Ansia e attacchi di panico

Gentili dottori,in questo periodo mi ritrovo a dover affrontare una serie di problematiche ed a richiedere spesso il Vostro gentile riscontro.
Ultimo "problemino", ma non per questo il meno importante, che ho deciso di affrontare in maniera decisa per poterlo risolvere(spero definitivamente),riguarda
il mio stato di ansia onnipresente ed abbastanza evoluto.Sono un uomo di 31 anni e soffro di stati d'ansia da un bel po di tempo(almeno una decina di anni)senza
ricorrere però mai a medicinali per attutire o risolvere il problema.Ho sempre aspettato che se ne andasse da sola così come era comparsa e talvolta così è stato.In questo periodo però la situazione è peggiorata.Soffro di stati d'ansia abbastanza violenti legati per lo più a situazioni che hanno coinvolto negli ultimi anni persone care e che oggi mi portano costantemente a fare pensieri negativi che mi logorano mentalmente e non mi fanno stare tranquillo.Altro fattore da non trascurare è il forte stress lavorativo a cui sono sottoposto da qualche mesetto ad oggi.Talvolta all'ansia si associano attacchi di panico.In questo periodo non risco più a godermi nessum momento della giornata,ho sempre una costrizione allo stomaco oltre a reflusso gastroesofageo (ho fatto anche gastroscopia...negativa) e tachicardia che aumentano specie di sera quando mi metto a letto.Sono mesi ormai che non riesco piu a dormire per bene.Ogni piccolo rumore di notte mi fa svegliare di soprassalto con il cuore in gola che va a mille.Oltre all'oppressione allo stomaco ed alla tachicardia,si associano altri sintomi quali:dolore ed intorpedimento alla spalla e al braccio sinistro che è quello che mi spaventa più di tutti per la paura che possa essere ogni volta un problema cardiaco(sono terrorizzato da questo...tra l'altro soffro anche di cervicobrachialgia),tremore,sudorazione dei piedi,sensazione di calore al volto,spossatezza,stanchezza cronica.Ho parlato col medico di famiglia qualche giorno fa che mi ha consigliato Xanax 0.5 una compressa al giorno prima di andare a dormire ma non ho ancora cominciato la cura.E' da un pò che sono diventato molto ipocondriaco.Nel mio caso sarebbe opportuno prendere lo Xanax?
Se si la terapia corretta quale è nei tempi di somministrazione?So che bisogna interromperla gradualmente.Oppure potrei affidarmi a qualche SSRI?Ho letto che
quasti ultimi a differenza delle benzodiazepine non creano dipendenza e che agiscono direttamente sulla serotonina.Il mio unico timore è che prendendo Xanax potrei sentirmi rimbambito/stordito nel corso della giornata,o avere forte sonnolenza cosa ovviamente in cui non vorrei incorrere,specie per il avoro.Arrivato in questa situazione però qualcosa devo fare perchè ogni giornata risulta pesante,non riesco a dormire e il mio umore si ripercuote negativamente anche nei rapporti sociali.Vorrei inoltre evitare visite psicologiche.Preferirei superare il problema con le mie capacità magari con l'ausilio di qualche farmaco.
Confido in un Vostro gentile riscontro
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La terapia per la maggior parte dei disturbi d'ansia consiste in farmaci di fondo che hanno azione preventiva e curativa, con esito variabile a seconda del comportamento spontaneo della malattia (transitoria, continua, intermittente) e della durata della malattia al momento dell'intervento.

Si tratta di medicinali della categoria farmaceutica "antidepressivi" ma non solo, e non solo SSRI.

L'ansiolitico è un rimedio occasionale ad alcuni sintomi o un attenuatore di gravità di alcuni sintomi per facilitare il sonno o le prestazioni, ma non ha efficacia preventiva e non influenza il decorso del disturbo.

"Preferirei superare il problema con le mie capacità magari con l'ausilio di qualche farmaco."

No, con una terapie e con l'ausilio delle sue capacità se mai. Nel momento in cui esprime il suo disagio per la situazione è come dire che il meccanismo del disturbo non è più gestibile tramite le sue capacità. Oppure, se intende le capacità di non avere i sintomi, è semplicemente impossibile ed assurdo pretenderlo da sé o dai pazienti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la indicazione al trattamento farmacologico presuppone una corretta diagnosi ed una valutazione clinica che possa esitare in una prescrizione appropriata.

L'evidenza di un disturbo decennale potrebbe farne considerare una cronicizzazione che sarebbe più difficile da gestire.

L'uso di benzodiazepine è sconsigliato nel lungo termine e non è da considerarsi opportuno nel suo caso specifico in quanto non è stata fatta una chiara diagnosi psichiatrica per la quale può rivolgersi ad uno specialista.

https://wa.me/3908251881139
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[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio innanzitutto per la celere risposta.
A tal punto come mi consiglia procedere?
Continuo a non assumere alcun medicinale?
devo affidarmi ad uno psicoterapeuta?
Cordialmente
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Manca un'opzione: si affidi ad uno psichiatra e veda cosa le propone.
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