Attacchi di panico e depressione

Buonasera,
scrivo in merito ad un problema che inizia a preoccuparmi e a rendere monotona la mia vita. Nel 2009 mi sentii male per la prima volta, pensavo di stare per morire e successivamente agli accertamenti effettuati, si scoprì che quella che sembrava la fine della mia vita non era altro che un attacco di panico. In seguito effettuai gli accertamenti del caso per assicurarmi che il problema fosse realmente, solo, un disturbo di attacchi di panico.
Non so bene cosa abbia fatto scaturire questo disturbo.
Andai dallo psichiatra e questo mi prescrisse 1/2 compressa di Sereupin ( da aumentare ad 1 dopo 30 gg) e 15gocce x 3 al dì di En.
Iniziai a fare questa cura, diminuendo nel tempo le gocce di En, arrivando a prenderle al bisogno e comunque 5gocce alla sera.
Dopo circa 2 anni volevo iniziare a rinunciare a tutti questi farmaci e iniziai ( spontaneamente) a diminuire a poco x volta il sereupin, passando da 1 cpr a 3/4 di cpr e così via. Arrivato a prendere 1/4 di compressa iniziarono a farsi risentire i sintomi degli attacchi di panico aggravati da sintomi depressivi e quindi decisi di rivolgermi ad un altro neuropsichiatra.
Feci inizialmente dei controlli ( elettroencefalogramma, analisi del sangue, colloquio con psicologa ) e successivamente parlai con lo psichiatra.
Gli esami sopra elencati risultarono essere nella norma ( risulto essere un soggetto portatore di anemia med. ) e nel colloquio con lo psichiatra raccontai la mia problematica che iniziava a rendermi la vita priva di senso. Mi chiese persino di che orientamento sessuale fossi ( omosessuale ) e capii che la risposta non era da questo ben accetta. Notai in questo una certa diffidenza nel proseguire la conversazione e nell'aiutarmi nella problematica.
In definitiva mi prescrisse nuovamente il Sereupin da 20 mg ( una volta al dì) e le En gocce ( 5 alla sera e al bisogno ), facendomi presente che la Paroxetina poteva essere necessario che la prendessi per tutta la vita, magari anche in dosi maggiori.
Ad oggi continuo a prendere quanto prescrittomi in ultimo.
A parte gli attacchi di panico ( quasi inesistenti ) sono sorte altre problematiche che rendono la mia vita quasi nulla.
Dormo ca 13 ore al giorno, lavoro per ca 6 ore e le restanti ore mangio e mi sdraio sul letto perkè sono sempre stanco. Spesso mi ritrovo il senso di testa vuota ed è come se da un momento all'altro il mio cervello mi abbandonasse (penso che il mio cervello scoppi da un momento all'altro..).So che la descrizone è quasi pazzoide ma vi assicuro che non riesco a trovare altri termini per spiegare cosa mi accade.
Vorrei eliminare un giorno questi farmaci (a differenza di quanto dettomi dall'ultimo psichiatra), vorrei poter divertirmi con gli amici, eliminare un pò di questi chili dovuti all'assunzione della paroxetina e non avere più questi sintomi di testa vuota o paura di morire. Mi rivolgo a voi per avere dei consigli su cosa fare perchè sono certo che gli attacchi di panico non tolgano il diritto di vivere seren
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

Un trattamento psichiatrico per qualsiasi diagnosi richiede una valutazione continua nel tempo.

Dopo la prescrizione e l'assunzione del farmaco è opportuno tornare al controllo periodicamente sia per valutare la riduzione dei sintomi lamentati sia per valutare l'insorgenza di nuovi sintomi, come sembra essere il suo caso, che vanno valutati e trattati separatamente.

Sarebbe il caso che riprenda i contatti con uno psichiatra.

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la sua risposta.
Tuttavia avrei ben accettato una sua considerazione in merito ai sintomi che ho e al fatto che un suo collega mi abbia detto che il sereupin se necessario dev'essere preso a vita. Non le chiedo una prescrizione ma una considerazione su quanto da me esposto.
Ringraziandola, porgo distinti saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Senza la visita diretta non ho elementi sufficienti sia per sostenere che lei non debba prendere il farmaco a vita sia il contrario.

I sintomi che lamenta appaiono appartenenti a disturbi in aggiunta a quello giá presente e la visita ed i controlli possono dirimere il dubbio.
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