Farmaci antidepressivi per l'ansia...

Gentili Dottori,
soffro di ansia generalizzata da un anno e mezzo.
Mi è stato prescritto da poco entact che ho sospeso causa effetti indesiderati che non sono riuscito a tollerare.

Ma mi chiedo:che senso ha darmi un inibitore della ricaptazione della serotonina?
Chi mi assicura di averne bisogno?

Se c'è in me questa "anomalia chimica" capisco il bisogno di intervenire. Ma se non c'è,perché somministrarmela?

La mia ansia ha cause precise,che sto cercando di eliminare con psicoterapia.

Adesso con il fallimento dell'entact,dovrei passare col sereupin.

Quello che però vi voglio chiedere è questo? Se una persona non ha una "carenza" di serotonina,a cosa serve dargli un inibitore della stessa?

Grazie.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il senso è lo stesso che ci sarebbe per un problema medico. Il corpo è un oggetto chimico, il cervello è una sua parte, e si esprime anche con sintomi psichici.
Lei viene visitato, si pone una diagnosi a cui corrisponde uno strumento che è utile in una percentuale di persone in tempi e dosi stabilite. Si potrebbe anche non conoscere la chimica del cervello. è dimostrato che quel medicinale o altri sono utili sulla base di studi statistici.

Non c'entra nulla la carenza di serotonina. Ma poiché non consoce il senso dei termini tecnici è abbastanza inutile che ci ragioni per poi equivocare: inibitore del reuptake della serotonina non significa che inibisce la serotonina, ma che la fa aumentare come primo effetto. Ovviamente non sapendo cosa sia la serotonina, il reuptake etc tutto ciò secondo me per Lei ha poco significato come base di ragionamento.

Dovrebbe ragionarci come su un qualsiasi problema medico.

Il discorso che la psicoterapia cura le cause è infondato, anche perché non è vero che ci siano cause alla base delle diagnosi principali di disturbi d'ansia. Se ci sono, farmaci e psicoterapia agiscono con meccanismi inizialmente diversi ma sempre sul cervello.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Se non ci sono cause sulla base di disturbi d'ansia...ciò che significa? Che non essendoci cause non ci sono nemmeno cure?
Io sto soffrendo d'ansia da un anno a causa di un evento difficile affrontato che non sono riuscito a superare.
La cause c'è e la psicoterapia mi dovrà aiutare ad uscire. In ciò a cosa può servire il farmaco? Se soffro per un motivo,il farmaco a cosa mi aiuta?

La benzodiazepina aiuta a contenere l'ansia a causa di ciò che mi accade.

L'antidepressivo a cosa aiuta allora? Io voglio cure durature e risolutive,non mi serve il tamponamento (anche perchè è un anno che soffro e non vede perché adesso mi debba mettere a tamponare)

Tutto qui...
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Nessuno ha detto che non ci siano cause, ma che queste possono semplicemente risolversi in una predisposizione genetica o nello svilupparsi di un funzionamento in rapporto a fattori che al momento non sono noti. Non cause nel senso di spiegazioni psicologiche.
La maggior parte delle cure per le malattie sono in uso senza che si sappia la causa prima della malattia. In tutti i campi.

Non capisco assolutamente le sue domande sul farmaco. Il farmaco cura la malattia, così come la psicoterapia. Tutto sta nel vedere quale malattia è e quali cure sono disponibili per i suoi sintomi o il suo meccanismo di fondo, se sono cure che la tengono sotto controllo, la estinguono, la attenuano etc.

Il motivo è una sua interpretazione fino a prova contraria. Il fatto che ci sia un motvio specifico all'origine di un disturbo non definisce sindromi particolari, le cure rimangono sostanzialmente basate sugli stessi principi.

"Io voglio cure durature e risolutive"

Quello che Lei vuole non importa. Può scegliere tra cure disponibili, il fatto che Lei voglia una soluzione non significa che per magia esista così come vuole Lei. Non so perché Lei tende a considerare una eventuale cura farmacologica un "tamponamento", probabilmente ha preconcetti sbagliati su questo, fa una infondata contrapposizione tra psicoterapia profonda e farmaco superficiale. Anche perché se parla di benzodiazepine o antidepressivi o altri farmaci sono discorsi diversi, e soprattutto sono discorsi diversi a seconda della diagnosi specifica, non esistono "gli psicofarmaci", è una categoria non medica.

Chi ha un'infarto dopo una lite violenta o uno sforzo fisico cura il proprio cuore che soffre di una malattia, il fatto che un evento abbia scatenato una crisi non cambia la diagnosi.
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