Fine di un amore

Buonasera dottori,vi volevo esporre il mio problema dato che sono ormai 5 mesi che sono in totale confusione. La mia ragazza dopo 2 anni mi ha lasciato pur dicendomi che mi ama ancora e piangendo per questa scelta. Fino ad un anno fa abbiamo convissuto quando un giorno,dal nulla, si sveglia piangendo e mi parla delle sua ansie provocate da me per la mia gelosia (anche paura di vedere un bell’uomo in tv).i primi 2 mesi la incalzavo di domande per i suoi ex fidanzati ed ero gelosissimo (lei lo stesso,abbiamo spesso litigato per la gelosia ossessiva di entrambi). Poi pian piano mi è passato,come logico ma lei mi dice che di quei 2 mesi le restano ancora le cicatrici. Ha pensato che forse il passo potesse esser stato troppo lungo (la convivenza) allora ha deciso di tornare dai suoi genitori ed io dai miei. Nonostante questo lei ha continuato a svegliarsi piangendo e mi ha raccontato delle sue preoccupazioni e delle sue ansie: se un giorno mi piacesse qualcun altro? se non ti amassi piu? perchè ho attacchi di panico se stiamo insieme mentre se non siamo insieme mi manchi e non potrei vivere senza di te? Queste domande la turbano ancora a distanza di 5 mesi di separazione e di cure da una psicoterapeuta che le dice che i suoi attacchi di panico sono dovuti dalla mia presenza,perchè una parte di lei si vuole staccare da me e un'altra ha paura di restare da sola.
Però tutto questo mi sembra assurdo. Perchè lei ha voglia di vedermi,di stare con me e solo un mese fa mi ha chiamato dicendo che voleva tornare da me dopo un viaggio insieme ad un'amica nel quale ha pianto tutto il tempo perchè sentiva,parole sue,di allontanarsi da me,la sua fonte di gioia. Dopo 2 ore ho ricevuto un'altra telefonata nella quale ahimè aveva detto di aver sbagliato tutto e che quell'incontro non si poteva avere perchè avrebbe ostacolato la sua terapia. Una settimana fa ho cercato di nuovo il contatto con lei che,contro tutto e tutti (parole sue) ha voluto rivedermi e infatti ci siamo rivisti,lei ha pianto tanto dicendomi che quello che sta vivendo è un incubo. Io credo di non essere il suo problema sinceramente,il nostro rapporto è stato sempre sincero,da parte di entrambi e ne sono certo. Io avrei voluto affrontare questo problema insieme ma la psicoterapeuta ha evidentemente dedotto che sono io il suo problema e non l'ha permesso ma lei continua a stare male e non fare ciò che le dice il cuore evidentemente. La psicoterapeuta ha detto che gli attacchi di panico erano dovuti alla sua nascita con cordone ombelicale al collo (l'avuta anche mio padre ma mai ha avuto di questi problemi) e che infatti quello stato di asfissia era dovuta a me perchè mi rigettava. Lei ha avuto anche in passato disturbi di ansia ed ora ha cominciato ad avere qualsiasi dubbio (anche sulla sua sessualità) e questo mi fa capire che è in totale confusione. Non so più cosa fare per questo vi chiedo aiuto.
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Dr. Gianluca Rosso Psichiatra 17 1
Gentile utente,
sarebbe utile per la sua ragazza un consulto anche presso uno specialista in psichiatria per un approfondimento diagnostico e un eventuale trattamento farmacologico. Stando a quanto lei scrive, soffriva di disturbi d'ansia anche prima della vostra relazione...
Cordiali saluti

Prof. Gianluca Rosso

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dopo
Utente
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La ringrazio per la celere risposta dottore. Si soffriva già in passato di disturbi d'ansia ed è stata circa una decina di anni fa in cura da uno psicologo. La psicoterapeuta in questione ha iniziato una cura con farmaci ed antidepressivi. Questo "travaglio amoroso" è nato da una sua inadeguatezza nella vita,un complesso di inferiorità e di dubbi circa la sua personalità. Ho avuto la fortuna che le si liberasse di questo peso con me . Le sue domande iniziali sono state: perchè non sono capace nell'affrontare le situazioni come te? Perchè non riesco a trovare una collocazione nel mondo? E da li sono sfociati tutti i dubbi sull'amore... Qualsiasi domanda le facessi ho capito,forse troppo tardi,che la considerva in maniera eccessiva. Lei non mi da nessuna colpa ma il fatto che mi dica prima di rivederci "io vado contro tutto e tutti per di rivederti" mi fa capire che c'è un impedimento da parte sua,pur non voluto. Credo abbia idealizzato la sua psicoterapeuta perchè a sua detta vuole solo il suo bene ma io la settimana scorsa l'ho vista piangere ogni volta che si parlava di noi e non so bene come comportarmi. Questa vicenda va avanti da giugno,sono passati quasi 8 mesi e non ci sono migliorie se non quelle di svegliarsi con molta meno ansia rispetto al passato. La ringrazio ancora e mi scuso se sono un po' troppo prolisso
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dopo
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Utente
Poi un'altra considerazione che vorrei fare (questa è più per me che per la mia ragazza) è che la psicoterapeuta parla di elaborazione del lutto. E' giusto parlare di elaborazione di un lutto (6 mesi dice la psicoterapeuta) in questo caso nonostante lei abbia preso la decisione di porre fine alla nostra storia?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
in questo caso penso che si possa parlare di elaborazione del lutto per entrambi,in quanto,anche se lasua ragazza ha fatto il primo passo per porre fine alla vostra storia,pare che tale decisione non sia statata la conseguenza di una scelta matura,ma qualcosa cui è arrivata costretta dai suoi disturbi,e,quasi,contro la sua volontà cosciente.Per quanto concerne tutto il resto concorderei con il collega circal'opportunita di una consulenza specialistica Psichiatrica al fine di giungere ad una precisa diagnosi,ed eventualmente,se il medico lo riterrà opportuno,affiancare alla psicoterapia altre forme di intervento volte ad accellerare i tempi di recupero.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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dopo
Utente
Utente
questo è stato il suo ultimo messaggio che mi fa pensare e mi scuso ancora di chiedere il vostro aiuto.
"Vivo nel ricordo nel nostro passato felice e nella consapevolezza nel presente che niente sarà più come è stato e che la colpa è solo mia che non so chi sono e cosa voglio e vivo nel senso di colpa costante perchè so il male che ti faccio e so che non ho la possibilità di alleviarlo se non in quei momentti in cui ti dico,va bene vediamoci. So anche che poi ti do di nuovo l'illusione e ti faccio ancora piu male ed è un circolo vizioso...Non voglio vederti piu perchè ogni volta si riapre una ferita e poi sto male,come adesso. ti voglio un bene infinito e te ne vorrò per sempre". A questo punto non so davvero come interpretarlo,forse il sentimento da parte sua è completamente deteriorato,forse io davvero vivo con una speranza che non ha ragione di esistere,forse io vorrei risolvere i suoi problemi in qualche modo ma sono io che davvero li causo. Io ci tengo davvero e non so quali parole usare nè cosa fare.
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Utente
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La questione che piu mi sta a cuore e che non mi fa dormire è il fatto che la psicoterapeuta ha individuato in me il suo male,consigliando fortemente di non vedermi più.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
penso che,probabilmente,la psicoterapeuta possa aver indiduato una causa scatenante non tanto in lei quale persona,quanto come partner di una relazione sentimentale.In altre parole,al suo posto potrebbe esserci un'altro soggetto e le reazioni della sua ragazza non sarebbero molto differenti.La difficoltà di gestire i sentimenti scatenati da un rapporto affettivo potrebbe essere la goccia ultima che fa traboccare un vaso in cui si sono accumulati altre motivazioni di disagio e altri conflitti passati e non risolti..In tal senso l'interruzione della vostra storia potrebbe avere una valenza positiva,indipendentemente da qualsiasi valutazione di merito circa i suoi comportamenti,o il suo carattere.Saranno comunque,pemso,tutte valutazioni,e ipotesi, che la sua ragazza potrà maturare nel corso della terapia e dello sviluppo del rapporto con la sua terapeuta.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
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