Forte stato di malessere psichico ed emotivo

Salve, scrivo per questo motivo: da parecchio tempo, più o meno un anno, accuso un fortissimo, a tratti debilitante, stato di ansia e malessere soprattutto psichico, dovuti alla percezione di essere arrivato ad un punto morto della mia esistenza.
Son fuori corso all' università, non mi trovo bene nella città universitaria dove mi son trasferito 4 anni fa poiché gradualmente tutte le relazioni sociali che ero riuscito a costruire lì si sono polverizzate.
La scorsa estate son tornato a casa dalla mia famiglia e durante il tempo trascorso qui (mi trovo anche adesso a casa loro) ho riflettuto molto sulla mia condizione.
Ho maturato la scelta di andare in una nuova città, dove conosco alcune persone, compreso un ex - compagno di studi, nonché amico da anni.
Vorrei andare lì e trovare un impiego che mi permetta di rifarmi una vita.
Allo stesso tempo, ho paura che possa rivelarsi un buco nell' acqua, l'ennesimo, dopo quello dell' esperienza nella grande città.
Il problema, quel che realmente mi impedisce di agire con netta decisione, è che se non potrò andare in questa città dove risiede questo mio amico sarei costretto a vivere a casa con la mia famiglia, e non voglio per alcuna ragione farlo.
Nella mia città natale non ho amici, ho perso tutti i contatti, motivo per cui star qui significherebbe sprofondare definitivamente nella depressione e nella mancanza di progettualità vita natural durante.
Sono in un bruttissimo momento della mia vita, cosa potete consigliarmi?
Dr.ssa Elisabetta Carbone Psicologo, Sessuologo 251 10
Buongiorno,

la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità un momento tanto delicato e complesso della sua vita. Le sue parole raccontano un’esperienza di sospensione, come se si trovasse in una terra di mezzo: tra un passato che non sente più suo e un futuro che fa paura perché ancora incerto.

Il senso di stallo, l’ansia intensa, la fatica nel prendere decisioni chiare e la paura del fallimento sono tutte manifestazioni che non parlano solo di un disagio individuale, ma anche del contesto relazionale e sociale in cui si trova. In una prospettiva sistemico-relazionale, infatti, ogni sintomo è un messaggio che ha senso all’interno della rete di relazioni e delle dinamiche di vita in cui è inserito.

Il legame con la sua famiglia, ad esempio, sembra essere carico di ambivalenze: da un lato rappresenta un rifugio temporaneo, dall’altro un luogo da cui sente la necessità di allontanarsi per non sentirsi soffocato o congelato nella propria evoluzione. Questo tipo di dinamica è piuttosto comune in momenti di passaggio verso l’età adulta, specialmente quando mancano contesti esterni stabili e supportanti.

Anche il desiderio di trasferirsi in una nuova città, vicino a un amico fidato, può essere letto come un tentativo di ricostruire un tessuto relazionale significativo, di ritrovare uno spazio dove potersi esprimere e progettare nuovamente. Tuttavia, è comprensibile che questo desiderio conviva con la paura di ripetere esperienze passate che hanno generato delusione e solitudine.
In questi casi, più che scegliere la città giusta , può essere utile interrogarsi su quale sia il modo in cui desidera stare nelle relazioni, nel mondo, nel proprio progetto di vita. Cosa cerca davvero nel nuovo contesto? Quali bisogni non sono stati ascoltati nel precedente percorso? E soprattutto: cosa sente di non potersi concedere, oggi, nel qui e ora?

Il malessere che sta vivendo non è un segnale di fallimento personale, ma può essere visto come un invito urgente ad ascoltarsi profondamente e forse a chiedere un supporto terapeutico, che possa aiutarla a rileggere il suo vissuto e costruire nuovi significati insieme. Non per risolvere tutto subito, ma per non sentirsi solo nel difficile compito di rimettere insieme i pezzi.

Esistono fasi della vita in cui si ha l’impressione di essere fuori tempo massimo o di non avere una via d’uscita. In realtà, sono spesso proprio questi i momenti in cui nasce qualcosa di nuovo, se accompagnati con cura e con lo sguardo giusto.

Resto a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Un caro saluto,

Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483

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