Antidepressivi in gravidanza
Salve,
soffro di depressione ormai da diversi anni e sono in cura da uno psichiatra con la seguente terapia giornaliera:
lamictal 100 mg
citalopram 20 mg
5 gocce di rivotril
ho tentato piu' volte di sospendere i farmaci gradualmente, ma una volta sospesi del tutto, nel giro di poco i sintomi della depressione tornavano nuovamente a dimostrarsi, fino all'ultimo episodio due anni fa, dove sono stata veramente male.
Con questa cura sto bene, e se non fosse che con il mio compagno desideriamo un bambino, non sospenderei piu' nulla.
Il mio psichiatra mi ha consigliato di sospendere nuovamente tutti i farmaci, e poi una volta rimasta incinta di resistere almeno fino alla fine del primo trimestre.
E' inutile dire che ho letto di tutto sull'argomento, compresi alcuni dei vostri interessanti articoli,con la conclusione che non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto, e che vanno soppesati, caso per caso, i rischi e i benefici di una eventuale ricorso a farmaci antidepressivi prima e durante la gravidanza.
Fermo restando che dovro' decidere il tutto con il mio psichiatra, volevo sapere, quali dei farmaci che sto attualmente prendendo sarebbe piu' opportuno togliere, o meglio è a piu' alto rischio per il feto, e perchè.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.
Stefania
soffro di depressione ormai da diversi anni e sono in cura da uno psichiatra con la seguente terapia giornaliera:
lamictal 100 mg
citalopram 20 mg
5 gocce di rivotril
ho tentato piu' volte di sospendere i farmaci gradualmente, ma una volta sospesi del tutto, nel giro di poco i sintomi della depressione tornavano nuovamente a dimostrarsi, fino all'ultimo episodio due anni fa, dove sono stata veramente male.
Con questa cura sto bene, e se non fosse che con il mio compagno desideriamo un bambino, non sospenderei piu' nulla.
Il mio psichiatra mi ha consigliato di sospendere nuovamente tutti i farmaci, e poi una volta rimasta incinta di resistere almeno fino alla fine del primo trimestre.
E' inutile dire che ho letto di tutto sull'argomento, compresi alcuni dei vostri interessanti articoli,con la conclusione che non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto, e che vanno soppesati, caso per caso, i rischi e i benefici di una eventuale ricorso a farmaci antidepressivi prima e durante la gravidanza.
Fermo restando che dovro' decidere il tutto con il mio psichiatra, volevo sapere, quali dei farmaci che sto attualmente prendendo sarebbe piu' opportuno togliere, o meglio è a piu' alto rischio per il feto, e perchè.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.
Stefania
[#1]
Gentile utente,
"non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto". Più che altro quasi nessuno ha a disposizione degli studi specifici, anche perché non si tende a fare studi sul potere teratogeno delle medicine somministrandoli appositamente a donne in gravidanza, quindi sono dati ricavati a posteriori su persone che erano in cura.
Diciamo che più che l'antidepressivo. di fatto considerato sicuro, è la lamotrigina a non essere compatibile. E' possibile una profilassi pregravidica se non si intende sospendere la terapia per i rischi che comporta, oppure iniziare la gravidanza a farmaci sospesi (magari non tutti). Questo deve deciderlo con il suo psichiatra.
"non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto". Più che altro quasi nessuno ha a disposizione degli studi specifici, anche perché non si tende a fare studi sul potere teratogeno delle medicine somministrandoli appositamente a donne in gravidanza, quindi sono dati ricavati a posteriori su persone che erano in cura.
Diciamo che più che l'antidepressivo. di fatto considerato sicuro, è la lamotrigina a non essere compatibile. E' possibile una profilassi pregravidica se non si intende sospendere la terapia per i rischi che comporta, oppure iniziare la gravidanza a farmaci sospesi (magari non tutti). Questo deve deciderlo con il suo psichiatra.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile utente,
"non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto". Più che altro quasi nessuno ha a disposizione degli studi specifici, anche perché non si tende a fare studi sul potere teratogeno delle medicine somministrandoli appositamente a donne in gravidanza, quindi sono dati ricavati a posteriori su persone che erano in cura.
Diciamo che più che l'antidepressivo. di fatto considerato sicuro, è la lamotrigina a non essere compatibile. E' possibile una profilassi pregravidica se non si intende sospendere la terapia per i rischi che comporta, oppure iniziare la gravidanza a farmaci sospesi (magari non tutti). Questo deve deciderlo con il suo psichiatra.
"non ci sono farmaci antidepressivi che sicuramente non hanno un effetto teratogeno sul feto". Più che altro quasi nessuno ha a disposizione degli studi specifici, anche perché non si tende a fare studi sul potere teratogeno delle medicine somministrandoli appositamente a donne in gravidanza, quindi sono dati ricavati a posteriori su persone che erano in cura.
Diciamo che più che l'antidepressivo. di fatto considerato sicuro, è la lamotrigina a non essere compatibile. E' possibile una profilassi pregravidica se non si intende sospendere la terapia per i rischi che comporta, oppure iniziare la gravidanza a farmaci sospesi (magari non tutti). Questo deve deciderlo con il suo psichiatra.
[#5]
"Il rischio di difetti congeniti è aumentato di un fattore da 2 a 3 nella prole di madri trattate con un antiepilettico, rispetto alla incidenza attesa di circa il 3% nella popolazione in generale. I difetti più frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale.
http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Lamotrigina_Hexal.asp#SP6#ixzz2d4ZQ6CtP
Una precisazione però: questo si riferisce agli antiepilettici in generale, e siccome la lamotrigina è anche un antiepilettico potrebbe avere questo rischio così come ce l'hanno gli altri, nella stessa misura o in misura diversa. Inoltre, è un rischio nei soggetti con epilessia, non nei bipolari trattati con lamotrigina.
Il rischio teratogeno rispetto ai rischi della sospensione temporanea lo valuta con psichiatra e ginecologo.
http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Lamotrigina_Hexal.asp#SP6#ixzz2d4ZQ6CtP
Una precisazione però: questo si riferisce agli antiepilettici in generale, e siccome la lamotrigina è anche un antiepilettico potrebbe avere questo rischio così come ce l'hanno gli altri, nella stessa misura o in misura diversa. Inoltre, è un rischio nei soggetti con epilessia, non nei bipolari trattati con lamotrigina.
Il rischio teratogeno rispetto ai rischi della sospensione temporanea lo valuta con psichiatra e ginecologo.
[#6]
Utente
Grazie Dottore,
un ultima precisazione, quando scrive dei possibili rischi degli antiepilettici, e quindi anche della lamotrigina, dice anche che questo è un rischio nei soggetti con epilessia e non dei bipolari, questo che significa i bipolari sono meno esposti ai rischi rispetto agli epilettici?
Grazie
Stefania
un ultima precisazione, quando scrive dei possibili rischi degli antiepilettici, e quindi anche della lamotrigina, dice anche che questo è un rischio nei soggetti con epilessia e non dei bipolari, questo che significa i bipolari sono meno esposti ai rischi rispetto agli epilettici?
Grazie
Stefania
[#7]
Gentile utente,
Potrebbe essere. In termini rigorosi quando si dice che c'è un rischio questo potrebbe dipendere dal farmaco così come da altri fattori quali la biologia del disturbo di partenza o altre caratteristiche proprie di quel tipo di persone che non si sono prese in considerazione. Poi in gran parte dei casi si fa riferimento al farmaco. Anche le dosi possono essere per esempio diversamente rischiose, e magari da uso a uso cambiano.
Potrebbe essere. In termini rigorosi quando si dice che c'è un rischio questo potrebbe dipendere dal farmaco così come da altri fattori quali la biologia del disturbo di partenza o altre caratteristiche proprie di quel tipo di persone che non si sono prese in considerazione. Poi in gran parte dei casi si fa riferimento al farmaco. Anche le dosi possono essere per esempio diversamente rischiose, e magari da uso a uso cambiano.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.7k visite dal 24/08/2013.
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