Disturbi della concentrazione, e blocco dello studio in tre studenti universitari. risoluzione dop

Buongiorno,
vi scrivo perché sono disperato e perché non riesco a trovare una soluzione ad un problema che affligge la mia ragazza.
Ho fatto alcune ricerche e recentemente mi sono imbattuto in un articolo del professor. Renato Cocchi http://stress-cocchi.net/Droping3-it.htm.
La mia ragazza è una studentessa capace ma con dei problemi di memorizzazione... Ho letto l'articolo e ho riconosciuto alcuni dei sintomi della mia ragazza in uno dei casi descritti dal professore citato:

Caso 1. F. di 21 anni al momento della prima visita. Iscritta a giurisprudenza, dopo aver fatto una scuola superiore commerciale ad indirizzo giuridico, con voto finale pari a 85/100. Negli ultimi 18 mesi ha dato 4 esami universitari con molta fatica, ed é ferma da oltre un anno Ha la testa ingombra di pensieri che le ostacolano la concentrazione. Non ha più voglia di studiare. Si sente sfiduciata, depressa, senza desiderio di uscire, stanca, con pianto facile. In corso terapia anticoncezionale estro-progestinica, che, tra l'altro, le ha regolato un ciclo mestruale tendenzialmente lungo. Ha una familiarità per somatizzazioni depressive. Ha idee intepretative, anche verso i suoi professori d'università. Affettivamente insoddisfatta.
Nata da parto prolungato, il primo anno di vita mangiava poco e piangeva molto, senza ragione apparente. Da piccola era gelosa della sorellina.
Sintomi di difficoltà a mantenere la dominanza emisferica sinistra: Dicono che é un Bastian Contrario. Risponde Bianco al test "qual'é il contrario di rosso". Qualche dislalia, perde il filo del discorso, ha problemi di memoria nella scelta lessicale. Sogni a contenuto negativo.
Sintomi di stress: Soffre il freddo, cerca cioccolata, le piace il brodo di carne, sta meglio al mattino, dorme molto, sopporta male rumore e confusione, stitichezza atonica, dolori colici, sensazioni di sbandamento, capelli secchi. Perdita di saliva durante il sonno.
Ora io sono un profano, lo ammetto e proprio per questo chiedo il suo aiuto visto che il professor Cocchi, una volta interpellato non mi è stato molto d'aiuto
La situazione è delicata ed io temo per la mia ragazza... ho paura che questa depressione la porti a fare scelte inutili per la sua vita, come, in primis abbandonare la carriera universitaria.
Devo ammettere che, essendo la prima volta che mi capita una cosa di questo genere non so come procedere né tantomeno come approcciare la cosa, le chiedo umilmente un consiglio sperando che voglia prestarmi qualche momento di attenzione.
Vi ringrazio comunque preventivamente sperando di sentirla al più presto possibile.
Regards

[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
La sua ragazza che idea si è fatta di quanto le sta succedendo? Ne ha parlato con qualcuno, oltre che con lei? Ha intenzione di consultare uno specialista?

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Il problema è che questo male oscuro l'ha confessato solo a me e non ha la benché minima voglia di dirlo né ai suoi né vuole consultare uno specialista... è come se ogni volta che propongo una possibile soluzione lei alza l'asticella trovando deficienze, incapacità nei profili professionali che le propongo... oppure rivolge la sua attenzione verso una soluzione che per motivi pratici non può essere perseguita... come ad esempio questo Dr. Cocchi che lei lo ritiene più qualificato di altri proprio perché da lui non ci possiamo andare, proprio perché lui è a pagamento e si trova a REggio emilia mentre noi siamo a Pisa... Proprio perché insomma nn ci possiamo andare...
NON SO PIù che fare!!!!!!!!!!!!!!!
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Infatti, mi sembrava di avvertire molta ansia nella sua richiesta.
In questo caso l'unica soluzione è chiamarsi fuori: lei non è uno psichiatra né uno psicologo, e anche se lo fosse non sarebbe in grado di curare una persona con la quale è sentimentalmente coinvolto.
Lei non può farsi carico dei problemi della sua ragazza, che (ovviamente in buona fede) le ha scaricato addosso tutto il peso del suo malessere. Le può stare vicino, ma le decisioni, le scelte, le telefonate per prendere 'sto benedetto appuntamento con un professionista per una consulenza, devono partire dalla sua ragazza. Se no non può funzionare niente. E se la ragazzanon fa niente e non dà esami e non si laurea? E' un problema suo, di una persona adulta e maggiorenne, che vi piaccia o no.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dott.ssa Scarpellato,
credo che lei abbia centrato il punto e guardi non ci conosciamo, né ci siamo mai visti ma credo che mi abbia capito in pieno...
Pensavo, forse ingenuamente, che dovesse essere il background familiare affettivo ad aiutare le persone in difficoltà spingendole verso un consulto con un tecnico.
So that's it, dead end... Penso che effettivamente debba partire da un moto proprio la "volontà di curare e di affrontare i propri demoni"... Ci ho provato, ci abbiamo provato io e mia madre ma credo che la mia ragazza ci dovrà arrivare da sola.
Grazie mille per le sue parole, mi sono di conforto e di aiuto.
Regards
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