Sono diventato meno intelligente ?
Salve, sono una ragazzo di 21 anni che sta studiando medicina e sta avendo problemi nello studio e non capisco quale sia la causa.
Primo anno sono andato super bene, dove le materie non erano neanche così tanto facili ma tra ottimi voti e sensazione di ottima padronanza degli argomenti ero felice.
Secondo anno già più risicato anche se sono riuscito a stare al passo e a prendere dei buoni voti ma già dal 2024 che ho questa sensazione di non capire quando leggo, che talvolta rileggendo 5/6 volte non capisco il concetto scritto.
Fine dell anno scorso ho fatto visita psichiatrica e psicologica per un disturbo d ansia a componente ipocondria che è quasi passato, da cui sto facendo anche una terapia con antidepressivi e antipsicotico.
La risposta del mio medico psichiatra e psicologo è che mi focalizzo troppo sul come faccio le cose che invece di farle, però a me sta cosa non ha aiutato e vorrei recuperare il vecchio me, non so se mi spiego.
Forse potrebbe essere dovuto a un calo attenzione/ concentrazione?
?
Primo anno sono andato super bene, dove le materie non erano neanche così tanto facili ma tra ottimi voti e sensazione di ottima padronanza degli argomenti ero felice.
Secondo anno già più risicato anche se sono riuscito a stare al passo e a prendere dei buoni voti ma già dal 2024 che ho questa sensazione di non capire quando leggo, che talvolta rileggendo 5/6 volte non capisco il concetto scritto.
Fine dell anno scorso ho fatto visita psichiatrica e psicologica per un disturbo d ansia a componente ipocondria che è quasi passato, da cui sto facendo anche una terapia con antidepressivi e antipsicotico.
La risposta del mio medico psichiatra e psicologo è che mi focalizzo troppo sul come faccio le cose che invece di farle, però a me sta cosa non ha aiutato e vorrei recuperare il vecchio me, non so se mi spiego.
Forse potrebbe essere dovuto a un calo attenzione/ concentrazione?
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Gentile utente,
non credo proprio che sia diventatato meno intelligente.
Credo piuttosto che potrebbe aver ragione il suo psichiatra.
Mi sembra plausibile che lei sia troppo impegnato nel porsi domande, e al tempo stesso, spaventato.
È difficile prestare attenzione, restare concentrati e studiare argomenti complicati come quelli che studia lei, quando la propria mente non è libera, ma abitata dal dubbio, l'interrogazione incessante sulle proprie capacità, la paura.
Le facoltà cognitive come l'attenzione, la concentrazione, l'apprendimento, sono influenzate anche dagli stati emotivi.
Inoltre vorrei farle notare che l'ipocondria -il suo sintomo precedente ancora presente- pone al centro il corpo, la paura che esso sia colpito dalla malattia e non sia forte a sufficienza per difendersene; il sintomo che ora porta -legato alla paura di non riuscire a studiare come prima-, pone al centro la mente, come una mente forse non abbastanza efficiente. Quindi sembrerebbe anche ripresentarsi la paura di non essere abbastanza, ora nel corpo, ora nella mente.
Le consiglio dunque di rivolgersi ad uno psicologo -in presenza o online- per uscire da tali ripetizioni, spostare lo sguardo sui propri vissuti emotivi, su un significato che andrebbe compreso e decifrato, piuttosto che nutrire il suo dubbio e la sua paura ponendosi domande e mettendosi alla prova.
Tale percorso, illuminando gli angoli bui di emozioni inespresse, potrà anche aiutarla a studiare con maggior tranquillità, a tenere insieme due parti di sé (che lei riconduce ad un vecchio e ad un nuovo sé):quella più sicura ed efficiente e quella più timorosa.
Cordiali saluti.
non credo proprio che sia diventatato meno intelligente.
Credo piuttosto che potrebbe aver ragione il suo psichiatra.
Mi sembra plausibile che lei sia troppo impegnato nel porsi domande, e al tempo stesso, spaventato.
È difficile prestare attenzione, restare concentrati e studiare argomenti complicati come quelli che studia lei, quando la propria mente non è libera, ma abitata dal dubbio, l'interrogazione incessante sulle proprie capacità, la paura.
Le facoltà cognitive come l'attenzione, la concentrazione, l'apprendimento, sono influenzate anche dagli stati emotivi.
Inoltre vorrei farle notare che l'ipocondria -il suo sintomo precedente ancora presente- pone al centro il corpo, la paura che esso sia colpito dalla malattia e non sia forte a sufficienza per difendersene; il sintomo che ora porta -legato alla paura di non riuscire a studiare come prima-, pone al centro la mente, come una mente forse non abbastanza efficiente. Quindi sembrerebbe anche ripresentarsi la paura di non essere abbastanza, ora nel corpo, ora nella mente.
Le consiglio dunque di rivolgersi ad uno psicologo -in presenza o online- per uscire da tali ripetizioni, spostare lo sguardo sui propri vissuti emotivi, su un significato che andrebbe compreso e decifrato, piuttosto che nutrire il suo dubbio e la sua paura ponendosi domande e mettendosi alla prova.
Tale percorso, illuminando gli angoli bui di emozioni inespresse, potrà anche aiutarla a studiare con maggior tranquillità, a tenere insieme due parti di sé (che lei riconduce ad un vecchio e ad un nuovo sé):quella più sicura ed efficiente e quella più timorosa.
Cordiali saluti.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Utente
Grazie mille!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 451 visite dal 28/02/2025.
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