Psicofarmaci per "aiuto performance"

Gentili Dottori,
sono una giovane donna di 30 anni.
Al momento, sto preparando delle prove molto importanti per il mio futuro lavorativo.

Il mio umore è buono, sono in generale una persona soddisfatta e serena.
Tuttavia, da alcuni mesi, mi accorgo di avere alcuni problemi, probabilmente riconducibili ad un forte stress (sonno agitato, dermatite, cistite, mal di testa) ed in generale mi sento un po' stanca.

Qualche anno fa (2015), ho affrontato un periodo un po' difficile dipeso dalla fine di una relazione importante e da alcuni problemi familiari.
In quel periodo mi sentivo triste e demotivata, ma dovevo preparare l'ultimo esame e scrivere la tesi di laurea.
Seguii una breve terapia psicologica, domandai alla psicologa se ero depressa (non avevo mai sperimentato una tale infelicità) e mi rispose di no, che non lo ero, e che la mia situazione poteva essere così riassunta "paziente con tono dell'umore lievemente depresso".
In particolare, mi sentivo (e mi sento tuttora) ansiosa.

Sempre in quel periodo, andai dal medico di base (professionista stimato e di cui mi fido) per un semplice raffreddore e gli raccontai che stavo frequentando una psicologa e gli spiegai il motivo, in particolare gli dissi che ero preoccupata per i miei studi (sono sempre stata una studentessa molto diligente).
Lui mi propose di assumere uno psicofarmaco (lo zoloft, una pastiglia al giorno al mattino se ben ricordo).

Per passare quel brutto periodo, assunsi lo zoloft ed andai dalla psicologa per un breve ciclo di sedute e nel giro di pochi mesi (6 mesi circa) tutto si risolve.
Dissi alla psicologa dello zoloft e ne fu un po sorpresa, in quanto secondo lei non era necessario.

All'epoca notai che mi erano venute un'energia, una motivazione ed una memoria incredibili (di cui i risultati nello studio ne sono testimonianza).

Sono qui a domandarvi se, nella mia situazione attuale, di "felicità" ma di forte stress, fatica, ansia e preoccupazione per il mio futuro, sia opportuno io assuma qualche farmaco per potenziare le mie energie e la mia memoria nello studio e, in caso affermativo, quale.

Vi ringrazio tanto per l'attenzione ed il tempo che dedicate
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questi farmaci non sono dei potenziatori, trattano dei problemi, identidicati in forma di diagnosi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il tono dell'umore lievemente depresso vuol dire che aveva una depressione che non si voleva venisse trattata in modo adeguato.


Le terapie vanno assunte in presenza di disturbi e non come potenziamento di capacità intellettive o fisiche.

Pertanto in presenza di un diagnosi specifica può essere pensata l'introduzione di una terapia adatta.


Dr. F. S. Ruggiero


http://www.francescoruggiero.it

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[#3]
dopo
Attivo dal 2020 al 2022
Ex utente
Grazie ad entrambi Voi dottori per il celere e gentile riscontro.
Chiedo al Dott. Ruggiero un cortese chiarimento.
Cosa significa "Il tono dell'umore lievemente depresso vuol dire che aveva una depressione che non si voleva venisse trattata in modo adeguato" ? Intende dire che, a Suo parere, in base a quanto da me riferito, la psicologa dalla quale mi ero recata non avrebbe dovuto guardare con scetticismo alla prescrizione farmacologica, posto che lei stessa mi aveva rappresentato una situazione di "tono dell'umore lievemente depresso"? Oppure chi altri?
In realtà, all'epoca mi sembrò esagerato prendere le medicine.. un po' fui incoraggiata da mia madre poiché in quel periodo venimmo a sapere che il figlio di amici di famiglia era depresso e aveva tentato di togliersi la vita e quindi lei si impressionò molto... e quindi allarmata del fatto che fossi triste (di indole sono una persona molto allegra), mi esortò a parlare con questa psicologa e con il medico di famiglia il quale appunto mi suggerì questi farmaci e mi disse che lui ne aveva presi di simili all'università quando aveva problemi/pensieri/ansie che lo rallentavano nello studio..
Quindi, posto che non mi sento depressa, ma ho "solo" ansia per il futuro con verosimili manifestazioni psicosomatiche, non è opportuno io chieda al mio medico tale prescrizione?
Vi ringrazio molto.
[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Una volta che è stabilito che è presente un disturbo dell'umore va chiarito che esso lieve o grave che sia deve essere considerato come tale e non minimizzato per far capire che non ha una depressione, poiché la classificazione specifica implica anche la valutazione di gradazione da lieve a "gravità non specificata".

Dopodiché anche se avesse ansia, la visita psichiatrica è utile per l'inquadramento complessivo della situazione e un trattamento conseguente.

Altra notazione da fare è che non si convincono le persone che è utile assumere una terapia perché la si è assunta in età giovanile o in altri periodi.
Anche perché il suo medico non può avere tutte le patologie che tratta nei suoi pazienti e fare questo esempio specifico.

Secondo il mio parere la situazione è stata sottostimata anche da parte sua per cui oggi si ritrova al punto di partenza o quasi, senza aver compreso la effettiva entità della sua problematica di salute.

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