Potrei avere alcuni sintomi legati all’ansia sociale?

Negli ultimi anni ho riscontrato diverse difficoltà al livello sociale che mi hanno destabilizzato.
Piano piano ho sentito l’essere osservata costantemente in ogni ambiente sociale: mangiare in pubblico per me, era diventata ormai una vera e propria prova di coraggio, sono arrivata anche ad evitare eventi e situazioni per questo.
Il mio problema non è scaturito da quel che mangio in pubblico, ma da come lo mangio e dalla paura di essere strana.
Le scrivo stamattina perché il mio risveglio è stato dato da un’ansia di un treno che ho preso più di dodici ore prima:oggi ho avuto il test di ingresso all’università, e proprio oggi ho capito che a distanza di anni il mio problema sociale ha abbracciato altri ambiti, e non più solo quello del cibo.
Ad oggi, controllo 78 volte le monete che ho in mano prima di comprare qualcosa al bar, controllo e ricontrollo.
Il mio desiderio più grande, è riprendermi la mia vita.
Conseguentemente al problema precedentemente trattato ho questo irrefrenabile desiderio di non dare fastidio anche solo evitando di parlare o di interagire, che non mi permette di essere me.

Oggi, ho avuto tantissima difficoltà ad interagire con persone nuove e non di avere un linguaggio importante, di mettere la parola giusta al momento giusto e nel modo giusto sempre e comunque.
Se mai dovessi confidare qualcosa di me a qualcuno, mi sentirei essere rimproverata da una vocina in testa che mi dice che avrei dovuto essere in silenzio per non dare fastidio.
Qualche volta mi capita prima di dormire di assumere delle gocce di valeriana, o anche prima di un evento sociale.
Non ha idea di quelle volte in cui senza dirlo a nessuno ho provato a bere alcolici in solitudine per far sì che nel sociale il mio livello di stress si sarebbe abbassato: quando mi capita di essere leggermente fuori tono, mi sento io, mi sento me di tanti anni fa.
Le confido anche che mi sento stupida a parlarne come se mi stessi inventando tutto e vorrei solo attenzioni, come se stessi ingigantendo tutto di mille volte solo per fare scena.
Il problema è che, rispetto al vivere nel contesto sociale qualsiasi esso sia, preferirei svanire nel nulla lasciando al mondo zero tracce di me: meno dico, meno interagisco, meglio è.
Il problema, si è incredibilmente espanso a macchia d’olio:la mia testa della spontaneità nell’interazione, non ne vuole più sapere nulla.
Quando discuto con qualcuno, quando dico la mia o quando oso lamentarmi: il mio cervello per poco non mi uccide di pesantissimi sensi di colpa che martellano la mia testa dalla mattina alla sera.
Vorrei solo poter tacere per una vita intera e non mangiare senza creare problemi a qualcuno, ma non riesco mai.
La mia testa con me, diventa sempre più cattiva.

Sono qui per cercare dei veri consigli per migliorare la mia condizione, ma in particolare mi farebbe piacere se lei potrebbe dirmi che non mi sto inventando nulla e non sto facendo finta per avere attenzioni.

Non ha idea di quanto io la ringrazi, le auguro una buona giornata e una buona vita.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Una descrizione sintomatologica è sempre degna di attenzione, la visita specialistica diretta consente di comprendere pienamente quali sono gli aspetti che vanno trattati previa una diagnosi appropriata e pertinente.


Dr. F. S. Ruggiero

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