39 anni: separazione dalla madre

Buongiorno,
sono un uomo di 39 anni che abita ancora con la madre ed è felicemente fidanzato da 7 anni con una ragazza di 32.
Quando avevo 16 anni mio padre è morto di tumore e mia madre, che mi ha sempre voluto un bene dell'anima, si è rimboccata le maniche consentendomi di studiare sin oltre l'università.
Un anno fa ho acquistato una casa distante 5 minuti di auto da quella di mia madre. Dopo ristrutturazione mi accingo in questi giorni ad andarci a convivere con la mia fidanzata.
Purtroppo da qualche giorno mi è sorta una ansia tremenda di lasciare mia madre di 71 anni, da sola, pensandola esposta a rischi di qualsiasi tipo, in primis di salute. Tanto da essere tornato momentaneamente e temporaneamente a casa da lei a dormire.
L'ansia si manifesta in un continuo pensare alle cose brutte che potrebbero succederle (seppur sana), alla solitudine che potrebbe portarla alla demenza ecc.
Stamattina ho addirittura acquistato un sistema telesoccorso per lei, ma il mio umore non è migliorato.
Si alternano pianti a dirotto a lacrime agli occhi ed immensa tristezza.
Mia madre in alcun modo mi trattiene ed anzi tenta di esortarmi con affetto a prendere la mia strada, consapevole che la rivedrò spesso (lavoro a 4 minuti di strada in bicicletta e parcheggerò l'auto nel suo box).
Nonostante ciò sono in ansia tremenda e provo anche un nodo in gola/peso al petto.
Il mio medico generico mi ha prescritto 2 compresse di Samir 400 al dì.
Chiedo a Voi cosa posso fare, per favore.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

non so se sia il suo caso, ma esiste ormai in modo consolidato in letteratura quella che in un linguaggio non proprio scientifico viene chiamata " Sindrome di Peter Pan", in altre parole potrebbe essere non tanto o non solo la paura di lasciare la madre, poi non ancora molto anziana, quanto la paura di cambiare abitudini e certezze contro, in generale, una maggiore assunzione di responsabilità, la chiave di lettura starebbe proprio in quel "felicemente fidanzato",

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio innanzitutto per le Vs. cortesi risposte.
Per quel poco che ne capisco mi permetto di esprimere un piccolo parere.
Non so se riterrei "sindrome da peter pan" la mia. Non mi sono mai rifiutato di compiere atti da adulto od assumermi responsabilità. Ad esempio, nella mia vita lavorativa sono titolare di uno studio professionale ed ho dipendenti e collaboratori. Porto avanti operazioni professionali complesse e mi assumo le dovute, inerenti responsabilità.
Semmai mi parrebbe, a legger qui e la, qualcosa di più simile ad un "distrurbo d'ansia da separazione", seppur in età adulta.
Se il samir non serve a nulla, quale sarebbe il corretto percorso terapeutico da seguire... psicologo, psichiatra, psicoterapeuta... pastiglie...?
Grazie.

[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Gentile utente

se dovessimo ricorrere ad un professionista o ad un farmaco per qualsiasi situazione nuova o ignota, avremmo tutti in terapia.

Forse e' più utile fare il passo, che non comporta variazioni grosse di abitudini, piuttosto che pensare di prevenire i disturbi.

Se dopo qualche settimana dovesse avere sintomi specifico una visita psichiatrica può essere utile.
[#5]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

non le ho fatto la diagnosi ma quello che descrive e soprattutto i termini che utilizza fanno pensare a...., se poi vuole una diagnosi vera e propria deve andare, come le ha suggerito il collega, da uno psichiatra.

Per quanto riguarda l'ipotesi del "disturbo d'ansia di separazione" ci starebbe come per esempio un' enuresi che insorgesse senza precedenti in un anziano: può succedere , ma nessuno porterebbe il vecchietto dal neuropsichiatra infantile,

Cordiali Saluti

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