Terminata cura per ansia ipocondriaca...sono al punto di partenza..

Dopo aver iniziato una cura per curare la mia ansia a carattere ipocondriaca, dal novembre 2017 dopo attenta visita neurologica, e terminata dopo una graduale riduzione dei farmaci e nello specifico EN 0,5 mg e Paroxetina,il giorno 8 dicembre c.m. Durante tutta la terapia, sono sempre stato in contatto con lo specialista ogni 3 mesi chiedendomi sempre come andava, io sempre risposto positivo.Terminata la cura 8 dicembre, tutto pian piano e riemerso...dopo pochi giorni ho avvertito la sensazione di ansia soprattutto in fase di inspirazione, problemi di natura gastrointestinali, nello specifico gonfiore addominale con frequenti episodi di flautolenza ed episodi di diarrea. Visitato dal sostituto del mio medico di base (quel giorno assente), dopo attenta visita, mi rassicurava su uno stato d'ansia di ritorno e somministrandomi Normix 200 per una settimana tutto è rientrato. Da circa il 20 c.m sono dopo una seduta sportiva, causa anche aria fredda (nonostante fossi coperto adeguatamente)sono iniziati indolenzimenti all'arcata sopraccigliare, che vanno e vengono, si amplificano nel momento in cui il pensiero diventa ossessivo, e da li l'ansia mi stringe in una morsa di tormento quasi assiduo, pensando che possa essere qualcosa di grave...insomma, penso di essere in un circolo vizioso e di essere tronato come un anno fa circa, soltanto aver cambiato sintomi… la domanda che pongo è questa, i sintomi da me elencati sono normali di un eventuale ansia di ritorno, oppure la cura non è stata insufficiente ed ha ingannato sia me che lo specialista,conviene ricontattare il neurologo che mi ha avuto in cura, per fargli sapere che sono punto da capo?
Mi si consiglia anche un percorso psicoterapeutico a questo punto, per risolvere il problema "psicologico" alla radice?

Ringrazio i medici che interverranno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Quindi potrebbe aver avuto una recidiva dopo un anno circa una recidiva, il che è abbastanza frequente. Certamente che conviene ricontattare il medico.
Chi ha detto che le psicoterapie risolvano i problemi alla radice e le altre terapie no ? Questo è un pensiero diffuso, ma non vero. Anche perché se così fosse si userebbero sempre e solo le psicoterapie.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Grazie dottore, sia per la risposta esaustiva, che per il modo diretto e Franco con cui si è espresso.
Contatterò lo specialista e vedere di andare a fondo su questa recidiva.
Peccato che da tutte le sedi dove lei opera, vedo comunque che mi rimane lontano, altrimenti non avrei esitato nel chiederle un consulto di persona.
La saluto e ringrazio ancora cordialmente.
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Dimenticavo, un ultima domanda/informazione,poi non abuserò oltre della sua disponibilità, oltre alla recidiva,questo fastidio all' arcata sopraccigliare potrebbe derivare dall eccessiva tensione che pongo in quella terminata zona del mio corpo, così da somatizzare?
Ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Potrebbe anche dipendere dall'attenzione che riserva ai segnali corporei, oltre che essere espressione diretta dello stato di eccitazione ansiosa.
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dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Salve dottore, mi piaceva aggiornarla sulla situazione.
Fatta visita neurologica, in data 2 gennaio, dopo aver descritto la mia situazione, mi veniva confermata disturbo da ansia di malattia a carattere ipocondriaca.
Visita neurologica negativa.
Di nuovo, anche questo neurologo( che non è lo stesso delle prima cure, cambiato poichè non mi sono piaciuti alcuni aspetti professionali ) mi ha prescritto la stessa cura che ho fatto già nel 2006 e da cui avevo tratti benefici.
Ad onor del vero, non so se abbia prescritto la stessa cura solo perchè gli ho detto che aveva fruttato bene, oppure perchè già sapeva che quella sarebbe stata la cura giusta!....cmq ok la cura cosi articolata paroxetina 1/2 cpr al mattino per una settimana, poi una cpr al mattino per 3 mesi dopodiché controllo; xanax 0,25 1 cpr alla sera per una settimana, dopo incrementabile fino a 2 al di.
2 domande, la prima a suo giudizio quanto reputa adatta la terapia descrtittami, per il mio quadro clinico,
secondo,se in un futuro dovessi aver bisogno di uno specialista, visto il mio problema, non sarebbe più giusto rivolgermi ad uno psichiatra " puro " anziché un neurologo?
La ringrazio anticipatamente, nel caso ritenga doveroso rispondermi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Si rivolga a chi ritiene, su questo non avrebbe senso darle un'indicazione. La cura mi torna con il tipo di problema.
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