Prostaite e ansia

Salve a tutti e buone vacanze fatte.
Vorrei chiedere un vostro parere su una situazione.
Allora dove cominciare: ho sofferto a dai 20 ai 24 anni di un doc che ho imparato a gestire grazie al buon vecchio Cipralex e TCC.
Purtroppo, a Ottobre 2016, una prostatite mi ha dato una botta d'ansia che nel giro 4 mesi mi ha fatto crollare (non mangiavo, ero dissociato, rimuginavo tantissimo, paura di impazzire)
Sono andato dallo psichiatra in quanto a casa erano preoccupati pensando fossi caduto in una forte depressione ma lo psichiatra mi ha diagnosticato ansia generalizzata con un lieve doc e ovviamente ipocondria, che ormai mi accompagna dai 20 anni. Siamo a Marzo 2017. La terapia è un mese e mezzo di Delorazepam che subito mi ha dato benefici e il vecchio cipralex, che ancora prendo alla dose di 20mg. Diciamo che pian piano le cose sono migliorate, anche se è stata abbastanza dura la ripresa, in periodi dove le mie ossessioni ipocondriache continuavano a tormentarmix soprattutte sui disturbi psichici, ma non erano alimentate da quella dose d'ansia di 5 mesi 5. Adesso riesco a uscire, mi godo molti momenti e riesco di nuovo a pensare alla vita lavorativa. Fatto sta peró che non mi sento ripreso totalmente, nel senso che ho ancora paura di allontanarmi, di.buttarmi totalmente nel lavoro (sono architetto); vivo ancora la mattina come una martellata in testa, ho.ancora paure ipocondriache e spesso non mi sento me stesso. È come se penso al fatto di non stare bene mi avvilisco, se non ci penso sto quasi al Top. Dopo 5 mesi di cipralex è normale non essersi ancora totalmente ripreso e provare ancora tutte queste ansie? Devo ammettere che l ansia mi ha reso in passato una persona diversa, matura e piu insensibile, ma adesso ancora non riesco a "sfruttarla a mio vantaggio". Ci sono altri casi in cui un dolore cronico puó incidere cosi tanto dal punto di vista psicologico? (Il.dolore è di minore entita ormai, speriamo quasi sparito)
Grazie mille per l'attenzione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Gentile utente,

Quindi dopo 5 mesi di cipralex a dose di 20 mg ancora non c'è un effetto soddisfacente...
In questo caso andrebbe considerato il cambiamento della cura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Peró ci sono.stati netti miglioramenti che progrediscono sempre piu. Ma poi nel caso di cambio di parla sempre di antidepressivi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Da come descriveva la situazione sembrava che i miglioramenti quasi non ci fossero. Se sta migliorando gradualmente ci si aspetterebbe che stesse più o meno bene.
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dopo
Utente
Utente
I miglioranenti ci sono stati eccome ma non mi sento guarito ancora. Quindi la domanda era se i 5 mesi di Cipralex fossero ancora pochi per guarire totalmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Il problema è anche capire a cosa deve corrispondere la guarigione totale, sicuramente al momento la presentazione dà l'idea di uno stato peggiore di quello che poi Lei quantifica.
Siccome il miglioramento è graduale, in cinque mesi una gradualità o è molto lenta, o non si capisce dove sia arrivata se non più o meno ad un benessere completo, approssimativamente.
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dopo
Utente
Utente
Dottore penso che il "malato" sa riconoscere il miglioramento ma, nel momento di sconforto, puó fornire descrizioni troppo soggettive. Prima non uscivo, dormivo sempre, non facevo niente se non disperarmi. Andavo sempre su internet, credevo di essere psicotico, poi bipolare, poi borderline e via dicendo. Se pensavo di allontanarmi mi veniva il terrore. Anche solo a mangiare stavo male. Adesso esco, parlo, mi.diverto, penso a un futuro, mangio, ho ripreso peso e le mie ossessioni occupano poca parte del mio tempo. Detto ciò, la qualità della vita è migliorata ma ancora non totalmente. Mi rendo conto che gradualmente miglioro ma non mi sento ancora risanato. È un'evoluzione normale della cura oppure è strano che ancora scrivo qui?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Certo, intendevo che se parliamo di qualità di vita, non necessariamente questa curandosi va al massimo. Ci si attende che migliori, e così è stato. Di solito chi migliora gradualmente è incoraggiato, mentre nel suo caso sembra che la viva come una stasi, era questo che non mi tornava.
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dopo
Utente
Utente
Le cure sicuramente stanno facendo effetto. Detto ciò, nonostante lo psichiatra mi ha fatto la diagnosi di ansia generalizzata, e il mio psicologo dice ormai da anni che il mio problema è il rimuginio, ancora leggo siti e forum in modo ossessivo sul bipolarismo. Quando sto bene penso di stare in fase Up ( ormai miglioro giorno per giorno). Ho paura possa ritornare come Marzo dove ero un ameba perchè ancora mi chiedo come ho fatto a ridurmi in quel modo, solo a causa di una prostatite che è durata e dura ancora da mesi. Ho ripreso coraggio didi tornare in Francia ma ho paura che lo.stress possa farmi ripiombare in quella super ansia passata. Anche adesso sto scrivendo per avere rassicurazioni sul fatto che non sono bipolare. Ma il rimuginio è cronico?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
"solo a causa di una prostatite"

Appunto, infatti mi pare che stiamo dicendo che non è solo per quello.
Io migliorerei la terapia antiossessiva, visto che ancora continua a documentarsi su quello che di volta in volta la preoccupa. Anche perché poi semplicemente si preoccupa di quello che ha letto, più che leggere di ciò che la preoccupa.
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