Angoscia quando lontano da casa e/o ragazza

salve a tutti...
purtroppo la situazione mi viene difficile da spiegare...

sono 7anni che vivo fuori da casa. sono laureato e da poco abilitato come medico.
ebbi una esperienza traumatica di distacco da casa quando partii per l università, che mi condusse a un umore che oggi definirei depresso, e che, senza rivolgermi a psichiatri o altro, superai con gran difficoltà, piangendo per lunghi mesi e cercando di colmare con grandi difficoltà la mancanza delle vecchie abitudini, vecchi amici, vecchi luoghi e soprattutto della mia famiglia che, per motivi geografici, posso rivedere poche volte l'anno.
nell arco di circa un anno, sforzandomi di conoscere persone, di provare a praticare i vecchi hobby anche nel nuovo contesto, riuscii a trovare un nuovo precario equilibrio che mi consentisse di vivere decentemente...a costo di insonnia, tachicardia,febbri che ad oggi ancora sono inspiegabili sulla base di malattie "cliniche", durate per anni. (vedasi consulto precedente :)

in seguito, ho avuto un secondo tracollo psicologico...quando mi fidanzai.
date difficoltà logistiche per vedermi con la ragazza, e qualche contrasto di idee, optai per prendere una casa da solo, per poter essere "libero" di star con lei, per condividere un po di intimità libera da esterni anche nelle cose stupide come cucinare.
tale rapporto si è trasformato all atto pratico in una convivenza (un po scomoda come metriquadri, ma in fondo piacevole)
bhe...con lamentele della donna, ed esame di coscienza...mi sono reso conto di essere "appiccoso".
adoro averla in casa, sono un po geloso, etetc. nulla di grave per nessuno dei due...
il problema è che tale appiccicosita' diventa angosciante per entrambi durante le rispettive vacanze a casa (siamo di regioni diverse.).
già anche quando durante l anno lei va qlch giorno a casa, a sua mancanza mi fa star triste.
ma soprattutto l estate, quando non ci vediamo per più tempo, comincia la mia sofferenza.
chiamo di continuo, perdo piacere per la maggior parte delle compagnie e delle attività.
non godo neppure del piacere di esser con i familiari con cui divento scontroso ed evitante.
non sempre, ma spesso..specialmente quando non la sento per ore.
riesco a sopravvivere "con poca autonomia" solo dopo sms e chiamate che mi rassicurano. basta anche solo monosillabi per sentirla più vicina. per qlch tempo divento piu sereno.
quando ho avuto la possibilità di ridurre il periodo di lontananza continuativa,ad esempio con 4gg di vacanza insieme in modo da non far un mese intero lontani, ho vissuto meglio (2estati fa)

a ciò si sovrappone il problema attuale.
sono entrato in una scuola di specializzazione. e st estate non solo sarò senza ragazza vicina.,.ma non potrò neppure avere i miei vicini risultando in metà agosto solo e senza amici (tutti in vacanza.)
il terrore della distanza da tutti mi ha gia sconfitto. piango da giorni. non ho fame. non dormo quasi, eccetto che per il triazolam. è come la crisi del primo anno...più grave.
vi chiedo aiuto
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile utente,
come lei potrà ben capire,in un consulto a distanza è impossibile avventurarsi in una ipotesi diagnostica e tanto meno terapeutica.Mi rendo conto della sofferenza che traspare dalle sue parole.Penso tuttavia che una consulenza Psichiatrica diretta potrebbe essere un buon inizio per districare la matassa della sua situazione.Sarà poi il collega che in base a quanto riterrà opportuno potrà indirizzarla verso una terapia farmacologica o psicologica,oppure entrambe se necessarie.
Cordiali salui
Piergiorgio Biondani

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