Bisogno frequente di urinare da quando ho iniziato terapia con escitalopram

Buongiorno a tutti.

Sotto indicazione del mio psichiatra, per un disturbo di ansia con tratti DOC, ho iniziato una terapia con con paroxetina 20mg.
Tuttavia, ci siamo accorti che questo farmaco mi provocava ancora più agitazione e ansia, che sono scomparse quando sospeso.
Siamo quindi passati ad escitalopram 10mg.

I primi giorni ho preso la dose da 5mg, per poi passare a 10mg e mi sono accorto che andavo di frequente al bagno, con molta urina (di colore chiaro).
La frequenza era di ogni ora/ora e mezza.
Da quando ho cominciato a prestare attenzione a questo, mi sono "concentrato" su questa mia parte del corpo, sentendo sempre più spesso la necessità di urinare.
Preciso che non ho né dolore né bruciore durante la minzione o prima.

Ho provato a sospendere escitalopram due giorni.
Il primo ho urinato normalmente (come prima di cominciare ad assumerlo), ma il secondo giorno ho avuto un altro episodio di ansia correlato alla minzione.
Quello che noto, in particolare, è che quando vado in ansia durante il giorno, mi concentro sulla mia vescica e sto lì ad "osservarla" andando in bagno di frequente.
Quando invece sono più rilassato, come alla sera o al mattino, non mi sembra che mi capiti con questa frequenza.

Con il mio medico di base, tuttavia, abbiamo deciso di fare un esame delle urine e un'urinocoltura per escludere infezioni.
Preciso anche che ho fatto degli esami del sangue completi in pronto soccorso (ci sono andato in seguito ad un attacco di panico quando assumevo la paroxetina) che non hanno riportato anomalie nei valori a detta dei medici.


Ringrazio chi vorrà aiutarmi.
Secondo voi dovrei sospendere l'escitalopram per un periodo più lungo di due giorni?
Perché il farmaco mi stava aiutando con i miei sintomi depressivi e ansiosi.

P. S. Preciso che al momento non posso contattare il mio psichiatra in quanto in ferie.
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Dr.ssa Stefania Lerro Psichiatra, Psicoterapeuta, Neuropsichiatra infantile 69 1
Gent.mo,
Non esistono correlazioni scientificamente acclarate fra l'assunzione di un farmaco come l'escitalopram e la sintomatologia urinaria da lei descritta. Dato che il "sintomo" scompare quando lei è distratto, come ha raccontato, appare essere correlato a una polarizzazione del pensiero in tal senso, rendendolo eclatante.
Attenda il rientro del suo psichiatra e l'esito degli esami svolti così da avere un confronto diretto in merito con chi la sta curando, soprattutto perché sta avendo una risposta, seppur iniziale, alla diagnosi per cui è un trattamento.

Dr.ssa Stefania Lerro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Lerro,
la ringrazio per il suo parere. Mi chiedevo se fosse colpa del farmaco perché nel foglietto illustrativo, tra gli effetti collaterali con frequenza non nota, veniva riportata l'aumento del volume delle urine. Seguirò il suo consiglio e continuerò la terapia fino a quando il mio specialista di riferimento tornerà dalle ferie.

La ringrazio ancora.
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Dr.ssa Stefania Lerro Psichiatra, Psicoterapeuta, Neuropsichiatra infantile 69 1
Gent.mo,
Continui il trattamento fino a confronto successivo, come ha letto sul bugiardino la frequenza di tale evento non è nota ergo non è nemmeno possibile stabilire una correlazione diretta in tal senso. In medicina nessun trattamento è scevro da "collateralità": occorre bilanciare effetti terapeutici con effetti collaterali al fine di raggiungere l'equilibrio migliore possibile.
Le faccio molti auguri!

Dr.ssa Stefania Lerro

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio. Gli esami delle urine non hanno evidenziato alcuna anomalia o infezione, quindi è probabilmente "tutto nella mia testa".
Un'unica domanda: se nell'esame microscopico del sedimento vengono riportate "Rare cellule delle basse vie, 3-5 per campo", con urine concentrate a 10x e osservate a 400x, vuol dire che va bene? Scusate, sono anche ipocondriaco :)
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Dr.ssa Stefania Lerro Psichiatra, Psicoterapeuta, Neuropsichiatra infantile 69 1
Non si evidenzia alcun problema, prosegua il trattamento!

Dr.ssa Stefania Lerro