Disturbo bipolare minore

Buongiorno,
mio fratello ha 41 anni e da sempre ho sospettato che avesse dei problemi psichiatrici. Ha un rapporto con mia madre esclusivo ed esagerato, le racconta qualsiasi aspetto della sua vita, è lei che sceglie per lui, nessuna donna va bene per lui, più che madre e figlio sembrano moglie e marito.
Lui ha scoppi di rabbia terribili verso mio padre e verso me, io, per evitare che mi aggredisca fisicamente, da sempre non gli rispondo, non interagisco con lui in nessun modo e mi metto al sicuro in questo modo. In casa è prepotente, arrogante, aggressivo, appunto. Mia madre lo giustifica sempre e, anzi, lo istiga verso mio padre. Di me dice che se parlo male del figlio è per gelosia, in realtà ho provato più volte a dirle, con calma, che credo abbia dei problemi e forse dovrebbero andare tutti e due da uno psichiatra, temo che prima o poi lui compia qualche atto irreparabile, che si faccia del male o faccia del male. Ho provato a sentire un centro di salute mentale ma mi hanno detto che senza la sua volontà non possono curarlo, ma come può un malato psichiatrico sapere di essere malato? Ho, quindi, studiato per conto mio, su manuali, libri, su internet, ho chiesto e sono arrivata alla conclusione che conoscendo lui e leggendo i sintomi riportati sui manuali di settore, nella mia piena ignoranza in merito, potrebbe essere un bipolare minore. Ho anche un cugino schizofrenico che da anni è seguito dal medico e assume psicofarmaci.
Mio fratello usa le donne, per sesso, le porta a casa, ce le fa conoscere e dopo qualche ora le lascia, l'ultima volta l'ha fatto celandosi dietro a Dio, ossia, dopo qualche giorno che ce l'aveva fatta conoscere le ha detto che lui aveva la vocazione religiosa. Ma non ce l'ha. Questo "giochino" l'ha fatto almeno quattro volte, con scuse diverse. Con me pretende che io faccia quello che dice lui, non accetta confronto, è completamente rigido sulle sue posizione che reputa le uniche giuste. Interagisce solo con mia madre in casa. Al di fuori sembra una persona a modo, affabile, una brava persona e chi lo conosce solo in superficie non immagine chi sia in realtà, è come se in lui ci fossero due personalità completamente diverse, una buona e una cattiva, la buona è per gli estranei la cattiva è per chi va più a fondo. Un paio di volte ha avuto scatti di rabbia e ira verso estranei. Sono molto preoccupata, se non decide lui di curarsi nessuno può far niente!? Aspettiamo il morto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Potrebbe trattarsi di quello che dice Lei, "minore" non saprei però. Un altro elemento da sapere sarebbe se usa sostanze, tipo cannabis ad esempio.

Senza la volontà del soggetto si può comunque interessare l'ASL che può decidere di sottoporlo ad accertamento obbligatorio, per chiarire in che stato sia. Oppure partire da eventi che si sono verificati, ma mi par di capire che questa violenza non sia mai stata oggetto di denunce o segnalazioni alle autorità (magari perché alla fine non era pericolosa).

Lei parla di "giochino" ma questo vorrebbe dire il contrario di un disturbo.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è detto che ciò che descrive sia ascrivibile necessariamente ad una patologia psichiatrica.

Del resto documentarsi su internet non è risolutivo per avere una diagnosi.

Se sono presenti elementi di violenza tale per cui lei o qualcuno della sua famiglia teme per la propria incolumità è corretto pensare di denunciare suo fratello.

Se invece non sono presenti tali elementi, non è detto che possa costringere suo fratello ad una visita oppure costringerlo alla visita stessa.

Del resto la decisione finale resta del medico di famiglia di suo fratello che può stabilire quale strategia medica adottare, evitando lo scaricamento di eventuali responsabilità sui servizi pubblici di zona.

Non funziona che qualsiasi comportamento "strano" deve essere per forza psichiatrico.

Dr. F. S. Ruggiero
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Utente
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"Giochino" tanto per non dire metodo di usa-e-getta rivolto a donne vittime, le conosce presentandosi come brava persona e le butta via con una velocità sconcertante. In realtà le sue ex compagne non lo chiamerebbero giochino, per carineria, come ho fatto io, le butta via in poche ore come niente fosse, senza ragione, senza che facciano niente di sbagliato, dall'oggi al domani si passa dal matrimonio all'addio. Per tante volte ha portato donne a casa , ce le ha presentate e dopo poche ore le ha lasciate con le scuse più assurde. Se capita una volta, può succedere, ma quando si ripete più e più volte allora qualche dubbio mi viene. A volte ha la chiamata del Signore (ma quando mai) a volte le lascia e basta. A tavola, almeno tre volte negli ultimi tempi, per esser stato contraddetto su delle banalità ha iniziato a spaccare tutto, piatti, bicchieri, eravamo io, mia madre e mio padre a tavola, urlava come un pazzo e rompeva tutto, io mi sono molto spaventata. Non lo si può contraddire in niente, anche quando, palesemente, ha torto. Racconta storie incredibili fuori casa, del tutto inventate. Non è riuscito mai ad inserirsi in un contesto lavorativo per gli stessi problemi comportamentali, MOLTO ATTENUATI, in pubblico. Finora non ha ucciso nessuno, è vero, ma io ho una brutta sensazione, quando lo vedo con gli occhi spalancati... Ho provato a dire a mia madre di portarlo da qualcuno, mi ha detto che non ha niente, è solo stressato, ma io mio fratello me lo ricordo così da sempre, o meglio, la cosa si è palesata durante l'adolescenza per , poi, peggiorare. Non vorrei che fosse uno di quei casi in cui tutti sapevano e poi finisce che ne parlano i telegiornali. Ho preso atto dei suoi pensieri attuali tramite la sua ultima "vittima", una mia amica che io, scema che sono io, gli ho presentato nella speranza che potesse migliorare il suo umore (perché sento che dice a mia madre che tutto gli va male, è depresso). Invece il suo modo di operare l'ha messo in atto anche con lei, presentata a casa, dopo poche ore l'ha lasciata, in maniera irrevocabile, sei ore prima diceva di volersi sposare e fare figli. Per quello, nella mia ignoranza, ho cercato su internet, ho chiesto, domandato, alla fine mi sono resa conto che finché non commette qualche reato nessuno farà niente e, da solo, non si rende conto che non sta bene. Non è una bella condizione, non mi sento per niente al sicuro.
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Utente
I suoi cambiamenti di umore sono repentini, ora si vuole sposare e far figli e dopo sei ore la storia non può andare avanti, senza che, nel frattempo, sia successo niente.
Ultimamente è anche molto.. Religioso, lo sento, di notte, che sente le messe, le preghiere, poi durante il giorno dà di matto, è prepotente, istrionico, lui vuole prevalere su chi gli sta intorno e se così non è diventa iroso. Io non posso fare una diagnosi basandomi sui miei studi, non ho una laurea in medicina, però non mi sembra che questo sia un comportamento normale. Il suo unico punto di contatto con il mondo è la madre, ma la madre non sarà eterna e cosa accadrà poi? Non penso usi sostante, ahimè io non gli rivolgo la parola, non ho rapporti di nessun tipo con lui perchè ho paura, non che mi abbia picchiato, perlomeno non ci ha ancora provato, ma mi è capitato di vederlo con gli occhi fuori le orbite mentre urlava come un pazzo e spaccava piatti e bicchieri, più di una volta, mi sono così spaventata che per mettermi al sicuro da qualsiasi discussione ho tagliato tutti i ponti. Non è possibile avere una sana discussione con lui, con lui funziona che lui ha ragione e tu no, lui dice e tu annuisci. Non sono un medico ma non mi sembra per niente che sia un comportamento normale. In sua presenza avverto solo ostilità, rabbia, un'esplosione di rabbia e la mia paura è solo che possa far qualcosa di davvero grave. Magari non accadrà mai, o magari si. Avendo già un cugino malato di schizofrenia, che si cura da tanti anni, pensandoci bene ho anche una cugina con problemi mentali, potrò essere io ad essermi sbagliata su tutto, certo, magari va bene che lui sia così, ma non percepisco questa situazione come serena e il futuro non so come si possa evolvere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Come molti familiari, che soffrono per alcuni comportamenti dei propri congiunti, da una parte si prospettano conseguenze gravi e si esprimono preoccupazioni per comportamenti su cui l'altro sembra non avere disagio o critica, e quindi motivo di voler intervenire.
Dall'altra si va in cerca di una sorta di soluzione dall'alto, in cui qualcuno non si sa perché dovrebbe interferire nella vita di una persona, e possibilmente anche senza coinvolgere direttamente la famiglia, che altrimenti teme reazioni violente etc.
Ma non funziona e non può funzionare così, sia in termini di legge che come meccanismo per cui la richiesta di aiuto deve venire dal basso, quantomeno dal contesto che segnala un problema.
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Come avevo intuito, quindi, andrà avanti così. Lui non pensa di avere nessun problema, io non ho nessun modo di portarlo da un medico senza il suo volere e continuerà a spaccare piatti, bicchieri e a urlare come un pazzo. Finchè farà solo questo non è niente. Se farà qualcosa di più grave allora poi si interverrà. Solo che ciò che è irreparabile poi non ha soluzione. Bon. Grazie a tutti per i vostri pareri. Immaginavo che non ci fosse molto che io potessi fare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Vedo che però non ha capito. Cosa dovrebbe succedere, che un estraneo entra in casa e lo convince a curarsi magicamente, o che qualcuno senza che voi abbiate fatto nessuna mossa si interessi del caso ?

Le cose da fare ci sono su diversi piani, poi un conto è se i familiari ritengono di assumere degli atteggiamenti, questa non è una valutazione che può fare il medico.
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Utente
No no, ho capito bene e sono anche d'accordo, ma come ho scritto su ho provato già a parlarne in famiglia, e sono stata l'unica a farlo, ma i miei genitori negano il problema, quindi io, come sorella, da sola, con tutti gli altri che negano il problema, cosa posso fare? Sono stata l'unica ad interessarmi, ma non ho trovato nessuna legge che mi permetta di far niente, finchè, forse, chissà, capiterà qualcosa di più grave. Tutti se ne accorgono che ha dei problemi non meglio identificati, il mio compagno se n'è accorto, la madre del mio compagno se n'è accorta, tutti meno che i miei genitori. Visto che il suo unico contatto con la realtà quotidiana è mia madre solo lei avrebbe potuto convincerlo ad andare da uno specialista, ma visto che lei non pensa ci sia un problema di cui occuparsi, a questo punto io ho le mani legate, anzi, di più, legate con doppio giro di corda. Perlomeno per quanto io ne sappia al momento. Magicamente non verrà nessuno in casa mia a chiedergli se ha un problema o a cercarlo di risolvere, il che non mi rallegra perchè con mio fratello, in fin dei conti, mi ci devo relazionare io e chi è più in pericolo, alla fine, sono io. Comunque parliamo, in effetti, del niente perchè se lui nega il problema, i genitori negano il problema, sono solo io e qualche estraneo ad aver capito che non sta bene, finchè non fa qualcosa di grave mi pare di aver capito che non esiste alcun modo per ... Prevenire. Se ho capito bene la situazione è questa. Quindi aspetto e vedo se succede qualcosa di grave. Ho provato a prevenire, da tanto tempo, cercando una soluzione, senza esito positivo. Grazie per il confronto. Di sicuro non mi aspetto di trovare la soluzione definitiva qui, on line, è che proprio non riesco a concepire che in fin dei conti io debba stare seduta ad aspettare il peggio, poichè così è. Finchè non fa qualcosa di grave non ho modo di far niente, ma se io potessi, eviterei il peggio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Appunto, se i genitori "negano" il problema, se uno venisse a raccogliere informazioni su cosa dovrebbe basarsi ? Su una persona che lo afferma e due che lo negano, e questo renderebbe la cosa poco fattibile, perché i servizi vogliono informazioni certe per poter intervenire.
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