Ansia sessuale uomo

Ciao sono Matteo 35anni gay
Finora ho solo fatto soft nel sesso (no penetrazione) e mi appagava e rendeva felice e non gli ho dato peso.
Però di recente ho conosciuto una persona che mi piace veramente tanto e il tutto è contraccambiato c'è una chimica assurda... la prima volta che ci siamo visti abbiamo fatto soft...la seconda abbiamo deciso di Andare OLTRE e io ero stra contento...per la mia prima volta... però...all'atto del fatto...
... mi si è ammosciato di botto...ho avuto un blocco mentale nn so come spiegarlo.

Lui penso abbia capito e ci siamo messi sotto le coperte, abbracciandoci ci siamo coccolati e baciati tutta la notte.

Prima di andare via allafjne gli ho detto...Scusami...scusami davvero...
Lui: e di cosa?


Chiedo a voi come posso fare per questo blocco...del ansia da vergjne
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Gentile utente di Medicitalia,
sembra che lei e la persona che ha incontrato stiate vivendo uno scambio emotivo molto intenso. Questo è davvero speciale, non è facile trovare qualcuno di affine ed essere contraccambiati, con un'apertura reciproca l'uno verso l'altro.

Non è mai andato oltre, dice. E in questa occasione che ci racconta, Il corpo le ha dato un segnale di stop. In questa sede mi sento di proporle due riflessioni.

La prima riguarda il timore di andare oltre a livello fisico. Parlo del fatto che potrebbe temere un'esperienza per lei sessualmente nuova, che non conosce. In questo caso, se desidera andare avanti, procedete con calma, senza drammatizzare la perdita di erezione. Lui, d'altronde, mi sembra comprensivo e disponibile.

La seconda riflessione riguarda il timore di andare oltre a livello emotivo. In questo caso parlo del fatto che potrebbe temere di sentire una fisiologica dipendenza dall'altro. Ed è come se l'esperienza sessuale potesse essere simbolica per lei, rappresentando un'apertura emotiva particolarmente grande verso questa persona, un'apertura che implicherebbe dipendenza. Allora il discorso ruoterebbe sul suo mondo interno, sul fatto che potrebbe avere dei timori a legarsi in linea generale. Mi dica pure come sente questa ipotesi.
All'inizio timori di questo tipo possono essere comprensibili, quando non si conosce bene una persona e si vuole essere sicuri che sia quella giusta. Ma, a volte, capita che possa esserci una difficoltà personale a prescindere, che "blocca" la possibilità di andare oltre, in una dimensione più profonda.

Come sto cercando di dire, il timore potrebbe essere quello di affidarsi, cioè di aprirsi intimamente, anche con le proprie vulnerabilità. E di sapere che la propria fiducia è ben riposta, di sapere che non sarà tradita. Questa dimensione di dipendenza non è scontata e, a volte, può essere vissuta con fatica.

Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dott.re de Sanctis. Ha centrato il problema in essere ... ho paura e ansia a una cosa che nn ho mai provato fino a ora .

Cmq Lui non lo sa che non sono mai andato oltre il SOFT .!!
A questo punto dovrei parlargli e dirlo apertamente... xche ho paura che poi non mi voglia più vedere
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
oggi la vita sessuale degli individui, un tempo accuratamente celata, è per così dire "messa in piazza". Infatti da decenni, dopo il Sessantotto, si sono moltiplicate le pubblicazioni scientifiche ma anche quelle divulgative e superficiali, e con esse le pubbliche conversazioni, le chiacchiere, che finiscono per veicolare il costume.
Da evento rigorosamente privato, l'attività sessuale è diventata argomento pubblico, provocando un effetto paradosso: la perdita di una vera libertà sessuale.
Un noto sociologo diceva che il momento di massima libertà sessuale può essere considerata l'epoca vittoriana, proprio a motivo del fatto che era assolutamente proibito parlare di sesso.
Parlare, badi bene, non praticare sesso; anzi si deve riflettere sul fatto che nell'epoca dei matrimoni combinati per ragioni socio-patrimoniali, gli adulteri dilagavano ed erano il luogo deputato a conoscere l'amore, che per la natura circoscritta degli incontri con l'amante era esclusivamente un esercizio di sessualità.
La libertà nasceva allora dal fatto che nessuno spiegava cosa fosse "normale". C'era un sotterraneo biasimo per l'omosessualità di origine biblica, quando chi non si riproduceva danneggiava l'espansione demografica e le donne sterili erano considerate reiette.
Tuttavia non si veniva a conoscenza delle reali preferenze degli individui, delle scelte omosessuali così come delle modalità in cui ciascuno si procurava il piacere.
Soltanto attitudini estreme socialmente disfunzionali (pensi al maniaco omicida, al sadico, al pedofilo etc.) venivano considerate oggetto di studio dagli specialisti (vedere Krafft-Ebing), ma certamente questi studi non erano diffusi e meno che mai si parlava in pubblico delle pratiche sessuali.
Di qui una grande libertà tra gli amanti, i quali scoprivano insieme, sull'onda del desiderio e spesso dell'amore, potentissimo incentivo all'erotismo, quali comportamenti appagano il desiderio di entrambi.
Nessuna prescrizione e anche nessuna preclusione che non fosse interna al sentire della coppia. Non c'erano né manuali né pubblicazioni o video porno che suggerissero cosa fare; non si parlava con gli amici di quello che è "normale" o "pervertito". Al più caro amico si poteva forse palesare, e con riserbo, la propria storia d'amore, ma non la propria attività sessuale.
Oggi avviene il contrario: la sessualità è argomento pubblico e del sentimento non si parla, fino a vergognarsene e ad escluderlo dalle proprie esperienze. Si sceglie di fare sesso perché "così fan tutti"; chi s'innamora di qualcuno spesso parla di "dipendenza affettiva", e se l'altro non risponde a certi standard parla di "relazione tossica" e così via.
Le dico tutto questo perché mi sembra che lei, figlio del nostro tempo, lamenti di essere venuto meno, in un incontro d'amore di un'intensità mai provata prima, a ciò che considera "normale": l'erezione e la penetrazione.
Sembra che aveste deciso a tavolino queste modalità: "abbiamo deciso di Andare OLTRE". In lei è venuta meno l'erezione -probabilmente si è anche sottratto alla penetrazione- e ora ci chiede: "come posso fare per questo blocco...del ansia da vergjne"?
Ma chi ha stabilito quali siano i tempi e i modi per manifestarsi il reciproco desiderio ed esplorare il piacere di entrambi? Chi ha detto che un uomo che non penetra o non viene penetrato dall'amante è "vergine"?
Giustamente il suo compagno al suo scusarsi ha risposto: "E di cosa?".
Lei è giunto ad un'età ampiamente matura con queste abitudini: "Finora ho solo fatto soft nel sesso (no penetrazione) e mi appagava e rendeva felice e non gli ho dato peso".
Ora improvvisamente vuole offrire qualcosa di più e di diverso ad un incontro che la coinvolge più di tutti quelli sperimentati prima. Ebbene, lasci che sia il desiderio, il sentimento di tutti e due a dettare tempi e modi.
Un eventuale problema potrebbe porsi soltanto se uno dei due, o entrambi, sperimenterete un blocco reale ad un preciso desiderio, ma per ora mi pare si presenti solo nei confronti di una immaginaria "normalità".
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Gentile Matteo,
se la paura continua a essere intensa e il corpo gliela comunica con l'interruzione dell'erezione può fare un tentativo, dal mio punto di vista, cioè provare prima a consolidare la relazione senza forzarsi a livello sessuale. Consolidare la relazione potrebbe rassicurarla e consentirle di essere maggiormente libero dalla paura, così da sentirsi più rilassato e coinvolto nell'esperienza erotica in corso.

Condivido le parole della dottoressa Potenza, anch'io ho l'impressione che il vostro sia un incontro d'amore intenso. Per questo mi sentirei di scartare l'ipotesi che possa perdere questa persona a causa del mancato rapporto sessuale.

Parlare con lui è una sua scelta. Può anche attendere qualche momento prima di farlo, vivere ancora la relazione, misurarsi maggiormente nell'esperienza sessuale, prendendo confidenza mano mano, senza eccessiva fretta. Se non vuole attendere, può lanciare degli ami per tastare il terreno e vedere la reazione di lui oppure può essere più diretto e andare dritto al punto. Valuti lei cosa preferisce in base a quello che sente.

Se, nonostante questo, il vissuto di paura e di blocco persistono, a quel punto sarà utile che possa approfondire di più il suo stato d'animo e, come le suggerivo già, circoscrivere eventuali difficoltà a vivere dimensioni interiori quali, ad esempio, quella della dipendenza e quella del sentire fiducia negli altri. Tenendo presente che, in generale, difficoltà in queste dimensioni potrebbero riflettere una compromissione della fiducia in se stessi che andrebbe fondata con un lavoro psicoterapeutico.

Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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