Una forte depressione della quale

Buongiorno..
Scrivo per avere un suggerimento. Mia mamma già anni fa ha sofferto di una forte depressione della quale, ultimamente, sembrava non avere più sintomi se non qualche attacco di ansia/panico molto sporadici. Ora, dopo un lungo ricovero in ospedale dovuto ad una forte infezione alla colonna cervicale che ha costretto i medici a cambire la cura antidepressiva abituale, la malattia è ricomparsa in maniera notevole (ansia, irrequietudine, poco appetito, disinteresse, fastidio della gente). In casa, nell'attesa di un consulto con il suo psichiatra, continuiamo a somministrarle la terapia prescrittale in ospedale ma le cose sembrano non migliorare! Volevo sapere, se possibile, come sarebbe meglio comportarsi.. Bisogna assecondarla in tutto e "andarle dietro con le buone" o a volte è più incisivo essere decisi e diretti?
Grazie per l'attenzione,
cordiali saluti, Elena
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Gentile utente,

quale terapia era prescritta precedentemente e quale è la terapia attuale?

Quando è previsto il controllo con lo psichiatra?

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Buongiorno,
grazie per l'attenzione.
La terapia precedente consisteva in 1 compressa di Trittico da 150 mg e 1 compressa di Paroxetida da 20 mg al giorno. Inoltre, in caso di attacchi forti d'ansia/panico 1 compressa da 0,5 mg di Xanax.

Ora la terapia consiste in 1 compressa di Cymbalta da 60 mg, 5+5+20 gocce di Rivotril 2,5 mg alle ore 8-12-22 e 2+2+2 gocce di Serenase 10 mg alle ore 8-14-20.

Il controllo con lo psichiatra è previsto per il 14 Settembre.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Gentile utente,

non è ben chiaro il motivo della variazione che, in ogni caso, nella seconda prescrizione non trova corrispondenza con la precedente.

Attualmente la sintomatologia potrebbe essere presente in quanto la terapia non agisce sui sintomi specifici ma appare essere maggiormente sedativa per alcuni versi e dovrebbe agire sui sintomi depressivi per altri.

Provi a chiedere al medico di famiglia se è disponibile ad una variazione mentre attendete la visita psichiatrica.
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Grazie.

La precedente terapia è stata variata perchè ritenuta troppo aggressiva nei confronti degli antibiotici somministrati e perchè, dal momento che l'infezione premeva sul midollo spinale e i movimenti degli arti inferiori erano notevolmente compromessi, si riteneva possibile non riuscire a capire eventuali miglioramenti in quanto gli antidepressivi avrebbero potuto intontirla e provocare la stessa difficoltà motoria.

Quindi, se non ho capito male, per Lei la terapia attuale non è adatta al caso??

E nel frattempo, come dobbiamo comportarci?? Dobbiamo assecondarla in tutto (per esempio quando non si sforza di mangiare, quando chiede di poter prendere delle gocce in più) oppure in certe situazioni è bene avere un po' più il pugno duro?? Spero di essere stata chiara..

La saluto cordialmente, Elena
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Le due terapie sono differenti ed a mio modestissimo parere la seconda terapia ha un peso maggiore rispetto alla prima, per possibili effetti legati alla capacità cognitiva di sua madre.

Sinceramente, la prima terapia non avrebbe dovuto dare effetti "aggressivi" e comunque meno di quanto ne potrebbe dare la seconda.

A mio avviso, se vi sono difficoltà motorie e cognitive andrebbero indagate possibili cause, legate anche all'avanzare dell'età ed il fatto che lei lamenti alcuni tipi di comportamento, non proprio caratteristici di depressione, possono supportare il sospetto.
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