Disturbi della personalità e difficoltà a prendere delle decisioni

Salve, sono un ragazzo di 28 anni e vorrei chiedere un consulto. Premetto che sono stato già in terapia alle superiori per dei forti disturbi ossessivi compulsivi di controllo in seguito a degli eventi di bullismo e di malattia in famiglia, che poi sono continuati all'università sotto forma di forti stress fisico-emozionali e curati da una altra psicoterapeuta. Terminati gli studi della triennale non ho piu' continuato ad andare da psicologi ma si sono ripresentate le ossessioni sotto forma di paure ossessive alimentari per le proteine animali in seguito alla visione accidentale su internet di alcuni filmati dei professori Berrino e Campbell, che continuamente per tutto il giorno mi tormentano sotto forma di ammonizioni e paure sulle mie scelte alimentari, come un devoto ad una religione in cui è peccato errare per non rischiare di ammalarsi.
Il punto della questione è che sono una persona molto chiusa e solitaria, non ho molti amici, ne ho pochi ma fidati, e non ho una vita sessuale attiva da quando avevo 19 anni, e se non fosse stato per un mio amico sarei tuttora vergine.
Il problema è che ora ho ripreso gli studi della magistrale in una città nuova dove non conosco nessuno e mi risulta difficile ambientarmi. Siccome non ho amici, e oltre a studiare e ad allenarmi non ho nient'altro da fare, e lo studio mi piace solo quando l'ambiente è favorevole e ho anche altri stimoli dato che la mia è più una motivazione esterna che interna, studio più per circostanze esterne (il pensiero di trovare poi un lavoro più facile e gratificante, non do molto peso alla questione economica perchè la mia autostima è davvero bassa e mi vedo da solo in un ipotetico futuro) mi si è ripresentato un forte desiderio di fare sesso.
Non riuscendo quindi ad aprirmi con le ragazze (per dire il vero non so neanche da dove iniziare e non mi viene mai niente da dire, e in più non ho un grande desiderio di impegnarmi, non sono uno di quelli che appena vedono una ragazza che piace ci provano subito, io sono solitamente molto contenuto e professionale nei rapporti con chi non conosco molto bene, però alla fine sono rimasto solo), mi è venuto un forte desiderio di farlo con una prostituta d'appartamento senza impegni, ma la cosa mi mette un po' in difficoltà. Non riesco a capire se è giusto farlo o no, ogni volta che devo fare una scelta passo molto tempo su internet a leggere i commenti della gente per farmi un opinione, ma invece che trovare delle soluzioni, dato che i commenti sono sempre contrastanti, così facendo mi incasino sempre di più interiorizzando i commenti della gente come prediche, critiche e giudizi negativi rivolti alla mia persona.
Ciò è successo sia con le proteine animali (togliere la carne e i formaggi? limitarli? se si quanto limitarli?continuare a fare come fanno tutti gli altri? ecc...) che con la questione delle prostitute (se non ci vado sto male per questo mio bisogno, se ci vado ho paura che il preservativo si rompa e mi becchi l'HIV).
Consigli? Grazie
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Buon giorno,

Lei scrive che in passato ha fatto i percorsi con gli psicoterapeuti: all'epoca, Le hanno aiutato ? Come si è trovato con gli psicologi ? Di quali approcci psicoterapeutici si è trattato ?

Per le problematiche ossessivo-compulsive che Lei descrive Lei ha fatto anche la cura farmacologica o solo la psicoterapia ?

Adesso Lei ha deciso di scrivere a noi qui, nell'area di Psichiatria del nostro sito: in precedenza Lei ha già avuto i contatti con gli psichiatri oppure è la prima volta ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Diciamo di si. Con la prima psicoterapeuta/psichiatra dopo un percorso durato tre anni i sintomi ossessivi compulsivi se n'erano andati dopo che avevo lasciato casa e mi ero iscritto all'università, ma poi si sono ripresentati sotto forma di forti stress e ansie continuate nel voler riuscire a dare tutti gli esami per tempo. Così decisi di recarmi da un altra psichiatra che mi ha aiutato col metodo emdr in un percorso durato due anni, mettendo a posto almeno il mio passato e non facendomelo pesare più di tanto. Questa psichiatra mi consigliò di continuare gli studi universitari, cosa che inizialmente non feci perchè volevo tornare a casa per stare più tempo con i pochi amici che mi ritrovo, ma tornando a casa dai genitori mi sentì perdere quell'indipendenza che avevo acquisito in quegli anni ed entrai nel sconforto più totale. Il problema è anche che non riesco a vedermi in un futuro, mi sento un po' deluso dalla vita ma so che è solo colpa mia e non della società in sè, sono sempre stato un emarginato sociale ma finchè andavo a scuola avevo altri problemi e non pensavo che a 28 anni mi sarei ritrovato completamente solo senza un idea sul mio futuro e senza una persona dell'altro sesso da amare.
Secondo lei il fatto di andare con una prostituta potrebbe aiutarmi a calmarmi un po' o mi causerebbe ulteriori ansie?
In ogni caso per ora non me la sento di continuare ulteriori percorsi psicoterapeutici, anche l'ultima psichiatra mi disse che secondo lei avevamo risolto tutto e non c'era altro da fare. Anch'io la pensavo allo stesso modo, e mi stanca l'idea di iniziare da capo un percorso già fatto in precedenza.
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Vuole che io Le risponda seriamente ?
[#4]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
Le rispondo seriamente.

Suddivido la mia risposta in punti, sperando che sia d'aiuto.

1) Attualmente, andare con una prostituta potrebbe causare a Lei le ulteriori ansie

(come le altre cose che Lei ha descritto che sono diventate o possono diventare un motivo di ossessione).

2) Come Lei stesso ha segnalato nel titolo del consulto, Lei ha la "difficoltà a prendere delle decisioni", ma non si può risolverla, cercando consigli o pareri degli altri

(come Lei fa in questo caso, chiedendomi se è bene o no che Lei faccia una determinata cosa, ad esempio di andare con una prostituta).

3) Da quello che Lei riferisce a me nel Suo racconto,
è molto probabile che Lei non ha semplicemente il problema dei "Disturbi della personalità e difficoltà a prendere delle decisioni",

ma anche una problematica di tipo ossessivo-compulsivo; ed anche se questa ultima problematica può essere un epifenomeno dei problemi di personalità, questa problematica ossessiva c'è, ed è abbastanza limitante ed invalidante per Lei, come riesco a capire da quello che Lei scrive.

Tuttavia, il Suo proprio atteggiamento rimane un po' minimizzante rispetto a tale problematica e rispetto alla necessità di risolverla.

Ovvero, la mia sensazione è che Lei vuole essere indipendente, cerca a "farcela" Lei stesso, contare su di sé, ... Ma nel contempo non riesce a farlo (rimane la difficoltà a prendere le decisioni, rimane il problema ossessivo-compulsivo; rimane il bisogno di altrui...), e Lei non è motivato a curare tale problema sul serio...

Forse perché Lei ha visto i risultati positivi, ma... un po' effimeri dopo i tentativi precedenti (ma se è così, è perché non c'è stata una sufficiente continuità nelle cure, e nella motivazione alla cura, e forse anche gli approcci di cura proposti a Lei avevano i loro limiti) ?

Da quello che noi vediamo oggi nel Suo caso non si può dire che avete "risolto tutto e non c'era altro da fare".

Forse Lei ha difficoltà ad affrontare di nuovo la persona (anche la persona di psicoterapeuta o di psichiatra): perché teme che Le tolga l'indipendenza ? perché non è abbastanza rassicurante ? per altri motivi ? - però è un aspetto veramente centrale, perché riguarda l'incontro con le persone in generale ... ed anche il problema di incontrare una prostituta.

O forse ci sono gli altri motivi...

In ogni caso, con una persona poco motivata o dubbiosa, la psicoterapia può difficilmente funzionare... Mentre il problema c'è.. E allora...
Allora Le auguro di decidersi a fare la visita da un medico psichiatra.

Perché:

a) il suo problema ossessivo-compulsivo richiede le cure adatte, e non escludo che ci vuole la cura farmacologica;

b) con uno psichiatra, almeno all'inizio, potrebbe essere un rapporto meno "invasivo" e meno "impegnativo" dal punto di vista relazionale, ovvero, magari più formale (se Lei lo preferisce) e suscitando meno ansie; un rapporto più pragmatico, oso a dire, dove la Sua motivazione conta, ovviamente, ma fino ad un certo punto. E, visto, che Lei ha postato la domanda proprio da noi, in Psichiatria, forse Lei non l'ha fatto a caso, e magari la figura dello psichiatra Le può dare una sicurezza ?

Ho cercato di risponderLe seriamente,

un saluto
[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Egregio Dottore,

La ringrazio della risposta esaustiva. Effettivamente concordo con tutto ciò che ha scritto. Per ora non so se continuerò con le sedute anche perchè speravo fossi giunto alla fine, ma si vede che devo lavorarci su ancora.
Io ho un po' di paura ad andare dagli psichiatri e aprirmi, e mi sembra anche un po' inutile perchè come diceva giustamente Lei non ho molta fiducia nella psichiatria. Durante molte sedute parlavo giusto per dire qualcosa e non sempre ero motivato a farlo, mi sembrava proprio di buttare via il mio tempo e il denaro, anche se qualche aiuto tutto sommato c'è stato.
Comunque valuterò bene il suo consiglio e il da farsi.

Ringrazio e invio cordiali saluti
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