Il mio medico, ormai mi sono rassegnato ad avere una vita limitata

salve,
ho 37 anni e vi scrivo per avere un aiuto riguardo alla mia malattia che mi affligge da troppi anni.
Tutto è iniziato all’età di 20 anni.
Allora frequentavo il I anno di università con buoni risultati e non poche difficoltà (la mia famiglia pur potendolo fare, non mi aiutava affatto economicamente, per cui dovevo studiare e fare diversi lavori per finanziarmi gli studi).
Iniziai a soffrire di ansia generalizzata prima degli esami, poi segui un periodo ininterrotto di forte colite spastica e a cui si associò col tempo una grossa stanchezza psicofisica associata ad ansia. Poiché il mio medico di base non diede importanza a questo stato, continuai a studiare e lavorare (sempre + a fatica) fino a che dovetti interrompere tutto perchè iniziai a non mangiare e non dormire la notte ed avere un'ansia fortissima.
da li è iniziato il mio calvario. andai prima da uno psicologo che mi prescrisse delle flebo con EN associato a un antidepressivo. mi ripresi un po ma non appena mi riduceva gli antidepressivi mi sentivo male.
provai quindi ad andare da un noto neurologo il quale mi curò bene con antidepressivi (ludiomil, EN, iniezioni ricostituenti - avevo perso 10/15 kili) ma non appena provava a ridurre la posologia del Ludiomil/En ricadevo in maniera sempre più marcata nella depressione/ansia.
sono stati anni davvero difficili anche perchè la mia famiglia mi faceva pressione a lasciare le terapie ed a farcela da solo.
sono stato circa 5 anni così: prendendo e lasciando i farmaci perdendo però sempre più fiducia in una guarigione definitiva.
nel 1998 cambiai medico di base e scelsi un medico specializzato in psichiatria. con lui ho passato questi ultimi 12 anni. ho seguito terapie a base di Prozac poi Seropram, Elopram ed adesso da pochi mesi Cipralex.
tuttavia NON HO MAI RAGGIUNTO QUELLA STABILITA' se non per pochi mesi. forse anche a causa del mio desiderio di ridurre questi farmaci non appena mi sentivo meglio il chè mi faceva sempre ricadere in depressione e cominciare daccapo. recentemente il dottore mi ha sostituito l'Elopram (1+1/2 cp) con Il Cipralex (1+1/2 CP) motivando che è un farmco più tollerabile. ma devo dire che non mi sento per niente bene (umore depresso, senza energia, stanco, rallentato, assonnato, difficoltà a concentrarmi, dolori articolari etc.).
tuttavia al di là di quest'ultima terapia, con il mio medico, ORMAI MI SONO RASSEGNATO AD AVERE UNA VITA LIMITATA (nel lavoro, in coppia e nelle relazioni Sociali) E NON SOGNARE PIù DI STARE BENE senza essere accompagnato da questa fastidiosa compagna.
nei periodi di normalità sono una persona molto sociale, allegra con una grande voglia di vivere. sono però anche una persona molto sensibile e cerco sempre di non far dispiacere il prossimo (questo forse è un alto del carattere che andrebbe indagato).
ho letto che si può definitivamente uscirne. è veramente possibile? come si fà?mi potete aiutare ed eventualmente indicare qualche bravo medico?
vi sarò enormemente grato
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
L obiettivo della terapia dei disturbi Dell umore(se di questo si tratta) deve sempre mirare,'oltre a risolvere l episodio acuto, anche a prevenirne le possibili ricadute. Da quello che lei dice non sembra che questo sia stato ricercato, per un motivo o per un altro. Dovrebbe essere rivisto il progetto terapeutico.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

interrompere la terapia appena si sta meglio è un errore, la riduzione si può fare quando le condizioni di stabilità lo consentono e dopo un congruo periodo, tenuto conto che più episodi si susseguono e più importante è proseguire la cura.

Visto che nel suo caso si sono presentati ormai vari episodi depressivi, se lo psichiatra è d'accordo, si potrebbe prendere in considerazione una terapia che preveda anche uno stabilizzante dell'umore,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
gentili dottori grazie per le vs risposte.
da ciò che mi scrivete si evince che un buon risultato terapeutico non è stato raggiunto soprattutto a causa di una mancanza di continuità nella terapia.
riconosco che gran parte della responsabilità di queste cure altalenanti sono attribuibili a me e alla mia voglia (anche indotta dai miei familiari e alla mia fidanzata - adesso moglie) di ridurre questi farmaci ritenuti nocivi per la mia salute in generale. in particolare poi non ho mai preso di buon grado questi farmaci perchè avevo notevoli disturbi di tipo sessuale (marcato calo della libido).
poichè ero e sono molto sensibile a quest'ultimo aspetto (attività sessuale) ho sempre chiesto ai medici che mi hanno curato di ridurmi la posologia il più presto possibile, o quanto meno riducevo io stesso il dosaggio non appena mi sentivo meglio. ciò chiaramente mi portava a stare di nuovo male e a riprendere la terapia a volte con dosaggi superiori a quelli precedenti.
devo dire però che nessun medico che mi ha curato, forse sapendo la mia avversione ai farmaci, mi ha ammonito sul fatto che le cure andavano protratte per molto tempo dopo l'episodio acuto.
questo fatto l'ho appreso proprio recentemente dalle vs risposte ad alcuni quesiti posti da altri utenti.
appurato questo fondamentale errore, vi chiedo se a questo punto può bastare una cura efficace e protratta nel tempo o se è necessario affiancare la cura farmacologica ad una psicoterapia. negli ultimi anni infatti non vedendo risultati stabili con i farmaci mi sono più volte chiesto se avevo bisogno di fare psicoterapia per risolvere problemi della mia vita/personalità che attualmente ignoro.

la cura con cui mi sono trovato abbastanza bene (fatta fino ad agosto scorso) prevedeva:
ELOPRAM 20MG: 1 CP AL MATTINO + 1/2 CP A PRANZO
LEVOPRAID GOCCE - 4 GOCCE MATTINO E 4 GOCCE A PRANZO
EN GOCCE 5 GOCCE MATTINO E SERA
CARNIDYN 1 BUSTINA AL DI

attualmente prendo tutto uguale tranne elopram sostituito Da CIPRALEX 10 mg - 1+1/2 cp al di. ma con quest'ultimo farmaco non ho raggiunto mai un miglioramento stabile dell'umore e del quadro sintomatologico.

secondo voi ci sono farmaci di ultima generazione più attinenti al mio caso e con pochi o nessun effetto collaterale sulla sfera sessuale?

dr Vassilidis cosa intende per rivedere il progetto terapeutico?

dr Nicolazzo lei mi suggerisce di associare, in accordo con il mio psichiatra, uno stabilizzante dell'umore. quale potrebbe fare al mio caso? e che effetti collaterali hanno questi farmaci, Son ben tollerati?

infine, vi chiedo di indicarmi secondo la vs esperienza, (dato che non ho mai protratto una cura per lungo periodo e viste le mie recidive) in caso di risultati positivi per quanto tempo dovrei continuare la cura?

grazie per la vostra disponibilità e cortesia

p.s.
sono sicuro che le vostre risposte mi aiuteranno ad iniziare un nuovo percorso verso una vita normale.


































































































































































































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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

i trattamenti prevedono una continuita' di almeno 18-24 mesi duranti i quali i controlli devono consentire di capire se vi sono dei miglioramenti sostanziali ed i dosaggi possono essere mantenuti al dosaggio terapeutico efficace.

Attualmente il dosaggio di cipralex e' da considerarsi non al massimo terapeutico.

Anche l'utilizzo di benzodiazepine nel lungo termine non trova indicazione.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Ruggiero la ringrazio per il suo intervento, che mi ha chiarito i tempi di una terapia efficace.

dopo le vostre risposte ai miei quesiti, ora ho le idee più chiare sul percorso da intraprendere per una guarigione duratura e speriamo definitiva.

vi faccio però altre due domande, e vi sarei molto grato di un vostra risposta.


premesso che voglio iniziare una cura efficace da seguire per lo meno per i prossimi 18/24 mesi:

1) - dato che mi sono trovato abbastanza bene nel tempo assumendo ELOPRAM (1 + 1/2 cp al di) mi suggerite di ritornare a questo farmaco sostituendolo al CIPRALEX che assumo attualmente e che non mi ha portato risultati apprezzabili? questa variazione l'ho prospettata al mio psichiatra il quale mi ha detto che se trovavo maggiori benefici con L'ELOPRAM (vista la risposta individuale ai vari farmaci e molecole) potevo tornare ad assumerlo senza nessun problema.

2) - dato che molte volte ho interrotto o ridotto le terapie con antidepressivi (compreso l'ELOPRAM) a causa dei loro effetti collaterali sulla sfera sessuale (marcata riduzione della LIBIDO), vi chiedo se ci fosse qualche farmaco che non ha questi effetti, in modo da non avere la tentazione di interrompere o ridurre la terapia per questo motivo.

ho letto che esiste un farmaco chiamato MIRTAZEPINA che ha minimi o nulli effetti secondari sulla sfera sessuale. perchè il mio psichiatra non me ne ha mai parlato? recentemente quando gli ho fatto presente di non accettare questo calo della libido mi ha cambiato l'elopram con il cipralex ma non ho avuto nessun beneficio. Potrei usare la Mirtazepina o quest'ultimo farmaco viene usato solo per particolari indicazioni?

scusate per essermi dilungato così tanto ma ci tengo molto a spiegarvi la mia condizione e spero a consentirvi di rispondere al meglio.

in attesa di un vostro riscontro vi ringrazio e vi auguro Buon lavoro.




[#6]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

la mirtazapina è un farmaco antidepressivo (con suo specifiche caratteristiche) che evidentemente il suo psichiatra non ha ritenuto indicato nel suo caso.

Tenga d'altra parte presente che anche per tale farmaco esiste un profilo di collateralità sessuale, seppur anche questo variabile da caso a caso.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Garbolino.

lei dice però che anche per la MIRTAZEPINA esiste un profilo di collateralità sessuale, "seppur variabile da persona a persona".
allora le chiedo dato che ci sono comunque delle "possibilità" di ridurre gli effetti negativi sulla sfera sessuale usando questo farmaco(potrebbe essere che io non sia sensibile agli effetti collaterali della mirtazepina) perchè non provare?
del resto non ho mai protratto le terapie proprio per questo fastidioso problema, risolvendo il quale sarei molto più sereno nel continuare un progetto terapeutico a lungo termine.

il mio disturbo principale è "l'assenza totale della Libido" ma non problemi di erezione, eiaculazione etc.

ci sono altre controindicazioni o effetti collaterali pesanti o di natura diversa che non conosco? ho letto di elevato aumento del peso, è vero?


[#8]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

il rischio di un aumento ponderale è in effetti possibile, così come una possibile sedazione.
[#9]
dopo
Utente
Utente
quindi cosa mi consiglierebbe di fare?

ci sono altri farmaci 8oltre alla Mirtazepina che non portino ad un eccessiva sedazione e ad un corposo aumento del peso?

la ringrazio
[#10]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

mi dispiace ma non possiamo dare indicazioni farmacologiche on line.

E' importante che lo psichiatra potendola valutare di persona possa prendere in considerazione qualsiasi farmaco antidepressivo sia per lei più indicato.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori vorrei chiedervi un ultimo consulto:

premesso che voglio iniziare una cura efficace da seguire per lo meno per i prossimi 18/24 mesi:


da settembre il mio psichiatra mi ha sostituito l'ELOPRAM 20 MG (1 + 1/2 cp al giorno) con il CIPRALEX 10 MG (1 +1/2 cp al giorno) per sperimentare se quest'ultimo farmaco ,essendo una molecola più pulita, mi avrebbe comportato meno effetti collaterali sulla sfera sessuale.
poichè non ho avuto benefici sotto questo aspetto e poichè con il CIPRALEX 10 mg - (1+1/2 cp al di) non ho raggiunto mai un miglioramento stabile dell'umore e del quadro sintomatologico,vi volevo chiedere se era opportuno ritornare all'uso dell'ELOPRAM con cui mi ero trovato abbastanza bene.

questa variazione l'ho prospettata al mio psichiatra il quale mi ha detto che se trovavo maggiori benefici con L'ELOPRAM (vista la risposta individuale ai vari farmaci e molecole) potevo tornare ad assumerlo senza nessun problema.

secondo voi è un PASSO INDIETRO, dato che ho letto che il CIPRALEX è un farmaco migliore e di ultima generazione?

P.S.
sull'argomento mi farebbe piacere sentire anche un'opinione del dott. Pacini di cui ho letto molti consulti.

in attesa di un vostro riscontro vi ringrazio e vi auguro Buon lavoro.
[#12]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la valutazione di una terapia deve tenere conto della bilancia effetti terapeutici/effetti collaterali. Se il citalopram (elopram) nel suo caso specifico comporta un vantaggio in termini di effetti terapeutici rispetto all'escitalopram (cipralex) lo specialista le ha consigliato di ritornare al citalopram. Che l'escitalopram sia più recente non ha assolutamente nessun significato. Il passo indietro si fa nel momento in cui si peggiora l'efficacia clinica o la tollerabilità, non se si passa ad una molecola più "vecchia".
Cordiali saluti
[#13]
dopo
Utente
Utente
Dott. Martidias la ringrazio per la sua risposta chiara ed esaustiva.

cordiali saluti
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