Citalopram, appiattimento affettivo

Buonasera,

Sono un ragazzo di 29 anni e tutto iniziò in seguito alla notte tra la fine delle ferie e la ripresa del lavoro, che ho passato senza dormire.
La cosa si è poi ripetuta anche la notte successiva, portandomi a frequenti alti e bassi nel mio sonno che hanno progressivamente portato all'instaurarsi di un meccanismo di ansia anticipatoria per la paura di non dormire, con forte componente fobico-ossessiva che ha peggiorato non di poco la mia qualità di vita.


Dopo circa 2 mesi dall'inizio degli episodi di insonnia, in seguito a un forte crollo psicofisico dovuto alle difficili notti di domenica e lunedì scorso, decisi di intraprendere su consiglio dello psichiatra (che è anche psicoterapeuta) una terapia con Citalopram 20 mg (1/2 compressa per 4 gg.
per poi salire a 1 cp.
) e Lorazepam 1 mg la sera per dormire.
Premetto che i 3 giorni che hanno preceduto l'inizio della terapia sono stati emotivamente distruttivi, passati a ricercare ossessivamente info e rassicurazioni su internet che altro non hanno fatto che alimentarie l'ansia.


Ieri sera inizio la terapia:

- Durante la fase di pre-addormentamento, vera e propria sensazione di essere in un film, con immagini e suoni vividi in testa (lo psichiatra mi ha detto che è normale);

- Il giorno dopo, totale appiattimento nella testa.
Rimugino ma non ho il fiato corto dell'ansia che fino a ieri mi pervadeva; vorrei piangere dalla tristezza ma sembra che il corpo non segua la mente.


La differenza tra ieri e oggi mi preoccupa.
Informandomi anche su alcune testate internazionali, per esempio, un certo numero di pazienti trattati con SSRI riferisce appiattimento emotivo quale effetto collaterale (anche durante il trattamento) ma il mio psichiatra nega la possibilità o comunque pare non dargli peso.


Vorrei pertanto chiedervi:

1.
L'appiattimento emotivo rientra tra i sintomi di inizio SSRI noti e in quanto tale è destinato a scemare con il passare degli altri effetti, oppure è indice di farmaco sbagliato per me?


2.
Questo distacco potrebbe invece costituire una reazione difensiva all'ansia?
Sono tuttavia sensazioni che non ho mai provato da quando sono iniziati i miei problemi di sonno.


3.
Che rischio corro di andare incontro a fenomeni di progressivo appiattimento emotivo dovuti dal farmaco nel lungo periodo?
Sarebbero reversibili?
Mi piacerebbe che ci fosse in generale più chiarezza su questi effetti, perché per curare l'ansia prenderei anche un farmaco, ma non vivrei in anestesia emotiva generale nel tentativo di allontanare un singolo disturbo.


4.
Mi preoccupa molto l'eventualità di non riuscire più a smettere coi farmaci una volta iniziati.
Leggo e sento solo testimonianze di persone in cura da anni, e la mia paura è quella di entrare in un tunnel fatto di effetti collaterali, tentativi di nuovi farmaci e variazioni di dosaggi, recidive e ricadute, senza arrivare mai a una quadra.
Ho parecchie incertezze insomma.



Fine del romanzo.
Vi ringrazio molto.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Scusi ma stiamo parlando della assunzione di 1/4 di compressa in questo momento o ha raggiunto già un dosaggio terapeutico?



Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Ho iniziato 2 giorni fa con mezza cp (10mg) per salire a 20 mg tra 2 giorni.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è una sintomatologia dipendente dal farmaco.

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