Astenia forte, confusione, mal di testa persistente

Buonasera,
volevo esporre il mio problema, in quanto attualmente sono in cura al Centro di Salute Mentale vicino a casa mia, da ormai tre anni, ma senza avere benefici sul mio stato di salute attuale. Riepilogo i seguenti avvenimenti:
Circa tre anni fa ho lasciato mia moglie per delle incomprensioni ed ho provato anche a lasciare il mio lavoro. Durante l'anno che ho vissuto fuori dalla mia famiglia ho cominciato ad avere sporadici attacchi di panico, per questo mi sono rivolto al Centro di Salute Mentale ed, attraverso uno psichiatra, mi sono state date delle cure farmacologiche, che non ho mai preso. Mi sono, successivamente, iniziati a subentrare degli stati ansiosi,in quanto ho provato a fare diversi lavori ed a crearmi una nuova storia sentimentale, che mi ha molto coinvolto.
Poi, ho fatto rientro, non senza difficoltà, sia al lavoro che a casa da mia moglie, la quale ha preteso che mi sottoponessi alle cure, che mi prescriveva lo psichiatra e, inoltre, dopo alcuni colloqui dagli psichiatri, con la presenza di mia moglie, intervallati da un ricovero spontaneo in una casa di cura per 5 giorni, con uso di farmaci per la cura della "Sindrome Bipolare" diagnosticata, ho cominciato delle terapia farmacologiche con Serenase gocce 2mg (10 al dì) e Xananx 1mg, fino a che, per un errore di trascrizione del mio medico curante, non ho fatto uso di Serenase gocce 10mg (10 al dì x 30 gg). Ho iniziato ad avere forte sonnolenza ed astenia e, pur, una volta constatato il surplus di Serenase, provato attraverso il medico curante a fare dei lavaggi per sette giorni, la forte astenia mi è rimasta.
Per un subentro di situazioni di forte emotività, come la vendita a rilento di un appartamento, intentata per coprire una forte situazione debitoria alla quale, nell'anno di mancanza dal lavoro, sono andato incontro, lo psichiatra dell'Asl, mi ha prescitto Olazapina 2,5 mg 1 cps al dì e, allo stato di forte astenia, mi è cominciato a subentrare anche forte sonnolenza mattinale e, non ultima, confusione mentale in presenza di luoghi affollati e comunque tra la gente e forti mal di testa, in prevalenza quando intento dei dialoghi a lungo con le persone. Dopo circa cinque mesi di trattamento con Olazapina, ho cominciato ad avere forti eruzioni cutanee, per questo, ho fatto delle cure con antistaminici, ma senza avere grossi riscontri. In base a quest'ultimo evento e, dopo che lo psichiatra ha provato a farmi prendere, con identici risultati, farmaci complementari all'Olazapina, mi hanno eliminato tutti i farmaci.
Sono ormai otto mesi che non assumo farmaci, mi è passata la sonnolenza, ma comunque mi pervade una forte astenia, mancanza totale di interessi (anche al cibo, all'acqua, sesso, programmi tv, etc), un forte stato confusionale in presenza di persone e, soventemente, ho dei forti mal di testa. La cosa terribile, in questo, che mia moglie non crede a questo mio stato attuale e sono completamente abbandonato a me stesso.
Vi chiedo, cortesemente, qualche parere...
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Se é stato diagnosticato un disturbo bipolare é possibile che il quadro sintomatologia o attuale possa rientrare nell'ambito delle fasi di questo disturbo. É necessario che sia lo specialista di fiducia a valutare la situazione per decidere, eventualmente, se intervenire dal punto di vista terapeutico. Tenga presente che lo scopo della terapia farmacologica del disturbo bipolare ē, soprattutto, quello di prevenire le ricadute.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
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Gent.mo dr. Martiadis,
la psichiatra dell'Asl, che al momento mi ha in cura, mi riceve con la frequenza di 7/10 giorni, per avere un colloquio sull'andamento della mia vita privata e lavorativa. I risultati, per lei, sono soddisfacenti.
Ultimamente, la dott.ssa, mi ha manifestato qualche perplessità sulla diagnosi da Disturbo Bipolare, in quanto ha constatato che gli altri psichiatri, in precedenza, sono stati indotti alla diagnosi, prevalentemente sulla base dei racconti di mia moglie, che è comunque una persona non del tutto serena, in quanto non ha in casa un vero e proprio marito (la mia è astenia totale...) e, non ultimo, sulla mia richiesta, esaudita a suo tempo, di ricovero presso la casa di cura.
Per quanto riguarda un'eventuale ricaduta, il mio riscontro obiettivo, sarebbe quello di poter tornare quello che ero tre anni fa: la mia qualità della vita era notevolmente migliore, in quanto riuscivo ed amavo colloquiare con le persone, mentre adesso sono completamente rinchiuso in me stesso...anche se, ultimamente, riesco ad essere molto più presente, prevalentemente sul lavoro.
Cordiali saluti
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Utente
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Buongiorno,
oggi sono andato dalla psichiatra per il solito consulto periodico e lei mi ha consigliato di tenere sotto osservazione il peso, in quanto da una netta sensazione di perdita di peso, ho avuto il riscontro della bilancia: in una settimana ho perso circa due kg, Ho, inoltre, constatato che, nella settimana nella quale sono rimasto a casa in ferie, ho iniziato a svegliarmi con sempre maggiore difficoltà e sempre più tardi.
Volevo chiedere al dr. Martiadis o ad un altro psichiatra, che si trovi a leggere questo mio post, se può influire il fatto di essere continuamente e ripetutamente sottoposto ad accuse ed improperi da parte di mia moglie, perchè ho la colpa di non essere molto attivo in casa? Premesso che il mio stato psicofisico attuale è quello descritto nella richiesta di consulenza.
Cordiali saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gli improperi o accuse non hanno effetto diretto sulla perdita di peso. Tuttavia le difficoltà familiari possono influire sullo stato dell'umore, soprattutto se già basso per la patologia di base. Lo specialista ha espresso un parere su questa a stenia e perdita di peso? Sono state indagate anche possibili cause o concause organiche?
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Utente
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http://www.cinemametropolitan.it/film-e-orari/i-film-di-oggi.htmlBuonasera dr.Martiadis, si è vero il mio umore, da ormai due anni, è del tutto basso, anche se ultimamente mi sto sforzando a frequentare una palestra e ad andare in bici...ed è tanto, in quanto ho trascorso, in passato, molto tempo disteso su un letto. Purtroppo, peró, a questi miei sforzi vi è il contrasto della situazione famigliare molto delicata, che mi butta sempre più giù....forse la miglior cosa sarebbe quella di starmene da solo.
La specialista non riesce a spiegarsi e pronunciarsi per quanto riguarda il mio forte stato di astenia, mi ha, tra l'altro, invitato ha chiedere parere al mio medico generico, che mi ha fatto fare alcuni esami di laboratorio, dai quali sono venuti fuori dei valori alti su colesterolo, uricemia e trigliceridi, nonchè tracce di sangue nelle urine. Il dr.mi ha, quindi, prescritto una dieta alimentare per il colesterolo e dell'allopurina per far diminuire l'uricemia. Ho fatto, inoltre delle indagini ecografiche alle vie urinarie, con esito negativo. Ma indagini su ipotetiche problematiche ormonali non me ne hanno fatte fare. Sempre il dr.di base, che è anche psicologo, mi ha detto che io ho "il cervello addormentato"" e che un poco alla volta si risveglierà. Per quanto riguarda la perdita di peso, la psichiatra ha detto che se dovessi perdere altro peso dovrà prescrivermi qualche farmaco per la depressione,mi ha accennato a qualche integratore come il Samyr.
Grazie, per i Suoi utilissimi interventi. I miei più cordiali saluti
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Utente
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Buonasera,
avrei una domanda da fare a qualche psichiatra, che, al contrario della d.ssa che mi ha in cura, riesca a darmi una risposta:
È possibile che la mia condizione.di forte astenia e confusione mentale dipenda da una mancata produzione di aminoacidi tipo la seratonina, la melatonina e, non ultimo, il triptofano?
Tre anni fa, ho abusato nell'uso di un integratore di nome Neovis tres plus, che forniva al mio organismo prevalentemente triptofano e carnetina, quindi il pensiero che mi viene (comunque da ignorante in materia) è che l'organismo abbia smesso di produrre il quantitativo sufficente di seratonina, triptofano, etc in quanto abituato a riceverlo da questo surplas di integratori assunti.
Grazie in anticipo per la risposta, cordiali saluti.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signore,
è improbabile che il Suo organismo possa aver cessato di produrre i quantitativi sufficienti di serotonina e di triptofano in seguito all'assunzione dell'integratore che Lei nomina, in particolare perché il Triptofano non è prodotto dal nostro organismo, ma viene considerato un aminoacido "essenziale", ovvero quello cui apporto esterno è sempre necessario; ma tale apporto esterno si concretizza anche con una dieta equilibrata, oppure, comunque, con quei cibi che sono più ricchi in triptofano, e spesso senza la necessità di assumere gli integratori così pubblicizzati.

Il discorso della nutrizione va studiato nel contesto più ampio dai Suoi medici, non focalizzandosi solo su un aminoacido... (o su due - tre sostanze). E' probabile che, negli ultimi anni, si è assistito ad un esaurimento più generale, sia a causa dello stile di alimentazione, sia a causa di dispersione delle energie legata alla malattia. Dovrebbe essere studiata la Sua alimentazione, e potrebbe essere utile anche una valutazione di un medico internista.

Mentre l'integratore... è probabile che veniva assunto da Lei più come uno "antidepressivo" o come uno "stimolante", riflettendo la possibilità che ai tempi l'umore era giù. E adesso... è possibile che Lei, senza tale effetto "stimolante", si trova di più di fronte alla propria malattia così come è stata e come è.

Ora tornare ad assumere un integratore di tipo stimolante penso che sia un errore, perché a causa dei vari trattamenti (e auto-trattamenti, come nel caso di integratore), Lei è stato peggio, e perché bisogna che tutti i trattamenti (anche gli integratori) vengano prescritti solo dai Suoi medici. E' molto più importante e prudente proseguire l'osservazione, come state facendo.


Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Buongiorno dr. Gukov,
grazie per la Sua cortese risposta. Ho notato che ha messo il cosiddetto dito nella piaga, in quanto, solo in base a quello che ho scritto in precedenza è riuscito ad individuare il mio principale problema: nell'anno che sono stato fuori dalla mia famiglia acquisita (moglie e figlie), pur andando a vivere, inizialmente, a casa di mia madre, non ho mai consumato un pasto completo, in quanto ho avuto notevoli problemi sia di logistica che dal punto di vista dell'ospitalità da parte di mia madre.
Per questo ed anche per il lavoro che avevo cominciato ad intraprendere con un amico odontoiatra, ho sempre consumato dei pasti molto frugali e disordinati.
Gli integratori mi sono stati consigliati dal mio amico odontoiatra, ma prevalentemente perchè gli assumeva anche lui, che ne determinava effetti benefici ai fini delle prestazioni lavorative ed altro.
La mia domanda è, se è possibile che questo disordine alimentare abbia generato nel mio organismo quello che sto vivendo adesso?
Inoltre Le volevo chiedere, in base alla Sua osservazione sull'ipotesi di valutazione da parte di un medico internista, quanto potrebbe durare un ricovero per valutazioni di questo tipo?
Ho effettuato, circa 4 mesi fa, un day ospital su richiesta della mia psichiatra e dal quale ricovero sono stati rilevati solo problemi di colesterolo alto e null'altro; Lei pensa che attraverso maggiori indagini sia di laboratorio (magari con qualche dosaggio ormonale e quant'altro) e strumentali, si possa risalire a qualche ipotetico problema organico?
La ringrazio del Suo utilissimo intervento, aspettando, magari, una Sua replica Le invio i miei più cordiali saluti.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signore,
cerco di risponderLe.

Lei scrive:
<< è possibile che questo disordine alimentare abbia generato nel mio organismo quello che sto vivendo adesso? >>

- E' più probabile il contrario: che il disordine alimentare sia stato la conseguenza dello stile di vita condizionato a sua volta, almeno in gran parte anche dalla Sua malattia psichica (e le rispettive scelte di vita e le eventuali difficoltà ad organizzarsi). Posso notare che il Suo stile di vita è dipeso molto da chi Le è stato accanto, dunque denota una Sua dipendenza: la dipendenza che può essere legata alle obbiettive limitazioni delle capacità decisionali e organizzative date dalla Sua malattia, oppure da certi tratti di carattere. Tali ultimi aspetti sarebbe importante capire, perché potrebbero essere presenti ancora adesso ed essere fra le radici del problema.

<< in base alla Sua osservazione sull'ipotesi di valutazione da parte di un medico internista, quanto potrebbe durare un ricovero per valutazioni di questo tipo? >>

- Non mi riferivo necessariamente ad un ricovero, ma sì agli accertamenti a livello ambulatoriale.

<< Ho effettuato, circa 4 mesi fa, un day ospital su richiesta della mia psichiatra e dal quale ricovero sono stati rilevati solo problemi di colesterolo alto e null'altro...>>

- Dunque avete fatto già quello che stavo consigliando. Lei ha una psichiatra molto brava ! E dunque i risultati (sostanzialmente negativi) di questa osservazione sembrano di scartare "l'ipotesi carenziale" (".. mancata produzione di aminoacidi ..") che Lei avanzava, ed anche la mia ipotesi (".. esaurimento più generale .." dal punto di visto organico).

<< Lei pensa che attraverso maggiori indagini sia di laboratorio (magari con qualche dosaggio ormonale e quant'altro) e strumentali, si possa risalire a qualche ipotetico problema organico? >>

- A questa domanda non posso rispondere io, ne ha più competenze un internista. Quello che penso è che ci vuole un medico con competenze internistiche (Lei ha un Medico di Base?) con il quale proseguire a monitorare la Sua situazione ed il quale potrà valutare quanto gli accertamenti fatti sono stati completi e sufficienti o no, potrà chiedere per Lei le indagini di controllo successivi, e, se riterrà necessario, chiedere gli ulteriori accertamenti; e, in sostanza, potrà rispondere alla domanda, facendo per Lei il suo lavoro del medico.

Tuttavia, in ogni caso, il punto centrale mi sembra di essere quello dello stile di vita e dei fattori di stress (che contano molto) e della Sua malattia psichica (che con la Sua psichiatra state cercando di diagnosticare, ed è importante). Questi ultimi fattori, come ho già scritto mi sembrano di essere a monte di tutto.

... Un eventuale ricovero potrebbe aver senso più che per le indagini, soprattutto per permettere a Lei un periodo nelle condizioni protette dallo stress, nelle condizioni di regime dell'alimentazione più regolare e in generale del regime della giornata più regolare, nelle condizioni dove magari è possibile anche una socializzazione adatta alle Sue peculiarità come persona, una osservazione anche da parte degli specialisti psicologi per aiutare alla formulazione della diagnosi (tutto quello che, tradizionalmente, si aspetta da una "Casa di Cura" e che si ha in maniera più parziale all'Ospedale). Non un ricovero come quello che Lei ha già avuto, per cui, se si valuterà questa idea, bisognerà "aver cura" anche di scegliere una "casa di cura" adatta...
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Utente
Utente
Buon pomeriggio dr.Gukov,
innanzitutto grazie per la Sua, anzi le Sue, ben articolate risposte alle mie domande ed ai miei dubbi.
Mi sono reso conto che la dottoressa, che mi segue con grande motivazione professionale, è molto scrupolosa e brava, ma le mie domande e i miei dubbi li ho voluti formulare a tutti i professionisti, che come Lei mi hanno voluto e potuto rispondere in questo ottimo portale, in quanto ho sentito la necessità di un confronto, perchè, dopo circa due anni di grosse difficoltà, non riesco ancora a vedere formulata una diagnosi definitiva e, cosa ancor più preoccupante, non riesco a vedere miglioramenti alla mia situazione, nonchè ad avere una cura, che mi possa dare maggiori speranze e, comunque, restituire un minimo di normalità.
Tutto quello che faccio è sempre con l'ausilio del mio medico di base, il quale mi esorta e conforta, precisandomi sempre che denota, lui che mi vede periodicamente, alcuni percettibili miglioramenti: la cosa che, tutto sommato riscontro anche io, è che da quando mi trovavo in una situazione quasi vegetativa (...sempre disteso su un letto), oggi riesco ad essere un poco più attivo.
Ultimamente mi ha anche precisato, il medico curante, che, rispetto ad alcuni anni fa, le malattie della psiche non sono più considerate, dalla medicina moderna, come irreversibili, ma ci sono forti speranze che i disturbi possano rientrare ed, in tal caso, ha precisato che il mio è un cervello che, per un lungo periodo, è stato "addormentato" ed ora sta avendo un lento e costante risveglio...non so se è una cosa che corrisponde a verità, ma comunque mi ha restituito una grossa speranza.
E' vero il fatto di avere usufruito di un ricovero presso una Casa di Cura, che tutto può essere tranne che una Clinica atta ed adatta per le casistiche come la mia: purtroppo vivo in una città, qual'è Napoli, che offre a malapena la possibilità di sopravvivere in queste circostanze e, quella alla quale mi sono rivolto, è l'unica struttura pseudo convenzionata (...ci sono delle notevoli spese extra imposte...!) nel territorio del capoluogo campano.
Noto, comunque, di avere una grossa necessità di recarmi sul posto di lavoro, nel quale, sia pure con grosse difficoltà, sto riscontrando dei piccoli passi in avanti, per quanto riguarda le mie possibilità di socializzazione.
E' vero che , specie i tratti più profondi del mio carattere, sono stati sempre incentrati sulle volontà degli altri: ho sempre avuto la tendenza a soddisfare le esigenze altrui, anche a discapito di quelle mie...magari, così, ho sempre soddisfatto le mie debolezze interiori e, forse, l'insorgere della mia malattia.
La ringrazio ancora per le Sue risposte estremamente utili, specie perchè contribuiscono ad aumentare un poco la mia forza psichica.
Cordiali saluti
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