Disturbi del sonno

Salve dottori,
da circa 20gg sto riscontrando disturbi per quanto riguardo il sonno, consistenti soprattutto in continui risvegli notturni e difficoltà nell'addormentanento pomeridiano, che per me è sempre stato consuetudinario. Questo disturbo è apparso in un quadro clinico buono, dopo uno stato d'ansia generalizzato dovuto ad una vicenda che mi ha tormentato per tre giorni, come dicevo 20gg fa, che poi ho superato psicologicamente e a cui non ci penso più. Con il mio psichiatra abbiamo deciso per riequilibrare un po' la situazione, di passare da 37.5 mg a 150mg di venlafaxina, aumento concordato proprio nei giorni della vicenda. Non abbiamo avuto molti dubbi sul da farsi, perché molto sporadicamente, la mia ipocondria mi porta a vivere male certe situazioni, che poi supero psicologicamente dopo pochi giorni e mi lasciano strascichi soprattutto umorali ed energetici, che con l'aumento di venlafaxina a 150mg, abbiamo sempre recuperato in 10 gg, ristabilendo un quadro clinico ottimale. Questa volta è andata alla stessa maniera, soltanto che ho problemi con il sonno, patiti quasi mai, infatti è stato sempre uno mio "punto di forza", che non è stato mai scalfito, neanche in stati d'ansia e depressione sofferti in passato, in cui risultava leggermente disturbato, ma parliamo di 5 anni fa. I risvegli notturni sono tantissimi, non ho incubi e neanche una pesante difficoltà nell'addormentanento, anche se noto che addormentarmi è rilassarmi adesso, mi viene più difficile. L'umore e l'energia sono ok, eppure nei casi in cui erano un po' giù, in altre vicende simili, ho sempre dormito, anzi tendevo a dormire spesso. Il mio psichiatra a predicato inizialmente pazienza, mi ha detto di provare con tavor oro 2.5 mg, ma niente... Ho provato Lorans, Prazene, niente... Gli ansiolitici sembrano non tamponare il disturbo. La mattina appena sveglio, avverto rigidità e un po' di agitazione, che poi si attenuano poco dopo essermi messo in moto. Sembra quasi che il mio corpo si irrigidisca, si traumatizzi durante e dopo il sonno. Chiedo a voi, di farmi un po' di chiarezza, dal largo della vostra esperienza, sperando di essere stato chiaro chiaro. Grazie in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Quindi il problema è che ha diversi risvegli notturni, presumo brevi, e niente altro ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Grazie dottor Pacini per l'interessamento e la celere risposta,
Il problema consiste in tanti risvegli notturni, dopo i quali riesco ad addormentarmi non proprio con poche difficoltà, nel senso che non mi alzo dal letto, ma mi giro e rigiro per trovare una posizione comoda, cosa che non mi è capitata assolutamente in condizioni normali. Verso l'alba riaddornentarmi dopo questi risvegli è proprio difficile. Poi la mattina al risveglio "definitivo", avverto rigidità e un po' di agitazione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Questo parrebbe un sonno coerente col tipo di problema che sta curando, e che si prevede torni a posto con l'aumento di dose, tempo un paio di settimane almeno.
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Utente
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Grazie dottore,
Come le ho detto non è la prima volta che mi capitino questi pochi giorni di ansia reattiva ad un evento o vicenda, ma non ho mai avuto problemi così forti con il sonno, è come se nel mio corpo ci sia una specie di adrenalina in più, che mi tiene teso e il rilassamento e il sonno ne risentono. Perché come le ho detto, i problemi riguardanti umore, energia, irrequietezza e ansia, sono già stati eliminati come sempre in circa 10 gg dall'aumento. È come se avvertissi che il mio organismo avesse traumatizzato il sonno, non so come spiegarglielo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
In effetti può avercela un po' "adrenalina in più", proprio perché aumentando la dose il primo effetto è stimolante. L'adattamento richiede un po' di giorni.
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Mi auguro sia così dottore,
perché sinceramente le altre volte che ho aumentato il dosaggio, quest'ultimo non mi ha mai causato questo problema. Io ho sofferto di "insonnia da venlafaxina", alle primissime assunzioni 5 anni fa, quindi ho avuto modo di sperimentare quel tupo6di insonnia, che ricordo essere diversa e che si riuscì a risolvere in due settimane massimo. Invece adesso di settimane ne son passate tre, la venlafaxina la assumo ininterrottamente da 5 anni e non mi ha mai più causato alcun effetto collaterale, come la stitichezza aad esempio, mai provata in vita mia, se non sempre alle primissime assunzioni.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Capisco, in effetti però nel passaggio da 37,5 a 150 mg è più che possibile, e la componente ossessiva, se c'è come di solito c'è nell'ipocondria, può rispondere più lentamente.
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Utente
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Grazie dottore per il proficuo interessamento,
Io come le ho detto ho dimenticato praticamente quell'evento, non più ossesivita o ansia dovuta al pensiero ossessivo. Ho ripreso una vita normale, con tutti i miei interessi tranquillamente. Ancora oggi le ci fermo i disturbi del sonno, che sono tanti risvegli, di piccola durata, che aumentano con l'avvicinarsi dell'alba. Avverto che effettivamente durante la giornata c'è una tensione, è come se fossi elettrizzato. Riesco a fare ciò che c'è da fare durante la giornata, ma ad esempio nello studio avverto che ad esempio, è un po' più difficile concentrarsi e memorizzare, anche se riesco a farlo discretamente, ma non alivelli normali o ottimali. Da ciò che ho capito, in conclusione, è come se ci fosse un'ansia di sottofondo, che consecutivamente mi attiva adrenalina. Mi farebbe piacere aggiornarla dottore. Grazie per i consigli.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"Da ciò che ho capito, in conclusione, è come se ci fosse un'ansia di sottofondo, che consecutivamente mi attiva adrenalina. "

L'inverso.

L'adrenalina attiva l'ansia.

Ripeto, non mi parrebbe strano come primo adattamento ad un aumento consistente della dose di venlafaxina. A un mese chiaramente se persiste questa ipereccitazione la cosa invece va rivista.
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Utente
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Grazie dottore.,
al momento sono quasi ad un mese (25 gg circa) di aumento del dosaggio e mi sembra a primo impatto che la situazione, ovviamente è migliorata rispetto al momento di ansia reattiva all'evento, anche per il semplice fatto che, rimuovendo a livello psicologico l'evento, si stia meglio. Conoscendomi, so che l'eliminazione a livello psicologico di un pensiero ansiogeno, non corrisponde per me alla fine dei problemi, perché il mio organismo ne risente di quel momento di alta intensità di ansia e mi capita ovviamente, di sentirmi un po' giù di umore e con poca energia. Ho sempre risolto questi strascichi, con l'aumento del dosaggio a 150 mg, che non mi ha mai dato problemi e ha risolto il tutto in 10 gg. Adesso mi ritrovo con una situazione di vita uguale a quella pre evento ansiogeno, ma con questi sintomi a cui non riesco a dare grandi spiegazioni. L'unico particolare che posso referirle è che in quei famosi 3 giorni di ansia, a differenza di altre volte, avevo difficoltà soprattutto a pomeriggio nel dormire, quando mi accorgevo di essere stato in uno stato di dormiveglia sussultavo,come uno spavento. Io capisco che l'aumento di disaggio possa portare ad effetti collaterali, ma l'aumento l'ho fatto veramente tante volte, anche da 37.5 come questa volta e sul serio non mi ha mai causato problemi del genere. Io non vorrei che il mio organismo abbia memorizzato uno stato di allarme in fase di sonno, anche perché da ieri noto che sono ancora più teso, la mia mente risulta un po' più in preda all'ansia, noto che fa fatica nella concentrazione e memoria e nel gestire i vari stress, con conseguente affaticamento generale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Ho capito, a me pare che essendo nel complesso migliorato il quadro, questo sintomo possa essere sia riconducibile alla dose a cui adattarsi, o ad un eccesso in questo momento di una dose così, che peraltro è di per sé normale. Ma questo dovete discuterlo con il medico, e in tempi congrui a poter capire gli sviluppi.
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Utente
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Buongiorno,
aggiornando il quadro clinico avverto che la situazione non è migliorata, anzi ci sono lievi peggioramenti. Se prima la sfera umorale ed energetica non sembrava scalfita, adesso si... Mi sento un po' giù, avverto un po' di stanchezza e svogliatezza, anche se riesco ad adempiere ai miei doveri, come lo studio, con difficoltà. Per quanto riguarda l'ansia, Avverto una sensazione di rigidità, tensione, riflessi pronti come se mi stessi difendendo da qualcosa, mente poco lucida, con sensazione di confusione. Ho elaborato ciò che è successo, dall'evento ansioso da ipocondria, con l'aumento del disaggio ho avuto miglioramenti, che mi permettevano di vivere la giornata tranquillamente, tranne che per il sonno, ma dopo qualche giorno, ho vissuto un coinvolgimento emotivo molto forte a livello personale e relazionale, che mi ha portato anche un po' a piangere per il dispiacere e la tristezza, ma poi il giorno dopo già andava meglio, non mi ha più coinvolto più di un giorno. Conoscendomi questo momento, potrebbe avere fatto barcollare di nuovo il mio equilibrio, reso un po' fragile da ciò che mi era successo. La terapia con venlafaxina mi ha sempre dato ottimi risultati, senza mai superare i 150mg, la assumo da 5 anni. Vorrei un consiglio o parere sulla mia situazione, cosa potrebbe aiutarmi e effettivamente se l'antidepressivo ha sempre la stessa efficacia nel tempo, anche se per come mi è stato sempre descritto, non crea assuefazione e conserva la stessa efficacia, con rispettivi dosaggi in base al problema. Vi ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
L'unica regola generale è che l'effetto si valuta a 1 mese, prima è di solito prematuro. Non importa molto se in passato era bastato meno.
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