Disturbi di ansia/attacchi di panico - Dopo 14 anni ancora non so perché...

Salve, ho 31 anni e vorrei raccontare la mia esperienza in cerca di una risposta che nessuno mi ha praticamente mai dato:
Circa 14 anni fa (avevo 16 anni) ho iniziato a fumare erba e hashish con gli amici, e l'ho fatto costantemente ogni giorno per 6 mesi, in media uno spinello al giorno. Ho un ricordo bellissimo di quel periodo, perchè sono di natura una persona abbastanza introversa e poco loquace, ma quando facevo uso di quelle sostanze mi sentivo veramente bene, con me stesso e con gli altri, riuscivo ad aprirmi con le persone ed essere socievole, cordiale e spiritoso come mai sperimentato prima (e dopo) d'allora. Lo ricordo come il periodo più bello della mia vita.
Trascorsi 6 mesi, una sera come tutte le altre, ho fumato il solito spinello in compagnia di amici e subito dopo ho sperimentato una delle sensazioni più brutte che può capitare all'essere umano: un attacco di panico; sudorazione, palpitazioni, tremori, confusione mentale, forti psicosi e convinzione psicologica che quelli siano gli ultimi attimi della tua vita, in breve, da li a poco si sarebbe palesata la fine della propria esistenza.
Ai tempi non sapevo cosa fosse, ho cercato di dimenticare l'episodio e, trascorso qualche giorno, ho provato a fumare ancora... stesso risultato.
La cosa spiacevole è che gli stessi identici sintomi, della stessa entità e gravità, si presentavano al solo odore della sostanza, e si presentavano spesso essendo costantemente in compagnia di persone che consumavano abitualmente.
Dopo un anno entrai in un vortice di disturbi d'ansia e di attacchi di panico molto frequenti (dunque sconnessi dalla presenza o meno di sostanze) e sono andato 2 anni da uno psicologo e 6 da uno psichiatra.
Ora sto molto meglio, padrone delle mie sensazioni da parecchi anni... ma non ho mai accettato il fatto di non poter mai più sperimentare le sensazioni positive provate tempo prima.
Con l'avvento della marijuana "legale" di questi giorni, ho fumato, per la prima volta dopo 14 anni, uno spinello e, nonostante l'odore e il sapore sia pressocchè identico, non si è presentata nessuna esperienza negativa!
L'unica differenza nota fra le due qualità di erba è il thc, assente nella sostanza legalmente commercializzata, dunque la mia domanda è: il mio disturbo è causato dall'alto tasso di thc presente nelle sostanze acquistate "in strada" spesso trattate con sostanze chimiche?
O vi è una spiegazione scientifica che possa giustificare quanto da me sperimentato e farmi "mettere l'anima in pace"?
Premetto non ho nessuna patologia e che naturalmente ho posto queste domande a psicologi e psichiatri, ma mi è stato sempre detto che queste sostanze fanno male punto e basta ed è meglio lasciarle stare; comprendo la risposta, ma il mio problema è che a 31 anni ho ancora timore solo ad avvicinarmi a chi sta consumando erba e questo mi mette spesso in difficoltà...
Mi scuso della lunghezza e ringrazio in anticipo chi avrà voglia di spendere due parole in merito a questa storia...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Il thc e i cbd hanno proprietà diverse, considerati singolarmente. Quando si parla di cannabis si intende quella circolante sul mercato della droga ricreativa, che ha thc in quantità crescente negli anni, con una quota di cbd che è minoritaria.
Quindi, se parliamo di effetti psichiatrici, non stiamo parlando di "qualsiasi formulazione di cannabis" o di qualsiasi sostanza cannabinoide, ma sostanzialmente si parla di thc più o meno modulato dal cbd.
Quando si parla di effetti terapeutici della cannabis, è importante invece specificare, perché in alcuni casi è il thc, in altri è il cbd, o altri cannabinoidi.
La cannabis "trattata con sostanze chimiche" non saprei cosa sia, gli effetti piacevoli e negativi della cannabis sono legati ai principi attivi della cannabis.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio della celere risposta.
Non sono sicuro però di riscontrare nelle sue parole le risposte alle mie domande e per questo le esporrò in forma diversa:
Ciò che mi preme capire è se tutti i disturbi di cui ho sofferto sono normali dal momento in cui il mio organismo è venuto a contatto con cannabis trattata chimicamente (ad esempio cime di erba cosparse di sostanze chimiche, come ammoniaca, per camuffare l'odore ai fini di spaccio o hashish tagliato con sostanze chimiche etc...) o riscontrerò, come in passato, sempre e comunque tali disturbi pur semplicemente odorando la più "biologica" della cannabis ricreativa (dal produttore al consumatore per intenderci, coltivata, colta, essiccata e fumata senza trattamenti chimici)?
(Per cannabis ricreativa intendiamo dunque quella con un tasso di THC attualmente non legale)
Se tali effetti negativi furono causati da sostanze chimiche, può essere che abbia danneggiato irreparabilmente qualcosa a livello celebrale (visto che prima dell'episodio scatenante ne facevo uso e dopo l'episodio non ho più potuto)?
Ringraziandola nuovamente per il suo tempestivo interesse, le auguro una buona serata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Sì, le risposte c'erano, è che in realtà mi par di capire che si stia preoccupando di aver riportato dei non meglio precisati "danni permanenti" da sostanze chimiche. Non è chiaro perché, avendo consumato una sostanza psicoattiva dalle proprietà note, si debba andare a pensare a prodotti di contaminazione casuale.
Non tollera la cannabis per degli effetti peraltro notissimi. Il tutto si riduce a questa considerazione.
Però questo pensiero di solito non è tipico di chi si è liberato delle preoccupazioni ansiose, anzi è un classico dei disturbi scatenati da cannabis, verosimilmente una variante dei pensieri ipocondriaci che accompagnerebbero il panico. Anziché concentrarsi su un altro fattore la paura va a focalizzarsi sul danno neurologico.
A tal punto che si va a pescare chissà quale strano fattore "al di là" dei cannabinoidi.

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