Nevrosi d'ansia

Buongiorno,
scusate se scrivo di nuovo ma dopo mesi di disagio e dopo il forte stress durante il corso dell'anno e due cure con antidepressivi errate che hanno fuoriviatro la diagnosi , ora con la lucidità che è arrivata dopo un periodo di assunzione di en gocce , ho capito che soffro di nevrosi d'ansia , che sicuramente mi faro' diagnosticare da uno psichiatra nella mia citta'.
Anche lo psicologo che mi ha avuto in cura per qualche mese mi aveva diagnosticato ansia e non depressione ...certo un certo scoramento per la situazione ma non depressione.
Come ho scritto in un altra richiesta a cui nessuno ha risposto i sintomi si accentuano nella fase pre mestruale e sono costretta a prendere 10 gocce di en.
La domanda che vorrei sottopporre a Voi specialisti è che siccome su internet ho visto che le nevrosi d'ansia si curano con ansiolitici l'en puo' andare bene? ora sento che 10 gocce la mattina non sono sufficienti posso prenderene anche 10 la sera? o sono meglio benzodiazepine a emvita breve? ovviamente nell'attesa dell' appuntamento con lo psichiatra e poi non è pericoloso se volessi ricercare una seconda gravidanza?.Ringraziando in anticipo per la risposta Saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

"ho capito che soffro di nevrosi d'ansia , che sicuramente mi faro' diagnosticare da uno psichiatra nella mia citta'"

E' un discorso senza senso. Lei non fa diagnosi e nessuno sicuramente le diagnosticherà una cosa solo perché lei l'ha deciso. Inoltre "nevrosi d'ansia" non significa niente di particolare, significa soltanto genericamente disturbo d'ansia. La diagnosi di "ansia" fatta in passato è ancora più vaga e non comprensibile.

Le nevrosi d'ansia non si curano con gli ansiolitici, ma ad esempio con gli antidepressivi, per cui tutto il ragionamento viene a cadere. Non è chiaro quale sia stato il problema con gli antidepressivi e quali abbia assunto.

Se vuole ripartire dalla diagnosi di cui non è convinta chieda pure un secondo parere, ma senza proporre al medico né diagnosi né tantomeno le cure che "ha letto" da qualche parte.

Qui non è possibile indicare cure da assumere.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente

Caro Dott.Pacini,

ovvio che la diagnosi la lasciero' fare allo specialista....e mi lascero' indicare la cura farmacologica che ritiene più opportuna . Seconda cosa ..gli antidepressivi (serestill e citalopram) mi soso stati fatti sospendere dallo specialista stesso perchè aumentavano l'ansia e mi davano parecchie controindicazioni.
Ma la cosa che non capisco ...ed è tanto che seguo questo forum e sito e dal quale mi togliero' perchè ritengo non utile in quanto le Vostre risposte hanno toni arroganti e non produttive ( anche solamente per un supporto psicologico) .
Riportate le citazioni delle nostre richieste come " un compito a scuola " sbagliato.

Allora mi domando ACHE COSA SERVE QUESTO SITO E A CHE COSA SERVITE VOI MEDICI ON-LINE .

A NULLA!!!!!!!

Arrivederci

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Lei non ha chiesto alcun supporto psicologico, qualunque cosa intenda con questa espressione, ha chiesto indicazioni su cosa assumere. Poiché non è la prima volta che scrive, si suppone anche che sappia bene che una delle regole è che non si forniscono indicazioni su farmaci da assumere.

A cosa serve il sito dovrebbe averlo già capito, visto che ha inserito diversi consulti.

Lei pretende di ragionare su una diagnosi che si è fatta da sola, con l'assurdità che tanto poi "se la farà diagnosticare" come se fosse un certificato di residenza.
Propone come conoscenze cose assolutamente opposte a quelle diffuse, come ad esempio che i disturbi d'ansia si curino con gli ansiolitici.
Infine chiede quale ansiolitico assumere.

Sarebbe più utile che fornisse dettagli su quali cure ha fatto, e in che senso le ha interrotte, visto che è normale che aumenti l'ansia durante le prime settimane di trattamento, e che questo dipende dalla diagnosi (accade in particolare nei disturbi d'ansia).
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