Gestione rapporti famiglie origine

Gentili Psicologi,
cerco un parere su una situazione che costituisce un peso per me, e che riguarda la gestione di una situazione riguardante le famiglie di origine.
Nella famiglia di origine della mia partner c'è un giovane individuo che ha dei problemi psicologici che hanno richiesto un ricovero in una struttura.
Posso dire che si tratta di un disturbo depressivo.
I disturbi durano da anni, ed ad oggi, la mia famiglia di origine ne è completamente all'oscuro.
Tuttavia, dato che la persona che soffre è sparita da ogni conversazione tra i membri delle due famiglie d'origine, se non per qualche parola di circostanza, la mia famiglia mi ha rivolto qualche domanda.
Dato che io ho avuto l'ordine di mantenere un segreto, offro delle risposte generiche, ma mentire sulla reale situazione mi pesa parecchio, oltre che non volglio essere complice/schiavo di questo castello di segreti che vorrei crollasse oggi stesso.
Aggiungo che anche i nostri due figli, in età di scuola primaria, sono tenuti all'oscuro della condizione del parente.
Io credo invece che, nel modo giusto, qualcosa dovrebbero sapere.

Ammetto che la cosa pesa anche nel rapporto di coppia, perchè vedo con occhi diversi il mio partner, che si allinea al volere della famiglia di origine e giudica come velatamente poco discreti i componenti della mia che pongono alcune domande per sapere di piu a riguardo.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
alcune famiglie "traducono" la preoccupazione per la malattia di un familiare in vergogna e talvolta in senso di colpa; il disagio è ancora più grave se la malattia è mentale, specie se la malattia si è già presentata in altri membri della famiglia.
Chi non ha esperienze analoghe, oppure le vive senza nasconderle e anzi cercando l'appoggio di parenti e amici, risulta "indelicato" agli occhi di quegli altri.
Ovviamente avrà verificato anche lei che esiste almeno una terza categoria di persone, davvero indelicate e prive di sincera empatia, mosse da curiosità e non da solidarietà.
Al di là di tutto questo, in genere una coppia ridefinisce abitudini, credenze e valori staccandosi in parte dalla famiglia d'origine, ma a quanto pare -ho letto il suo precedente consulto- non si è creato tra lei e la sua partner questo nuovo modello di opinioni e comportamenti, e ciascuno rimane ancorato a quello familiare.
Anziché definire voi stessi e la vostra nuova famiglia, anche tramite un confronto coi vostri genitori che può essere critico senza essere malevolo, sembra che voi affrontiate un perenne scontro.
Come mai? A suo tempo un mio collega le suggerì qualche colloquio di chiarimento con uno specialista. L'ha fatto?
Tra le altre cose poco chiare, lei ci parlava due anni fa della nascita del primo figlio, e oggi parla di due figli in età scolare...
Questo, e alcune oscurità della lettera precedente, danno adito a dubbi.

Prof.ssa Anna Potenza
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