Cipralex depakin xanax

Salve, sono una studentessa di 27 anni. Ho avuto un anno ricco di cambiamenti e momenti difficili, a seguito del quale ho iniziato a sperimentare stati d'ansia, via via sempre più forti, inizialmente legati solo agli esami universitari;
il giorno prima dell'ultimo esame estivo, sono andata in tilt, con uno stato di confusione mentale, difficoltà di concentrazione, sensazioni di sbandamento. Ho comunque dato l'esame in condizioni psicofisiche pessime, e da quel giorno ( 19 luglio) non sono più stata bene. Ho iniziato ad avere attacchi di panico paucisintomatici in luoghi affollati ( come il supermercato) e negli spazi chiusi ( come il treno), è poi scattata l'ansia anticipatoria, prima legata solo a determinate situazioni ( come prendere il treno) poi si è generalizzata fino a divenire insopportabile; questo ha comportato l'inizio dei comportamenti di evitamento. Inizialmente sono stata da un medico omeopata che oltre alla cura omeopatica mi ha prescritto anche lo xanax da 0.25 due volte al giorno ( che ormai assumo da 2 mesi). Oltre a constatare l'inefficacia della cura omeopatica, il mio umore ha iniziato a sprofondare, con sentimenti forti di preoccupazione per le mie condizioni, tendenza al pianto, risvegli precoci, forte angoscia soprattutto al mattino. Insoddisfatta della mia scelta terapeutica, mi sono rivolta a uno psicoterapeuta che collabora con uno psichiatra.
Devo precisare che al momento sono in umbria, a casa con i miei genitori, ma studio a cesena e sperando di tornare al più presto, ho scelto lì lo psichiatra e lo psicoterapeuta, per ora mi sto facendo accompagnare perchè l'idea di fermarmi a dormire lì e di stare fuori casa ovviamente mi mette ansia.
Lo psichiatra ha inizialmente aggiunto il cipralex, che assumo da 3 settimane, e sono arrivata a 12 gocce al giorno ( da una settimana).
In queste settimane di trattamento l'ansia è aumentata e ho sperimentato anche un notevole abbassamento dell'umore, con difficoltà di alzami al mattino, demotivazione apatia, la solita angoscia mattutina, risvegli precoci soprattutto nelle situazioni in cui devo il giorno dopo ho qualche genere di impegno.
Ieri sono stata al secondo controllo dallo psichiatra ( sono riuscita a fermarmi a dormire a cesena per due notti) e lui ha ritenuto opportuno aggiungere anche il depakin granulato 250mg ;
quindi la terapia attualmente è:
- cipralex aumentato a 16 gocce ( 8 al mattino e 8 dopo pranzo)
- xanax 0.25 due al giorno ( una dopo colazione una dopo pranzo)
-depakin 1 bustina la sera
mi ha detto che ritiene opportuno intervenire per stabilizzare l'umore, e ottenere anche una copertura sull'ansia maggiore dello xanax che a 0.25 non è sufficiente.
Il depakin è usato in ambito psichiatrico come stabilizzatore dell'umore nelle depressioni bipolari, quindi non mi risulta chiaro il motivo dell'introduzione di questo farmaco nel caso di un disturbo di panico; devo pensare di essere bipolare?
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
la terapia con Cipralex a un dosaggio minimo ma efficace la sta facendo da solo una settimana, quindi il farmaco è ancora non pienamente attivo, ritengo che questa sia la ragione, temporanea, del permanere dei sintomi. L'aggiunta dello stabilizzante spesso consente di stabilizzare prima l'umore e di limitare l'uso delle benzodiazepine, quindi l'uso di questo farmaco (peraltro a un dosaggio basso), è probabile sia stato fatto dal suo psichiatra per questo motivo. Non credo quindi che debba considerarsi bipolare. Seguirei con cura la terapia del suo psichiatra.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dott. Di Rubbo,
per prima cosa la ringrazio per la risposta rapida e cortese.

Ciò che non capisco allora è perchè il mio psichiatra non ha menzionato l'idea di iniziare a scalare lo xanax;
inizialmente mi aveva proposto di alzare il dosaggio a 0.50 e di aggiungere anche il depakin, ma data la mia riluttanza nei confronti delle benzodiazepine ha poi suggerito di lasciare invariato il dosaggio dello xanax aggiungendo comunque lo stabilizzatore.

Altri dubbi:

- dovrei sottopormi a delle analisi del sangue periodiche? ( di cui il mio specialista non mi ha parlato)
- dopo quanto tempo dovrei sentire l'effetto terapeutico del depakin? ( l'ho assunto ieri sera per la prima volta e stamattina devo dire che l'ansia era notevolmente diminuita, è possibile che sia imputabile a questo?)
- mi sono sentita molto stanca e con molto bisogno di dormire, può essere un effetto imputabile al depakin? e se è così, la sonnolenza passerà o è persistente?
- il depakin da problemi di dipendenza o si riesce a togliere facilmente?
- per quanto tempo, in base alla logica per cui mi è stato prescritto, dovrò continuare ad assumerlo? (se ha solo una funzione di tamponamento dei sintomi, in attesa della risposta del cirpalex è possibile che poi potrò rimanere solo con quello?)

Dalla sua esperienza, le risulta che questo farmaco a dosaggi bassi viene impiegato anche per trattare gli stati ansiosi o si tratta di una scelta particolare?

La ringrazio di nuovo per la sua disponibilità.
[#3]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
questa non è una domanda ma un fuoco di fila, comunque:
1) lo psichiatra sicuramente ha tenuto di conto che il Depakin non funziona istantaneamente, per cui le ha, probabilmente, lasciato gli ansiolitici ancora per un po';
2) il suo psichiatra, verosimilmente, le chiederà gli esami se se ne presenterà la necessità;
3) spesso dopo qualche settimana;
4) per cui no;
5)il dosaggio di 250 mg molto difficilmente può darle sedazione, lo escluderei;
6)no, nessuna dipendenza, si toglie facilmente;
7) lo valuterà il suo psichiatra
8) nella mia esperienza, in base alla visita, si usa in una terapia composita, come quella che le ha prescritto il suo curante, non è una scelta particolare.
Cordialità,

[#4]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso per la quantità di domande poste, ma, come credo sia evidente, la necessità di rassicurazioni in certi momento è piuttosto elevata.

La ringrazio ancora per la sua cortese attenzione e per aver messo a disposizione la sua professionalità.

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