Post-attacco di panico

Gentili Specialisti, cercherò di essere breve.
Un paio di mesi fa dovetti fare i conti con un attacco di panico scatenato da cefalea, peso epigastrico, senso di instabilità (tali sintomi perduravano da qualche giorno) in concomitanza di un periodo particolarmente difficile (cambiamento di casa, stress emotivo e fisico). Il DEA non riscontrò alcun problema cardiaco e prescrisse rx colonna cervicale e ecodoppler carotideo. Tali esami si rivelarono nella norma.
Il problema è che da quel momento in poi la mia percezione della realtà è completamente cambiata. Il mio medico attribuì allo stress tale evento (già provato 10-11 anni fa). Ma nei giorni successivi la mia attenzione verso ogni riflesso sensoriale ed ogni processo cognitivo salì esponenzialmente, fino ad arrivare a 10 gg in cui il senso di nausea ed il peso epigastrico mi costrinsero ad incredibili sforzi per alimentarmi. Mi sentivo sempre stanco, apatico e col solo desiderio di rifugiarmi nel sonno. Oltre a ciò si unirono episodi difficili da classificare (senso di depersonalizzazione, decontestualizzazione, senso di paura scatenato da un eco lontano di ricordi-immagini) che insorsero nelle circostanze più disparate.
Lo psichiatra disse che questi disturbi erano causati dal cambiamento, e non diede alcuna terapia affermando che era tutto nella norma.
Decisi allora di intraprendere una terapia psicologica che diede nelle prime sedute giovamento (si sta cercando di controllare l'ansia con esercizi di respirazione e visualizzazione e coi fiori di bach) ma ora mi sento peggio, o quantomeno come prima.
Le sensazioni che provo ora sono estremamente difficili da spiegare ma cercherò di dare alcune linee.
Risveglio mattutino posticipato (quando possibile) per evitare il confronto con la realtà, annullamento dell'entusiasmo per qualsiasi attività, processo di ricordo esasperato (richiamo a brevi flash del passato continuo e senza correlazione con l'attività svolta, ben differente dai ricordi strutturati e richiamati volontariamente), crisi ad insorgenza casuale o quantomeno misteriosa con senso di ansia e forte tristezza, che richiamano un leggero alone di eventi passati ma non distinti, leggera confusione tra realtà e visioni oniriche, sensazione di dispercezione del tempo e dello spazio. ( E' come se si fosse aperto un Vaso di Pandora ed ogni mia sensazione ossessiva o ansiosa si sia scatenata contemporaneamente amplificata.
Forse il mio tentativo di spiegare tale sintomatologia può sembrare catastrofico, ma malgrado l'inferno che spesso si scatena in me, esternamente non trapela alcun segno di sofferenza, se non lievissimo e difficile da decifrare esternamente. Ho sviluppato la compulsione di ricerca di informazioni e aiuto (anche mistico-religioso).
Sono sempre stato un soggetto "cervellotico", teso verso il trascendente. Ma ero arrivato ad amare visceralmente la mia vita. Temo di aver "guastato" qualcosa nei miei processi cognitivi, ed ora desidero riappropriarmi di ciò che era mio!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
Utente
Chiedo venia!
Che cosa mi è capitato? Potrebbe essere un problema di origine organica, (del sistema nervoso centrale) visto che a volte avverto cefalee e nausea?
Che cosa può essere questo disordine del pensiero, in particolare per quanto riguarda i processi di ricordo e visualizzazione?
Ringrazio anticipatamente per la risposta
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la diagnosi differenziale puo' essere effettuata con una visita specialistica diretta.

L'assenza di alterazioni gia' constatate e la conoscenza che ha di lei il suo medico di famiglia fanno propendere verso una patologia di tipo psichiatrico che si rileva con una alterazione dei processi di pensiero, eccessiva preoccupazione, alterazione della percezione di se' e del mondo esterno.

Tali elementi considerano degli aspetti che vanno assolutamente valutati da uno psichiatra.
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dopo
Utente
Utente
Ho già avuto un consulto psichiatrico, ma l'unica risposta è stata quella che avrei dovuto metabolizzare il cambiamento (come dire: non hai assolutamente nulla).
Sono attualmente in psicoterapia. La psicoterapeuta sta cercando di lavorare sull'autocontrollo con esercizi di respirazione e visualizzazione, il fatto è che questo stato di ansia-paura-tristezza improvvisa (pari per intenderci a quella che si può provare in uno shock) sopraggiunge comunque, anche se il mio autocontrollo fa in modo che i sintomi somatici siano quasi del tutto soppressi.
Che strada devo intraprendere? La psicoterapia può portare a risultati nel tempo (sono passati circa due mesi e subito sembrava funzionare, ma poi si è ritornati al punto di partenza o forse peggio)?
L'ipnosi può essere d'aiuto?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sarebbe meglio fare una nuova visita psichiatrica.
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dopo
Utente
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Grazie per la disponibilità
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