Tolep 300mg+sertralina 50mg, oppure daparox 20mg+seroquel 50mg?

Buongiorno.
Di recente, ho deciso di effettuare le mie prime due consulte psichiatriche, non ho ricevuto una diagnosi precisa, ma il primo mi ha prescritto Tolep 300mg+sertralina 50mg. (Il Tolep 1/2 compressa la mattina e 1 la sera, mentre la Sertralina 1/2 compressa x 5 giorni e poi 1 cps intera.
L' altro psichiatra daparox 20mg+seroquel 50mg.
(Daparox 1/2 cps x 4 giorni e poi una intera alle 14. 00. Seroquel, 1 cps la sera).
Dopo una paio di giorni di riflessioni, sto accettando di iniziare una delle due terapie, ma sinceramente non saprei quale.
Mi sono rivolto allo psichiatra perche' da circa 20 anni a questa parte (ne ho 41) , arrivato il periodo estivo ho una sorta di esacerbazione di piccole fissazioni, o meglio mi fissò, rimurgino su piccoli accadimenti quotidiani, creando dal nulla litigi (assolutamente solo verbali) soprattutto con mia moglie, che si risolvono sempre il giorno stesso rendendomi conto di aver fatto una polemica per nulla e spiegandole che è stato il mio problema, di cui ho comprensione da 3/4 anni a questa parte. Questo non toglie che i litigi, siano logoranti, ritengo, per mia moglie.
Durante il resto dell'anno non credo di manifestare nulla di notevole. Soffro però di insonnia da diverso tempo, credo ritengo gestita abbastanza bene con l'utilizzo dello zolprem gocce, da circa 3 anni. (al max 15 gocce a notte).
Quest'anno, la crisi con queste fissazioni/rimurgini/polemiche, la ho avuta a partire dal 20 maggio, e ad oggi, 15 Giugno, ritengo stia scemando. E' stata peggiore di altri anni, perché preceduta e poi accompagnata da una sorta di dolore/sofferenza crescente alla testa, da circa 1 mese prima di concretizzarsi in quella chiama crisi di fissazione/rimurgini. La crisii, quest'anno è stata accompagnata da un paio di forti crisi di panico e comunque da uno stato costante di maggiore ansia. Inoltre, mentre normalmente mi ritengo un po' timido, non sempre molto loquace, ho vissuto nei primi 4/5 giorni di Giugno, uno stato di innaturale maggiore sicurezza caratteriale, più irrequieto anche sicuramente, ma nulla di troppo irruento che non sia riuscito comunque a gestire o contenere.
Mai nessun litigio fisico con qualcuno.
Premetto che è stato un anno molto difficile, oltre l emergenza covid, ho vissuto diverse ansie familiari: problemi con parenti, problemi di salute di familiari, problemi lavorativi di mia moglie, e ho dovuto quindi affrontare una vita molto, ma molto più stressante di altri anni.
Il mio stesso lavoro, ha comportato viaggiare per l'Italia in solitaria, mentre tutto era fermo, penso sia stato duro a livello psicologico.
Ricordo di avere avuto una crisi di questa entita' e tipologia, circa 18 anni fa, durante il periodo universitario.
Ci tengo a dire che il tutto non mi ha impedito prima di laurearmi in biologia e poi lavorare (Lavoro da circa 15 anni).
Mi è risultato solo molto difficile lavorare in questi 20 giorni di crisi.
Non posso assolutamente definirmi "un animale sociale", ma ho i miei 2/3 ottimi amici e normali frequentazioni con altre coppie, conoscenze, ecc. Diciamo che nessuno ha mai potuto sospettare problematiche in me.
Questo periodo di crisi, ora sento stia andando via, mi sento meglio, senza aver assunto ancora terapie. Ma ovviamente i miei timori sono che la mia condizione, qual'essa sia, possa peggiorare con il passiare degli anni.
Ho solo chiesto ai miei familiari, con i quali contatti telefonici mi creavano una certa ansia e nervoso, di non contattarmi per una settimana, per star più tranquillo.
Ho una familiarita' che ritengo rilevante: un fratello più piccolo di 6 anni che ha avuto dei problemi di fissazione con una ragazza circa 12 anni fa, gestita dallo psichiatra senza ausilio di farmaci. Anche lui ogni tanto ha qualche fissazione quotidiana, che riesce a gestire isolandosi al momento giusto e comunque ricorrendo al suo "psichiatra e psicoterapeuta" non appena si sente un pò più, diciamo stressato). Una sorella con una lieve demenza mentale e depressione, e un nipote di 18 anni, figlio di questa mia sorella, con purtroppo diagnosi di disturbo bipolare severo con ricorso già a 2 ricoveri. (Ho iniziato a sospettare che la mia potesse essere una patologia, proprio quando sono iniziati i disturbi di mio nipote (circa 4 anni fa), riscontrando in lui problematiche simili (fissazioni, insonnia, ecc), anche se di entità e sviluppi molto molto più rilevanti delle mie, non assolutamente paragonabili
So che non vi è possibile magari ipotizzare una diagnosi da queste poche righe. Ma vorrei sapere quale dei due trattamenti ritenete più appropriato, come prima scelta, o se avete altri consigli.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No, questa è esattamente l'unica cosa che non si può dire. Su quale base scusi ?
Si potrebbero fare altri commenti sulla probabile diagnosi ricevuta, ma dirle quale dei due iniziare no, prima di tutto perché non è consentito dalle linee guida, e poi perché è un errore suo di impostazione se mai. Se chiede due consulti, è naturale che possa ottenere due risposte diverse, e se ne chiede tre idem. Avendo un problema di ossessività a monte, questo spiega sia perché ha chiesto più di un parere pensando probabilmente che così avrebbe avuto più elementi per decidere, sia perché poi non sa cosa decidere avendo più elementi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Comprendo di avere un problema di ossessività, ma chiedere due pareri da parte di un paziente, non mi sembra una cosa poi cosi strana, soprattutto su patologie psichiatriche (anche se comprendo possa esser mal digerito da parte dei clinici, se non ci si pone dalla parte del paziente). Non credo che chiedere due pareri specialistici, sia perforza, o solo correlato ad un problema di ossessività (altrimenti sarei davvero in ottima compagnia), ma anche di un percorso di accettazione della patologia. Purtroppo per il pazinete psichiatrico non vi è un esame clinico a dare un evidente/inequivocabile esito positivo/negativo, e più che altre patologie, credo che un percorso di accettazione possa essere comprensibile. Come credo possa essere anche accettato, di documentarsi sui farmaci. (Il Tolep da una parte mi ha destato qualche dubbio, perchè sembra avere poche evidenze scientifiche e utilizzato per patologie per cui non ha ancora una specifica indicazione. Sull'associazione daparox/seroquel, parecchie recensioni di forte calo sessuale, e ci manca questo con mia moglie). Ovviamente non avevo idea delle guida psichiatirche, lungi da me di chiedere un eccezione a queste. La ringrazio comuque del suo commento, senz'altro utile in questo percorso di accettazione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se la prende come una critica a cui controbattere non si finisce più. Siamo qui per notare le cose e fare commenti. Se le si dice che una cosa si nota, e deve dimostrare che non è strana, stiamo facendo un discorso inutile. Strano o meno che sia, ribadisco che il senso è in genere quello, perché è cosa già vista e rivista decine di volte nella pratica. Non è vero che non è particolare chiedere due pareri in prima battuta, e sempre finisce nel dubbio dopo, perché c'è una logica relativa al tipo di stato in cui la persona è.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Grazie, ho compreso. Sono d'accordo sull'ossessivita. Ammetto inoltre che dover cercare più pareri, sia dovuto anche ad uno stato di insicurezza nel dover accettare l'inizio di un trattamento farmacologico, qualunque esso sia, come miglior compromesso per la propria salute, dato che per molti anni in qualche modo, sono riuscito a condurre una vita tra paentesi "regolare", senza l'ausilio di essi, (grazie però finora alla comprensione anche di mia moglie nel superare i litigi di origine patologica). Mia moglie tra l'altro, fatica più di me, a comprendere la "necessità" di iniziare un trattamento farmacologico.
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