Sindrome ansioso depressiva - richiesta informazioni

Buongiorno! Sono una studentessa fuoricorso di Medicina.

Purtroppo la carriera universitaria ha preso una brutta piega dal secondo anno (ora sono alla fine del 1 anno fuori corso) per problemi familiari che hanno influito molto.
In seguito alla 1 bocciatura ho avuto difficoltà a presentarmi agli esami (prima mi presentavo solo se ero sicurissima al 100% di passarlo) e man mano sono rimasta indietro fino al quarto anno quando ho iniziato ad avere attacchi d'ansia anche in università e durante il tirocinio; in particolare dopo un episodio in classe ho smesso di andare in università e mi sono chiusa totalmente in casa (licenziandomi dal lavoro e abbandonando il volontariato).
Nel frattempo sono passati due anni nei quali più volte ho pensato alla rinuncia agli studi e ci sono state numerosissime discussioni in famiglia: purtroppo qualcuno giunta quasi alle mani con mio padre (problema principale in casa).
In seguito ad un litigio nel quale, a quanto pare (io non ricordo assolutamente quei 30 s), io ho spintonato e buttato mio padre per terra, ho deciso di rivolgermi al counseling universitario: mi è stato proposto un percorso con la psichiatra e uno con la specializzanda per quanto riguarda lo studio.

Purtroppo per un "diverbio" verbale con la psichiatra mi sono allontanata dal counseling e mi sono rivolta all'ambulatorio ospedaliero: ovviamente essendo un'unica struttura la questione è venuta fuori.
Dopo circa due anni ho ricontattato la psichiatra del counseling e ho posto le mie scuse per il mio comportamento: mi rendo conto solo ora che ero fuori di me (molto ansiosa, irritabile, rabbiosa).
Con l'attuale psichiatra mi trovo bene e questa settimana avrei avuto un appuntamento che ho deciso di spostare a dopo l'esame: ora mi ritrovo a 3 giorni dall'esame a presentarmi solo per lo scritto sapendo già di non presentarmi per l'orale.
La motivazione è data dal fatto che ho realmente studiato bene solo gli ultimi 7 giorni; tutti i giorni precedenti sono stati semplicemente stare sui libri con nessun risultato.
Ora penso di aver capito dove l'inganno del circolo vizioso che si è instaurato: voglio studiare ma siccome mi mette ansia faccio altro (pulisco, cucino, torno a casa dai miei) ->sollievo momentaneo->nel frattempo aumenta ansia->avvicinamento data esame: crisi di pianto, colite, palpitazioni->posticipo esame->sollievo->volta successiva peggiore.
Quindi devo agire sul primo anello della catena: ovvero studiare fin dall'inizio con testa.
Purtroppo per questo esame (istologia) me ne sono accorta troppo tardi.
Ora però mi ritrovo in uno stato di irrequietezza basale che mi uccide e l'idea di doverlo sopportare fino al 20 aprile mi fa impazzire (+ somatizzazione dell'ansia).
Dopo questo poema vorrei chiedervi se realmente ho centrato il problema (ho dimenticato di dire che mi sono licenziata per avere più tempo) e vorrei avere gentilmente qualche informazione medica per quanto riguarda la sindrome ansiosa depressiva.
Tp: fluoxetina 20mg 1cps/die.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Vuole esser sicura di sapere, questo si sposta sempre più all'inizio della preparazione, fino a che non inizia se non è sicura di sapere...e qui fa tilt. Non inizia salvo poi farlo per l'ansia della scadenza, ma alla fine, quasi come a creare poi le condizioni per cui, se non se la sente, la ragione alla fine è che ha iniziato tardi (che è meglio che pensare di non farcela per incapacità). Il risultato è comunque che rimane indietro.
Questo tipo di meccanismo può essere ansioso-ossessivo, oppure legato ad una suscettibilità all'appagamento, per cui non agisce se non "gratificata", e quindi all'inizio paradossalmente se sapesse che prende 30, studierebbe.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
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Salve Dr. Pacini.
Ok... penso di aver preso coscienza del meccanismo sbagliato che c'è di fondo: anche la mia psichiatra dice fin dall'inizio che di base ci sono pensieri ossessivi.
Penso che sia cambiato qualcosa in questi ultimi giorni: l'altroieri notte sono stata malissimo fisicamente (colite) e sono riuscita a mettermi a letto alle 3 di notte. Il mattino dopo avevo però enormi sensi di colpa per aver mollato 5 giorni prima e mi sono rimessa.
Ora oggettivamente non posso andare all'orale... sarebbe solo una presa in giro... ma nonostante tutto non riesco a non pensarci. La differenza sta che le altre volte... una volta presa la decisione di mollare, abbandonavo l'esame e mi dedicavo all'ozio: questa volta, invece, non riesco a non far nulla... anche se sono stanca... mi ritrovo a studiare comunque per provare lo scritto (cosa che non avrei mai fatto prima).
Spero proprio sia la volta buona di aver capito dove sta l'errore e prendere una piega completamente diversa: dopo quasi 4 anni sarebbe davvero un bel regalo.