Da cosa dipende l'ergofobia?

Premetto che mi é stato diagnostico un disturbo evidentante della personalità, ansia generale, ansia sociale e depressione maggiore.
Una delle motivazioni più banali che mi hanno fatta decadere in questo statoé che non solo ho rallentato gli studi universitari perché avevo problemi con gli esami, di concentrazione e memoria dovuti all'ansia e alla bassa autostima, ma più di tutto avevo paura del dopo, del momento della ricerca attiva del lavoro.
Ci ho ho provato, ho fatto qualche mini esperienza ma mi é sembrato di morire ogni volta per cui mi sono dovuta rivolgere ad uno psichiatra.
Da bambina sono sempre stata sempre molto chiusa, all'asilo giocano e parlavo solo con certi bambini.
Poi mi ricordo degli episodi alle scuole elementari in cui una mia amica doveva parlare "per me" agli altri bambini perché io non riuscivo a parlarci in modo diretto e dallo stress non riuscivo nemmeno a sceivere in loro presenza.
Ho quasi sempre evitato le attività e i giochi di gruppo.
Crescendo evitavo per esempio di giocare a pallavolo al liceo perché non andando d'accordo con i miei compagni di classe quando si giocava perdevo l'orientamento e non capivo più nulla.
Se poi si giocava con ragazzi di altre classi mi facevo venire la febbre per non dover partecipare.
Questo anche nelle interrogazioni orali.
Quella confusione e stordimento non sono mai andati via.
Tornando alla fobia del lavoro, che mi ha provacato una sorta di eusarimento nervoso, può questo essere un prolungamento del disturbo che ho sempre avuto?
La mia psichiatra mi dice che é impossibile che io non possa lavorare ma se c'è una cura quando potrò vedere dei risultati?
Non ho nessun mezzo di sostentamento.
Grazie.
Per il momento sto assumendo Citalopram e Flunox per l'ansia nervosa che mi viene prima di dormire.
Sono anche in cura da un gastroentereologo perché lo stress mi provoca tutta una serie di altri problemi legati alla digestione e all'alimentazione.
Siccome questo problema del lavoro mi ossessiona potrebbe sfociare in una psicosi?
Ho paura.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Attualmente sta curando il disturbo?

In che modo?


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
Utente
Sì sono in cura da una psichiatra e a breve dovrei riprendere la terapia cognitivo comportamentale. L'ho già provata in passato ma non mi ero trovata bene e ho interrotto. Ma si può guarire? Io mi sento una parassita.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Con cosa si sta curando?
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dopo
Utente
Utente
Per ora Citalopram 10 gg e Flunox (che non funziona um graché bene perché mi addormento dopo 4 ore dall'assunzione).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Quindi fondamentalmente starebbe ad un dosaggio di farmaco medio-basso e un prodotto ipnoinducente che andrebbe usato per tempi brevi.

La terapia andrebbe rivista sulla base di permanenza dei sintomi.
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dopo
Utente
Utente
Sì ho la visita di controllo tra qualche giorno. Questo Flunox non funziona proprio, lo prenso alle 21, mi addormento dopo l'1, mi sveglio e ad esempio stamattina già dalle 5 non sono piú riuscita a riprendere sonno. Ma secondo lei potrei avere qualche altro disturbo? Me dico, sono sempre stata così, ma piú vado avanti e piú mi vedo peggiorare. Mi sto convincendo che non riuscirò mai a lavorare e questo mi crea moltissimo stress e preoccupazioni, è una vera ossessione. Insieme ai pensieri negativi è tutto quello che mi occupa la mente, di giorno e di notte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il problema è che il trattamento non va bene per il disturbo e mi pare che ci siano modalità di distoglimento dall'obiettivo del miglioramento.

Le terapie devono essere a dosaggio terapeutico e se non vanno bene devono essere cambiate.
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dopo
Utente
Utente
Ma secondo lei dopo quanto tempo posso avere una diagnosi più precisa?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La diagnosi non è complessa da fare in tempi brevi ma pare che non sia chiara a prescindere per cui è utile far fare nuove valutazioni.
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dopo
Utente
Utente
Questa mia immensa paura di lavorare e ritrovarmi da sola, così come il mio sentirmi molto molto infantile non l'ho condivisa con la mia psichitra. Ne ho accennato solo una volta ma lei ha ridacchiato, come a dire che non era possibile che io non potessi lavorare. Ci sono rimasta male e non so se sarei in grado di ripresentare l'argomento. Ci ho pensato molto e mi sembra che la mia ansia dipenda proprio da questo, dal non avere mai sviluppato l'autostima necessaria per accettare di essere criticata da un superiore, in questo caso un genitore, insegnante o datore di lavoro e di fallire o di essere ripresa davanti ad altri. Insomma, sono sempre stata così fin da piccola, L'Università é stata un inferno (ci ho messo quasi due anni per dare il primo appello orale) e quando mi sono messa a cercare lavoro non ho più avuto alcun dubbio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E' una paura piuttosto gestibile con le terapie adatte.

A me sembra che non sia chiara la diagnosi di partenza
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