Ansia e psicoterapia, sostanze stupefacenti

Salve sono un giovane di 29 anni, con un pregresso di disagio psicologici e la mia storia clinica e' iniziata circa 8-9 anni fa...
Per un problema ansioso-depressivo piu' ansioso cominciai a frequentare un DSM pubblico non potendo permettermi uno psichiatra privato, li per diversi anni ho preso psicofarmaci e purtroppo ho avuto nel tempo delle ricadute poiche' essemdo molto giovane associavo stupefacenti e alcool con i psicofarmaci...purtroppo per un periodo sono stato molto male e me la sono vista molto brutta finche' non decisi di cambiare vita eliminando le cattive abitudini e con una terapia farmacologica ( terminata a novembre 2010) sono stato abbastanza bene anche se con i dovuti effetti collaterali;
Purtroppo nonostante le cure e la psicoterapia alcuni miei disagi (difficolta' relazionali, ansia e nervosismo) e a seguito di un lutto un anno fa ho ripreso la psicoterapia presso il CSM, accordato con 2 colloqui al mese...
Io personalmente volevo aumentare a 1 colloquio a settimana ma il dott ha detto che secondo lui e' sufficiente la cadenza quindicinale, non traendo benefici da questa terapia mi domando cosa potrei fare per migliorare la mia situazione...non so se interrompere e recarmi presso un privato ( psichiatra, psicologo, sessuologo o altra figura) e chiedo gentilmente un consiglio in merito alla mia situazione e che differenza c'e' tra uno specialista privato e uno pubblico? Alcuni medici per questi disagi suggeriscono psichiatri/psicoterapeuti privati...perche' nel pubblico non sono bravi? Oppure e' solo un interesse economico?
Vagando nel buio cerco un lume per trovare la strada giusta, poiche' sono giovane ho per fortuna un lavoro e sogno una vita dignitosa, magari con una famiglia, ma devo liberarmi di questi disagi e ansie che cmq mi fanno stare male;
Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
nella sua lettera non è specificato di quale tipo di psicoterapia si tratta,pertanto è difficile valutare se la frequenza può esserle utile o meno,anche perchè non appare ben chiara la natura del disagio di cui soffre e i sintomi attraverso cui si manifesta.Inoltre non accenna se ha ripreso anche la terapia farmacologica.Comunque penso che i colleghi dei centri pubblici non abbiano assolutamente una preparazione o capacità inferiore a chi lavora nel privato.In campo pubblico l'unico handicap potrebbe essere la scarsa disponibiltà di personale e risorse che può influire negativamente sulla disponibilità di tempo di chi vi opera.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore,
la ringrazio molto per la sua celere risposta, e le spiegherò meglio la mia storia clinica:
- la psicoterapia attuata è stata del tipo cognitivo-comportamentale( lo psiclogo mi fece ache acquistare un libro in materia) dal 06/2008 circa al 04/2010, poi interrotta per i discreti risultati ottenuti;
l'ho ripresa circa un anno fa, come ho scritto sopra come supporto psicologico, e on vorrei essere drasrico ma sembra che non capito bene del tipo d trattamento che sto svolgendo, mi sembra tutto vago e cmq i colloqui che ho due volte l mese è come se non si fissano nella mia mente lasciando un'impronta....per questo avevo chiesto di aumentare le sedute, ma con esito negativo..
-attualmente nn prendo nessun farmaco e sono anche molto schivo nel farlo, visto le mie brutte esperienze anche di malessere fisico, per gli effetti collaterali ecc soprattutto nella sfera sessuale, in passato ho preso entact 10 (con cui ero rinato)mg una volta al di piu EN per diverso tempo, circa 2 anni prima di dormire, stavo abbastanza bene ma a seguito di ricadute dovute anche all'uso di sostanze mi è stato sostituito con efexor 75 mg una volta al di' e con efexor 150 mq (per soli sei mesi pero') nel periodo di magior malessere, la suddetta terpia dal 2006 al 2010;
- il mio disagio si è sempre manifestato con ansia da prestazione, timidezza, scarsa autosima,introversione,evitamento delle relazioni sociali (specialmente donne), nervosismo, insonnia e malesseri legato all'uso di sostanze stupefcenti (cannabis,sintetiche intendo) da premettere che non ne uso piu' dal 2008;
per il discorso del servizio pubblico sono d'accordo con lei se un medico deve gestire 1000 pazienti, qualcosa puo sfuggire, pero' a parte tuttonon saprei a chi rivolgermi ora e non so se la psicoterapia in atto è quella giusta, poichè non vedo cambiamenti con disapprovazione dello psicologo che mi sprona a delle novità...
Mi domando sempre qual'e' lo specialista del mio disagio...?? poichè il mio obbiettivo è sempre lo stesso migliorare per avere una vita dignitosa come tutti..
Cordialmente ringrazio
Ansia

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