Disturbo borderline o disturbo bipolare?

Quali sono concretamente le differenze tra questi due disturbi?

Avevo una diagnosi di disturbo bipolare che è stata modificata in disturbo di personalità borderline, ma non so come sentirmi al riguardo, cioé se la situazione è migliorata o peggiorata. Inoltre, basandomi sulle informazioni trovate in rete, i due disturbi continuano a sembrarmi molto simili e non capisco qual è il criterio che fa la differenza.

I problemi che accuso maggiormente (e che rendono pressocché invivibile la mia vita) sono:

- Forti sintomi dissociativi... nelle fasi più acute mi "divido" in più personalità e durante quei periodi (che possono durare mesi) è impossibile farmi ragionare e convincermi di essere una persona sola.

- Istinto autodistruttivo... ho bisogno di autodistruggermi per sentirmi viva, per provare qualcosa, per sfuggire al senso di apatia. Preferisco dire autodistruttivoe non autolesionista perché non è il dolore quello che cerco, è la distruzione in sé, l'atto di andar contro alla vita, a tutto ciò che è buono e giusto. Sono finita in ospedale più volte, nonché in rianimazione, grazie ai miei esperimenti/tentati suicidi.

- Senso di vuoto cronico, che cerco di riempire nei modi più malsani.

- Umore instabile. Da qualche tempo ho oscillazioni rapide e frequenti, anche nell'arco di una sola giornata, mentre fino a qualche anno fa alternavo periodi di felicità smodata a periodi di depressione maggiore, come nel disturbo bipolare propriamente detto (infatti era quella la prima diagnosi).

Le mie domande sono: si può essere sia bipolari che borderline? Quali criteri diagnostici permettono di distinguere fra i due? Qual è il più grave? Si guarisce?

Grazie in anticipo a chi avrà la pazienza di rispondere.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Guarire è una parola abusata in medicina, figuriamoci in psichiatria!

Si possono curare molte malattie e queste due più o meno nello stesso modo, ovvero con psicofarmaci, sostegno dello psichiatra, riabilitazione ed eventuale psicoterapia se lo psichiatra le da l'indicazione.

Noi sappiamo curare i sintomi, non sempre, ma più di tanti altri specialisti in altri campi, ed è questa l'unica cosa importante.

I sintomi, qualunque sia il nome della patologia che lei abbia, le sono ridotti in modo tale da avere un miglioramento della qualità della vita?

Questa è l'unica cosa importante! Trovare un equilibrio con farmaci e riabilitazione (non con il verbo astratto di una diagnosi) e lavorare sulla qualità della vita!

Le altre domande sono sinceramente utili solo a fini pensionistici e di carriera per i professori che lavorano all'Università... ma non incideranno in alcun modo sulla sua esistenza!

Dr. Manlio Converti

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta.

Purtroppo non sento affatto di essere migliorata. Sono sempre più lontana dal trovare un equilibrio, perciò ho bisogno di risposte che mi aiutino a capire qual è il mio problema. Non è una curiosità oziosa. Voglio sapere cos'è che mi impedisce di vivere una vita normale, perché gli altri convogliano i loro sforzi nel tentativo di costruire qualcosa di positivo mentre io voglio solo distruggere, perché sono paralizzata da un senso di vuoto insostenibile, perché il mio umore è sempre fuori controllo, sfasato, imprevedibile, perché improvvisamente non sono più padrona della mia testa.

Ho bisogno di dare un nome al problema, di sentirlo concreto, per dare un senso a una vita passata solo a soffrire non sapendo per quale motivo.
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