La meditazione, dandomi si' un alleviamento dei sintomi dell'ansia ma non uno stato, come dire,

gentili referenti, nel 1996 mi e' stata diagnosticata la SM in quanto il mio nervo ottico sx e' stato danneggiato: neurite ottica retrobulbare. A seguito di cio', sono comparsi gli attacchi di panico che a distanza di 15 anni, ho compreso grazie ad una cura psichiatrica a base di terapia cognitivo comportamentale e psicofarmaci (Daparox e Xanax). A farla breve, evitando tediosi racconti sul passato, attualmente prendo 10mg di Daparox la sera e conduco una vita normale. Il problema e' che alcune paure derivanti da piu' o meno forti emozioni, ancora mi sollecitano piu' del dovuto: tachicardia, sudorazione, agitazione, ecc. Tutti sintomi che conosco bene. Di continuo dico a me stesso (grazie anche alla terapia) che la paura non uccide e cosi' evito il panico ma una sorta di condizione di allarme persiste. Cio' mi induce ad adottare comportamenti "conservativi" nei confronti di alcune situazioni che si presentano nel quotidiano, facendomi sentire sconfitto, un perdente, a volte un codardo! Porto ad esempio un momento della mia giornata in cui, a seguito di uno stimolo violento, mi rifugio nella meditazione profonda con tecniche di respirazione lenta; ad un certo punto, mi devo riprendere di colpo perche' ho paura di perdere il contatto con la realta' nel senso che se mi lasciassi andare ad uno stato della mente ancora piu' profondo, raggiungerei il cosiddetto punto di non ritorno per poi impazzire!! Questo non rende, evidentemente, efficace sino in fondo la meditazione, dandomi si' un alleviamento dei sintomi dell'ansia ma non uno stato, come dire, di profondo benessere seppur momentaneo. Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed attendo "senza ansia" un vostro autorevole parere. Distinti saluti.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Quale e' la sua domanda?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ahem...!!!! Mi scuso per la scarsa chiarezza: desidererei un parere sulla mia paura di impazzire o di fare gesti inconsulti o reagire in modo spropositato di fronte a determinate circostanze; e' qualcosa che ristagna nella mia mente e che mi fa agire di conseguenza. Sara' la coscienza? Sara' la paura? Sara' buon senso? E' un dubbio che mi attanaglia da tanto. Distinti saluti
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

appare difficile rispondere con precisione alle sue domande.

All'apparenza tali preoccupazioni appaiono acrivibili alla sua ansia ma, per non essere superficiale o inesatto, credo possa girare gli stessi quesiti al suo psichiatra che, conoscendo nel dettaglio la storia personale, più precisamente potrà rispondere.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Concordo pienamente con il collega. All apparenza può trattarsi di residui sintomatologici. La conferma e i conseguenti provvedimenti possono venire solo dallo specialista di fiducia.
Cordiali saluti
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