Per il dott.pacini

La mia situazione la spiega molto bene lei qui.

E’ molto frequente che uno stato di derealizzazione continuo si sviluppi come espressione di un disturbo ossessivo. Negli stati di preoccupazione ossessiva per le proprie funzioni mentali, o per elementi riguardanti le proprie emozioni, i propri rapporti con gli altri e la giustezza delle proprie azioni, nel tempo la persona tende a vivere in una specie di “binario” ossessivo che lo tiene separato dalla realtà. All’inizio questo può essere una posizione di distacco necessaria a pensare, razionalizzare, riflettere e analizzare le cose alla ricerca del migliore ordine o della risposta più convincente. Alla fine invece diviene una condizione di distanza, di fluttuazione, come di chi è disabituato al contatto immediato e intuitivo con la realtà, e quindi la esamina ancor prima di averla assorbita, dal proprio respiro alle parole dette dagli altri, alle cose che si parano davanti agli, alle azioni da compiere. Le persone in preda alla derealizzazione ossessiva si sentono o sono rallentate, impacciate, congelate. Si sentono esiliate in una realtà parallela da cui si vede tutto, si sente tutto, e si riesce anche volendo a fare tutto, ma in maniera innaturale, dovendo per forza “recitare” o senza riuscire ad essere naturali. Il tutto comporta quindi uno sforzo insostenibile, nel senso che anche ci si pensa mentre si pensa, si agisce, si parla, il tutto come se si dovesse “editare” o passare in rassegna il proprio esistere secondo per secondo prima di farlo uscire, o di far entrare messaggi da fuori. Di solito la derealizzazione ossessiva si accompagna a domande assolute e prive di costrutto, del tipo “giusto o sbagliato”, “buono o cattivo”, “fa parte di me o non fa parte di me”, etc riferiti a qualunque stimolo esterno, dalle facciate delle case alle persone che si incontrano.

La mia ossessione e' sulla salute mentale, mi hanno diagnosticato una ipocondria ma lo psichiatra mi consiglia solo una terapia psicologica, che ne pensa?

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Se le hanno diagnosticato una ipocondria non vedo perché escludere alcuni strumenti di utilità nota in questo tipo di disturbo, ovvero quelli farmacologici.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La tempesta e' passata mi e' rimasta la paura del periodo cupo. Per questo mi e' stata cinsigliata solo la psicoterapia.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La tempesta e' passata mi e' rimasta la paura del periodo cupo. Per questo mi e' stata cinsigliata solo la psicoterapia.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La tempesta e' passata mi e' rimasta la paura del periodo cupo. Per questo mi e' stata cinsigliata solo la psicoterapia.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Le chiedo un ultimo consiglio, questo stato di insicurezza e fragilita' dovuta al periodo passato e' stato definito dal mio psichiatra uno strasico destinato a scomparire. Lei che ne pensa? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"La tempesta e' passata mi e' rimasta la paura del periodo cupo. Per questo mi e' stata cinsigliata solo la psicoterapia."

Non ha senso "solo" la psicoterapia. Può utilizzare la psicoterapia come la farmacoterapia, non vedo perché fare esclusioni a priori.

Se le hanno consigliato una terapia significa che questa situazione non si prevede che passi da sola, altrimenti che senso ha indicarle di intraprendere una cura ?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dopo due anni di girovagare fra medici, riverche su internet, rassicurazioni non ne posso piu' ho piena consapevolezza del mio disturbo. Sono stanco di alzarmi credendo di avere una malattia incurabile che varia da un momento all'altro. Voglio tornare a pensare alla vita e non alle malattie. Sono un enciclopedia medica ambulante, controllo costantemente come sto!
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ho paura nello specifico della depressione pur non avendola e questo come puo' ben capire miavvalena la vita. Ci penso tutto il giorno, sono come diviso in due, rido parlo non mi limito ma questo pensiero di fondo mi sta consumando....
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Sinceramente la presentazione che fa non sembra proprio quella di uno che ha passato la tempesta, ma di uno che sta male. Quindi ripeto che non capisco il perché si debbano evitare proprio le cure più efficaci.
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