Come posso capire la verità?

Buongiorno, da giugno 2023 vivo una condizione di forte stress psicologico in seguito ad un crollo psicologico di mio marito, con conseguente diagnosi di DOC (da relazione, nello specifico).
In quel periodo mi confessa tutti i suoi pensieri, dal credere di non amarmi più, al desiderio di andare con altre, al sentirsi quasi stuprato nel fare l’amore con me.
Incassare non è stato facile, soprattutto perché nella sfera intima abbiamo problemi da anni (non ha desiderio di stare con me), ma avevo accettato il compromesso come sua caratteristica perché nel 2018 quando io andai in crisi lui mi disse di essere sempre stato così e che mi amava.
Premetto che i nostri primi 5 anni sono stati invece segnati dalla mia gelosia ossessiva, che aveva comportato alcune bugie ed omissioni da parte sua, anche se non ho mai scoperto un tradimento.
Mi sono curata ed avevamo appunto trovato un equilibrio a questo punto precario.
Adesso si cura con sertalina 100 mg per il doc e psicoterapia con regolarità da agosto.
Stiamo iniziando la terapia di coppia, ma io da un mese sono in una profonda depressione mista a rabbia.
Ho saputo che in questi anni, senza più la mia gelosia, ha comunque per qualche sua ragione conosciuto e parlato con diverse ragazze dalle quali è stato anche molto attratto sessualmente (magari anche il doc).
Questo mi ha ferita molto, insieme alle altre cose dette.
Nel passato mi aveva detto dipendeva dalla mia gelosia, invece ha continuato.
Ora torna a dirmi che il mio atteggiamento controllante gli attiva questa dinamica perché lui vuole solo parlare con le persone, senza distinzione di sesso, ma quando si tratta di donne non mi mette mai al corrente.
Io ho avuto sempre esperienze di rifiuto e abbandono.
Lui è stato l’unico a farmi sentire amata, seppur con grosse mancanze.
Io ora sono molto sospettosa, diffidente e aggressiva.
Sicuramente non è piacevole tornare a casa e trovare tua moglie così, ma penso e ripenso a tutte le cose accadute ed ho il cuore in frantumi, nonostante lui metta molto impegno pratico per riprovarci.
Ma io cerco l’empatia e la connessione emotiva che mi ha sempre negato (è per questo che mi definisce controllante, perché ho sempre voluto conoscerlo a fondo, stiamo insieme da 14 anni alla fine).
Non riesco più a fidarmi e a capire chi ho davanti: mi chiedo se sia un narcisista covert e cerchi di manipolarmi oppure se sono io a sbagliare essendo ricaduta nella paranoia.
Non abbiamo avuto un’infanzia felice, nessuno dei due e questo ci ha segnati.
Ci amiamo, ma ci facciamo del male in questo periodo ed ho tanta tanta paura di perderlo, ma anche di restare fregata.
Volevo solo una relazione di amore sincero, ho messo tutta me stessa in questo e sicuramente ho fatto i miei errori.
Lui è disponibile (per ora), ma io sono chiusa e impaurita, cercando verità che non trovo.
Sto tirando la corda in qualche modo auto sabotandomi, ma è pur vero che quando dico che lui mi ha mentito è vero.
Come usciamo da questa melma?
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

sicuramente l'idea di intraprendere una psicoterapia di coppia è ottima. Avete bisogno entrambi di affrontare le Vostre problematiche perché Lei è controllante per ragioni che probabilmente non hanno a che vedere con il comportamento di Suo marito (forse lo è perchè in passato non si è sentita amata e teme di essere delusa), mentre Suo marito è probabilmente molto infastidito dal controllo che Lei vorrebbe esercitare e ci sta che voglia evadere il più possibile, perchè se ci pensa è molto fastidioso avere qualcuno che ci controlla e che non ci lascia respirare, non trova?

A mio avviso avete bisogno di esplorare queste dinamiche, comprenderle e modificarle.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
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Buongiorno dottoressa,
Sicuramente io ho questo aspetto che si è acceso nuovamente, ma lui comunque è sempre stato evitante sia emotivamente, sia nascondendo alcuni aspetti della sua vita. È questo che mi ha reso così attaccata a lui, cercando un aggancio emotivo.
Dopo la diagnosi di doc mi ha detto molte cose che mi hanno ferita come donna. Ho sempre cercato di comprenderlo e dal 2018 la mia gelosia non c’era più. Avevo un’ansia di perderlo comunque e se vede i miei precedenti consulti erano tutti di carattere medico per lui. Io sì ansiosa, ma lui veniva da me a dirmi ho questo, ho quello, sto male ma poi non voleva essere in nessun modo seguito. Ha sempre cercato attenzioni, ma ha sempre voluto gestire lui come e quando ed io sempre in attesa. Ho lavorato tanto su me stessa negli anni ed ero finalmente una persona centrata. La mia vita ora è stravolta e non so più se l’uomo che ho vicino è chi diceva di essere. Lavoro individualmente con una psicologa e facciamo terapia di coppia. Io sarò controllante, ma lui non fa niente per comprendere davvero il mio dolore, dice solo mi dispiace che stai così . La nostra situazione è un cane che si morde la coda ed io forse sono solo molto arrabbiata perché crollando sotto le sue parole, avrei voluto un po’ di comprensione. Mentre per l’ennesima volta raccolgo i cocci e cerco di comprenderlo. Sono stanca e triste