Curare prima l'ansia o i sintomi fisici?

Salve,
Sono un uomo di 38 anni e fin dall'infanzia ho avuto sintomi di ansia e somatizzazione.
Ho fatto terapia cognitivo-comportamentale per circa cinque anni da cui è emersa una ansia generalizzata con picchi di derealizzazione e depersonalizzazione con somatizzazioni varie che ho curato con cymbalta tramite uno psichiatra per un anno.
Seguendo i consigli del mio psichiatra e della mia terapeuta smesso il supporto farmacologico e sono stato bene per diverso tempo.
Da circa quattro anni, però, anche per via di vari cambiamenti (quasi tutti positivi) e responsabilità molto aumentate nella vita e sul lavoro, ho ricominciato pian piano ad accumulare ansia e diverse somatizzazioni (prostatite, dolori facciali e all'atm, sinusite, ansia da camice bianco con picchi pressori e otiti) ed ora, che non faccio più alcun tipo di terapia psicologica mi ritrovo a dover curare contemporaneamente tutte queste sintomatologie.

Mi chiedevo: faccio bene a rivolgermi a tutti gli specialisti (otorino, dentista, cardiologo e urologo) per cercare di risolvere questi problemi, purtroppo per ora senza successo, oppure magari tutti questi problemi che ho che non trovano risoluzione potrebbero essere manifestazioni della mia ansia e dovrei prima di tutto curare quella?

Vorrei specificare che sono felice della mia vita, ho molte soddisfazioni lavorative, una bellissima famiglia con tre bambini e una moglie che mi supporta e molti amici e non riesco a capire perché sto così male sia fisicamente che mentalmente.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Ho fatto terapia cognitivo-comportamentale per circa cinque anni da cui è emersa una ansia generalizzata con picchi di derealizzazione e depersonalizzazione"

La terapia dovrebbe curare, non far emergere. Quella è la diagnosi che si pone inizialmente o anche dopo.
Se chiama questi sintomi somatizzazioni, il medico è lo psichiatra. Non posso stabilire se siano o meno tali, dico che se sono state definite così, o sono preoccupazioni più che sintomi.
In base al singolo sintomo è impossibile giungere ad una distinzione, il problema è evidenziare se l'esposizione dei sintomi avviene secondo le modalità dell'ansia e dell'ipocondria.
La moltiplicazione dei sintomi, il fatto che cambino in continuazione, che vadano e vengano, che generino una preoccupazione a tratti forte e a tratti minima, è di per sé un criterio.
Si deve far guidare dal medico sugli accertamenti. Purtroppo, se è ipocondriaco è facile che comunque faccia mille accertamenti per il solo fatto che denuncia dei sintomi, e in base a quanto insiste e si mostra preoccupato.
Ma intanto può curare il disturbo psichiatrico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
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Grazie mille
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