenendo a quanto prescrittomi.
Non volendo mettere in dubbio quanto affermato dal mio medico di cui mi fido, la mia domanda è se nella vs esperienza vi risultano, in tale combinazione, Sertralina 150 mg e Trittico 40 mg casi di attivazione con aumento dell'ansia anzichè una diminuzione.
Grazie per l'eventuale risposta.
Dr.Matteo Pacini
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Dalla sua storia però si sa che Lei risponde alla paroxetina 30 mg. Quindi perché alla fine non è stata usata quella ? E? stata riprovata ma non ha funzionato ?
Dr.Matteo Pacini
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" No, la paroxetina non è stata reintrodotta ed ovviamente non so se avrebbe funzionato ancora."
Ma c'è un motivo per cui la cosa più ovvia e in continuità col passato è stata invece scartata ?
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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Stamane ad esempio ero in piena ansia con un pò di senso di oppressione al petto, tremori alle mani ed un nodo alla bocca dello stomaco.
Non so il mio psichiatra che strada possa prendere nel consulto del 4 settembre ed ho compreso il suo punto di vista, ovvero che il farmaco che aveva funzionato in passato dovrebbe essere la prima scelta nella continuazione della cura (in mia opinione sono sempre convinto che il passaggio da 30 mg di eutimil a 20 di elopram abbia contribuito non poco alla mia destabilizzazione, ma resta pur sempre solo la mia opinione).
Ovviamente proverò a chiedere di considerare questa eventualità anche perchè non credo che la Sertralina a questo dosaggio mi potrebbe apportare ulteriori benefici e non vorrei salire ulteriormente a 175 o 200 mg perchè avverto come effetti collaterali diarrea e nausea che sono ancora gestibili ma che incominciano a darmi fastidio e non vorrei che con l'aumento del dosaggio possano peggiorare.
Purtroppo, mea culpa, avevo omesso di dirle che sto assumendo EN in gocce (10 mattina, pomeriggio e sera) dal mese di Gennaio 2025. La domanda che volevo porle è se l'uso di EN a questo dosaggio possa considerarsi relativamente basso e possa consentirmi, appena possibile, di poterlo scalare senza grossi effetti collaterali nella speranza che dopo circa 8 mesi di questo dosaggio la loro azione continui ad esserci (a volte mi sembra di non prendere niente, altre mi stordiscono per un'oretta e poi basta) ed io vorrei veramente liberarmene. La ringrazio.
Non è una critica, ma una raccomdazione, perché le persone perdono tempo con questi nomi anziché magari occuparsi meglio dei meccanismi del proprio disturbo, di conoscerlo meglio insomma.
Per l'en vale lo stesso che per il trittico, non sono aggiunte dall'effetto decisivo sul nucleo della malattia.
Dr.Matteo Pacini
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A Settembre proporrò al mio psichiatra il ritorno alla paroxetina, alla cosa che aveva funzionato meglio di tutte finora.
La terrò ovviamente aggiornata ed eventualmente se dovessi cambiare medico potrei privatamente indirizzarmi da lei. Vedremo.
La ringrazio fin da adesso se dovessi tornare a chiederLe consulti.
Saluti.
P.s. Mi può togliere solo una curiosità tecnica... se possibile e per mia informazione ovviamente... venendo da 150 mg di Sertralina un range terapeutico di dosaggio della Paroxetina, a suo avviso, quale potrebbe essere ? Grazie ancora.
No, è sbagliato. Il rapporto personale con lo psicologo non è detto neanche che serva a qualcosa, non è sempre importante. In alcuni tipi di psicoterapia il paziente deve "sentirsi" seguito e capito, ma non è importante che ciò sia vero per come il paziente lo pensa. Questo di solito è strumento per poi indurre dei cambiamenti nel funzionamento cerebrale, e quindi comportamentale, incluso il pensiero, che è già un comportamento.
Così come per un farmaco, non è importante che la persona sia convinta della sua utilità o abbia simpatia per il medico. La tecnica deve funzionare di per sé. Altrimenti diventa una funzione generica di ascolto, di supporto. E a volte perfino così non è opportuno, se queste vanno a ritardare o sostituire degli interventi veri e propri.
Infatti, dire ad esempio "faccio psicoterapia" non significa di per sé niente. Sarebbe come dire "prendo un farmaco": ma quale ? che dose, da quanto, con che risultati ? E' indicato per la diagnosi, ci sono evidenze della sua efficacia ?
Allo stesso modo, così come lo psichiatra non "parla" con qualcuno ma lo visita, anche parlandoci, e anche perché no essendo per il paziente una figura di riferimento o un gradevole interlocutore, anche lo psicologo non parla, ma interagisce, cioè cura con delle tecniche che a volte prevedono una struttura "a dialogo" o a scambio, ma altre no, è l'esecuzione di compiti, la sollecitazione tramite stimoli specifici etc.
Dr.Matteo Pacini
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Per essere chiaro il terapeuta che mi segue ha questo indirizzo:
Tipo di terapia:
Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Psicoterapia della Gestalt
Analisi Transazionale
Terapia Centrata sulla persona
Psicoterapia Umanistica
Psicoterapia Integrativa.
Spero di aver fatto la scelta giusta riguardo il disturbo che ho.
Per ora sta andando bene ma vorrei la sua opinione sul tipo di indirizzo. Grazie. Saluti.
Alcune di quelle che ha elencato sono più che altro dei contesti, più che un'indicazione sulla tecnica (integrazione), altre di significato un po' oscuro (centrata sulla persona, umanistica), ovvero sì, si sa quello che vogliono dire, ma tecnicamente non è chiaro a cosa facciano riferimento come risultati e applicazioni. Ciò che è teoria può anche essere di fatto un modo di operare, ma il problema è che in quel caso non si sa su che base, a volte neanche su che concetti biologici precisi.
La cognitivo-comportamentale ha delle applicazioni specifiche che sono state verificate come efficacia.
Dr.Matteo Pacini
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