Inversioni ruoli madre figlio
Buongiorno,
vi scrivo per un parere professionale riguardo una situazione familiare che mi preoccupa.
Una donna con cui ho una relazione ha un figlio di 11 anni (quasi 12),
Negli ultimi mesi ho osservato comportamenti che mi fanno pensare a una confusione nei ruoli affettivi tra madre e figlio, con possibili implicazioni sullo sviluppo psicologico del bambino.
Fino a poche settimane fa il ragazzo dormiva abitualmente nel suo letto.
Tuttavia, la madre aveva l’abitudine di andare a letto con lui per farlo addormentare. Mi sembra una specie di regressione per questo ragazzo cresciuto senza padre
Nelle ultime settimane, invece, ha portato il figlio a dormire stabilmente nel suo letto matrimoniale, tutte le notti.
Nonostante io abbia espresso le mie perplessità e fatto presente che a questa età il co-sleeping può creare confusione nei confini affettivi, la madre non intende cambiare e dice che ha ascoltato la mia opinione ma ovviamente senza valutarla come giusta visto che continua.
Altri comportamenti che ho osservato e che mi preoccupano:
Il ragazzo, più di una volta, ha sollevato il vestito della madre davanti a me, mostrando la sua biancheria, appoggiando poi la testa sulla pancia
Le dà schiaffi sulle cosce o sui glutei, come gesto giocoso.
Interrompe costantemente le telefonate tra me e lei, anche quando durano solo pochi minuti (lei vive in un altra nazione adesso, e vorrei che quei 30/40 minuti fossero di qualità senza interruzioni costanti)
Quando siamo per strada, si infila fisicamente tra noi quando ci teniamo per mano, come a dividerci.
Ritengo che questi atteggiamenti indichino un attaccamento fusionalmente eccessivo e una confusione del bambino nel riconoscere i confini tra sé e la madre, potenzialmente causata anche dall’assenza della figura paterna.
Ho chiesto alla madre di confrontarsi con una psicologa infantile, che a sua volta aveva espresso l’urgenza di parlare con lei dopo aver ricevuto il mio racconto, ma la madre ha rifiutato il confronto.
Vi chiedo se quanto descritto può rientrare in un quadro clinico rilevante, e se la situazione potrebbe effettivamente compromettere la crescita emotiva del bambino nel medio-lungo termine. Oltre che rovinare la nostra relazione
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità
vi scrivo per un parere professionale riguardo una situazione familiare che mi preoccupa.
Una donna con cui ho una relazione ha un figlio di 11 anni (quasi 12),
Negli ultimi mesi ho osservato comportamenti che mi fanno pensare a una confusione nei ruoli affettivi tra madre e figlio, con possibili implicazioni sullo sviluppo psicologico del bambino.
Fino a poche settimane fa il ragazzo dormiva abitualmente nel suo letto.
Tuttavia, la madre aveva l’abitudine di andare a letto con lui per farlo addormentare. Mi sembra una specie di regressione per questo ragazzo cresciuto senza padre
Nelle ultime settimane, invece, ha portato il figlio a dormire stabilmente nel suo letto matrimoniale, tutte le notti.
Nonostante io abbia espresso le mie perplessità e fatto presente che a questa età il co-sleeping può creare confusione nei confini affettivi, la madre non intende cambiare e dice che ha ascoltato la mia opinione ma ovviamente senza valutarla come giusta visto che continua.
Altri comportamenti che ho osservato e che mi preoccupano:
Il ragazzo, più di una volta, ha sollevato il vestito della madre davanti a me, mostrando la sua biancheria, appoggiando poi la testa sulla pancia
Le dà schiaffi sulle cosce o sui glutei, come gesto giocoso.
Interrompe costantemente le telefonate tra me e lei, anche quando durano solo pochi minuti (lei vive in un altra nazione adesso, e vorrei che quei 30/40 minuti fossero di qualità senza interruzioni costanti)
Quando siamo per strada, si infila fisicamente tra noi quando ci teniamo per mano, come a dividerci.
Ritengo che questi atteggiamenti indichino un attaccamento fusionalmente eccessivo e una confusione del bambino nel riconoscere i confini tra sé e la madre, potenzialmente causata anche dall’assenza della figura paterna.
Ho chiesto alla madre di confrontarsi con una psicologa infantile, che a sua volta aveva espresso l’urgenza di parlare con lei dopo aver ricevuto il mio racconto, ma la madre ha rifiutato il confronto.
Vi chiedo se quanto descritto può rientrare in un quadro clinico rilevante, e se la situazione potrebbe effettivamente compromettere la crescita emotiva del bambino nel medio-lungo termine. Oltre che rovinare la nostra relazione
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità
Gentile utente,
circa un anno fa lei ci ha scritto esprimendo i medesimi dubbi.
La collega dr.ssa Brunialti le chiarì che le linee-guida del nostro sito vietano di dare pareri su terze persone, estranee a chi scrive. Per aiutarla a comprendere la ragione di questa precisazione aggiungo quanto segue:
- lei non è il genitore del minorenne, non avrebbe quindi diritto di essere informato su eventuali patologie, se mai fossero ravvisabili da un racconto online;
- dalle sue email si può ipotizzare che lei incontri madre e figlio solo nel periodo estivo, abbia quindi una relazione discontinua con la madre e praticamente nulla col figlio;
- non conosciamo le abitudini del nucleo familiare di cui parla, nemmeno la nazionalità e l'etnia;
- la signora, informata delle sue perplessità, prosegue nei comportamenti che lei disapprova.
In queste circostanze possiamo suggerirle soltanto di valutare l'opportunità di mantenere e approfondire questa relazione, in vista del suo benessere che è nelle sue mani, e non per un ipotetico danno alla "crescita emotiva" di un pre-adolescente del quale non è responsabile.
Se poi dovesse avvertire nei confronti di questo minore una qualche forma di abuso, il luogo a cui rivolgersi non è un sito di psicologi ma un comando di polizia.
Buone cose.
circa un anno fa lei ci ha scritto esprimendo i medesimi dubbi.
La collega dr.ssa Brunialti le chiarì che le linee-guida del nostro sito vietano di dare pareri su terze persone, estranee a chi scrive. Per aiutarla a comprendere la ragione di questa precisazione aggiungo quanto segue:
- lei non è il genitore del minorenne, non avrebbe quindi diritto di essere informato su eventuali patologie, se mai fossero ravvisabili da un racconto online;
- dalle sue email si può ipotizzare che lei incontri madre e figlio solo nel periodo estivo, abbia quindi una relazione discontinua con la madre e praticamente nulla col figlio;
- non conosciamo le abitudini del nucleo familiare di cui parla, nemmeno la nazionalità e l'etnia;
- la signora, informata delle sue perplessità, prosegue nei comportamenti che lei disapprova.
In queste circostanze possiamo suggerirle soltanto di valutare l'opportunità di mantenere e approfondire questa relazione, in vista del suo benessere che è nelle sue mani, e non per un ipotetico danno alla "crescita emotiva" di un pre-adolescente del quale non è responsabile.
Se poi dovesse avvertire nei confronti di questo minore una qualche forma di abuso, il luogo a cui rivolgersi non è un sito di psicologi ma un comando di polizia.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 600 visite dal 02/07/2025.
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