Uso benzodiazepine per piu' di un anno

gentili dottori,
ho gia' esposto precedentemente il mio quadro sintomatologico e terapeutico(disturbo depr.maggiore/DOC,ora si ventila l'ipotesi del dis.bipolare)
come ho detto nei precedenti consulti ho commesso l'enorme sbaglio di rivolgermi a piu' medici a distanza ravvicinata.
questa volta mi sono deciso ad affidarmi ad un solo e basta,me lo sono imposto.
uno dei motivi,che mi ha indotto a cambiare medico questa volta,e' stata la scarsa fiducia che si e' instaurata col medico perche' per piu' di un anno mi ha prescritto sempre benzodiazepine in maniera continuativa insieme agli antidepressivi.
ad un certo punto ho detto che mi sentivo assuefatto e lui continuava a prescrivermele.
il mio medico di famiglia mi ha detto che se lo psichiatra mi aveva prescritto l'ansiolitico per tutto questo tempo non dovevo mettere in dubbio la prescrizione.

a me gli psichiatri hanno sempre detto che gli ansiolitici vanno presi per un limitato periodo di tempo per evitare assuefazioni,dipendenze.
io ho avuto l'impressione che questo medico appartenga ad una scuola MOLTO vecchia,non mi sono piu' fidato di andare da un medico che ti ha bdz a tempo indeterminato

ormai e' andata cosi,pero' vorrei chiedervi: negli ultimi anni e' cambiato qualcosa?ci sono studi che hanno dimostrato che un'assunzione protratta per piu' mesi (parliamo di piu' di 12 nel mio caso)dia un beneficio significativo?

vale ancora la regola che le bdz devono essere usate per il meno tempo possibile?
ho sbagliato a voler cambiare medico per questa cosa dell'assunzione prolungata di bdz?

grazie e buon anno
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Ci sono eccezioni in cui alcune benzodiazepine sono indicate a lungo termine, anche perché non tutte perdono sempre e tutte le loro proprietà, però questa è la regola per quelle ad azione rapida o intermedia dopo poco più di un mese. Inolte, a parte il venir meno dell'effetto, possono peggiorare la gestione dell'ansia residua e fisiologica, nonché indurre altre sindromi a dosi elevate.

Di quale benzodiazepina si trattava, a che dosi e perché il medico riteneva fosse indicata a lungo termine ? Il resto della cura quale era ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Lei non ha specificato il suo trattamento completo comprensivo di variazione e, soprattutto, la sintomatologia residua che eventualmente avrebbe giustificato l'utilizzo di benzodiazepine nel lungo termine.

Inoltre, parte da una domanda generica per giungere al suo caso specifico ma ogni caso è specifico a sé e non prevede l'applicazione generica di regole.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
la bdz era l'aprazolam(1mg),,con la paroxetina (40 mg).
ignoro il motivo del perche' per il medico fosse indicata il trattamento a lungo termine.

l'alprozalam e' una di quelle che puo' essere presa a lungo termine?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
dottori quindi teoricamente e' possibile l assunzione di bdz anche per periodi cosi prolungati?

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Teoricamente si potrebbe anche, il problema è che la diagnosi che riferisce non risulta essere corrispondente al trattamento indicato per questa patologia.

Probabilmente ha cambiato troppi medici creando una notevole confusione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

In alcuni casi sì, specialmente nella formulazione a rilascio prolungato. E' uno schema riservato a casi resistenti, mentre invece tende a essere la regola se l'assunzione è lasciata al paziente, o se non si limita la prescrizione di bdz. Uno degli eventi più comuni è che la dose di antidepressivo sia tenuta bassa e le bdz mantenute a lungo termine, cosa che invece non corrisponde alle linee guida. Anche perché, così facendo, di solito la risposta non è ottimale.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
dottori buonasera,ora il medico e' orientato verso un disturbo dello spettro bipolare,prescrivendomi il rivotril dicendo che nei disturbi bipolare puo' avere effetto stabilizzante e profilattico per eventuali viraggi.
nella vostra esperienza il rivotril ha avuto benefici come stabilizzante nel disturbo bipolare?puo' essere una scelta?(mi e' stato dato con il lamictal)
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Sì, ha quel tipo di proprietà, anche se esistono altre alternative, come appunto il lamictal stesso. E in quel caso ovviamente è indicato a lungo termine, il rivotril e non altre benzodiazepine.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Effettivamente il suo disturbo sembra essere quello del disturbo bipolare come indicato anche nei suoi consulti.

Il trattamento di questo disturbo dovrebbe essere deciso con gli stabilizzatori del tono dell'umore evitando il più possibile gli antidepressivi.

L'utilizzo di rivotril può essere presente ma a mio parere è una cura poco risolutiva sulle fasi oscillatorie del disturbo, e comunque l'indicazione al trattamento con antiepilettici è formalmente consentito con altri farmaci.
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
va bene grazie dottori,non mi resta che provare la cura,sperando che rivotril e lamotrigina abbiano una funzione stabilizzante.
magari su di me il rivotril si rivilera' utile per le fasi oscillatorie,lo scopriremo solo vivendo :) (per il dr ruggiero,non lo dico in tono polemico o canzonatorio,penso solo che la medicina non e' una scienza esatta e forse magari su di me puo' darmi benefici,e' una sorta di auto-augurio)
[#11]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
E' ovvio che il tentativo è utile proprio per capire se per lei la situazione migliora in questo frangente oppure è necessaria una variazione.

Statisticamente non attenderei dei risultati eclatanti, ciò non toglie che è possibile che possa avere dei miglioramenti per cui vale la pena iniziare la terapia indicata.
[#12]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
speriamo bene :)
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
dottori volevo chiedervi una cosa sempre relativamente agli stabilizzatori dell'umore

soffrendo di emicrania e non rispondendo a farmaci come topiramato e gradient,il neurologo mi ha dato sandomigran che mi ha dato ottimi risultati.
pero' per evitare effetti di tolleranza vorrebbe usare farmaci come l'acido valproico o il gabapentin che in passato sull'emicrania mi hanno dato dei risultati

vorrebbe unire l'utile al dilettevole ossia darmi una molecola che possa aiutarmi anche per le fasi up del db,sempre in accordo con lo psichiatra

il depakin l'ho gia' preso alla dose di 900 mg pero' notavo perdita di capelli e fu sospeso
la mia domanda e': e' possibile che dosi comprese tra 500 e 750 mg di depakin(ossia una compressa e mezza)possa essere di utilita' per evitare le fasi up,tenendo conto che uso anche rivotril?

il gabapentin mi iniziava a dare effetti a dosi superiori a 1500 mg al giorno,ho letto piu' volte che non e' il farmaco principe per prevenire le fasi del disturbo bipolare,ma anche in questo caso puo' aiutarmi nel prevenire le fasi up?(Sempre considerando l'uso di rivotril?)grazie
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Il depakin si misura in base all'acido valproico dosato nel sangue, più che alla dose orale. A questo va fatto riferimento per decidere la dose efficace.

Il gabapentin non risulta un affidabile antimaniacale, anche se non è escluso che a dosi piene possa avere un effetto.
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