Coppia e finanze
Siamo una coppia over 35.
Io sono dipendente e percepisco uno stipendio col quale riesco difficilmente a mettere da parte qualcosa, il mio compagno invece ha un attività e guadagna bene.
Lo reputo però un pò spendaccione, nonostante non abbia il quadro generale delle sue entrate ed uscite e di quanto strada facendo si stia effettivamente mettendo da parte, credo che il suo da parte sia giusto sul fondo della pensione.
Macchina da 40000 euro vestiti sempre firmati, moto da corsa ecc ecc.
Quello che li biasimo è che non gli è mai interessato avere una casa di sua proprietà... per lo stile di vita che fa, l ho visto tenere più a beni di lusso superflui o comunque sfizi piuttosto che investire su un immobile.
Gliene ho parlato e l'ha presa molto male, perché l ha visto come fargli un po i conti in tasca e giudicarlo.
In un momento in cui si parla di costruire un futuro insieme, personalmente viene a pesarmi questo suo modo di sperperare soldi.
Per come la vedo io una persona prima si costruisce l essenziale, dopo viene il resto.
Dal canto suo prende tutti questo come un modo di puntare il dito sul fatto che l uomo debba prendere casa.
Io in tutta onestà tutti questi soldi da mettere da parte non li ho, mi dispiace però vedere che lui mi parla di comprarsi addirittura un altra moto quando siamo in affitto.
I suoi progetti di casa si rimandano al futuro quando venderà casa della madre e ci sarà la liquidità per far partire un mutuo.
Io sono dell'opinione che nel frattempo se hai 5000 euro da parte è vero non ci compri la casa ma nemmeno la moto.
Li tieni da parte così un domani alla cifra necessaria ci arrivi.
Lui non mi fa mancare nulla è vero, è sempre quello che offre una cosa in più però questa cosa mi pesa.
Mi sembra stupido avere il macchinone e due moto e poi essere in affitto in una casa normale.
Sbaglio io?
Anche questione di matrimonio non mi parlava che stesse mettendo soldi da parte... quando mi disse che voleva comprare una seconda moto intervenii e li chiesi se gli andava di aprire un conto insieme e inziare a versarci entrambi qualcosa... ha acconsentito ma se non ero io a farlo veramente continuava a spendere e spendere soldi solo per quello che piace a lui?
Io sono dipendente e percepisco uno stipendio col quale riesco difficilmente a mettere da parte qualcosa, il mio compagno invece ha un attività e guadagna bene.
Lo reputo però un pò spendaccione, nonostante non abbia il quadro generale delle sue entrate ed uscite e di quanto strada facendo si stia effettivamente mettendo da parte, credo che il suo da parte sia giusto sul fondo della pensione.
Macchina da 40000 euro vestiti sempre firmati, moto da corsa ecc ecc.
Quello che li biasimo è che non gli è mai interessato avere una casa di sua proprietà... per lo stile di vita che fa, l ho visto tenere più a beni di lusso superflui o comunque sfizi piuttosto che investire su un immobile.
Gliene ho parlato e l'ha presa molto male, perché l ha visto come fargli un po i conti in tasca e giudicarlo.
In un momento in cui si parla di costruire un futuro insieme, personalmente viene a pesarmi questo suo modo di sperperare soldi.
Per come la vedo io una persona prima si costruisce l essenziale, dopo viene il resto.
Dal canto suo prende tutti questo come un modo di puntare il dito sul fatto che l uomo debba prendere casa.
Io in tutta onestà tutti questi soldi da mettere da parte non li ho, mi dispiace però vedere che lui mi parla di comprarsi addirittura un altra moto quando siamo in affitto.
I suoi progetti di casa si rimandano al futuro quando venderà casa della madre e ci sarà la liquidità per far partire un mutuo.
Io sono dell'opinione che nel frattempo se hai 5000 euro da parte è vero non ci compri la casa ma nemmeno la moto.
Li tieni da parte così un domani alla cifra necessaria ci arrivi.
Lui non mi fa mancare nulla è vero, è sempre quello che offre una cosa in più però questa cosa mi pesa.
Mi sembra stupido avere il macchinone e due moto e poi essere in affitto in una casa normale.
Sbaglio io?
Anche questione di matrimonio non mi parlava che stesse mettendo soldi da parte... quando mi disse che voleva comprare una seconda moto intervenii e li chiesi se gli andava di aprire un conto insieme e inziare a versarci entrambi qualcosa... ha acconsentito ma se non ero io a farlo veramente continuava a spendere e spendere soldi solo per quello che piace a lui?
Gentile utente,
se l'uomo di cui parla è lo stesso dei precedenti consulti, una cosa salta agli occhi: avete obiettivi, valori e stili di vita differenti.
In questo genere di situazione, se uno dei due non è troppo determinato nei propri progetti e aspettative può rinunciarci; se tutti e due sono incerti ne uscirà una comune mancanza di realizzazione; ma se ciascuno vuol perseguire i propri obiettivi in conflitto con quelli dell'altro, saranno infelici in due.
Talvolta certe relazioni partono proprio dal voler "correggere" l'altro, con un attaccamento che si fonda sulla coercizione, mentre una coppia sana incoraggia la crescita personale di ciascuno dei due.
Ho riletto i suoi consulti prima di risponderle, e adesso le chiedo: del suo desiderio di maternità cosa ne è stato? Era un desiderio che contrastava i bisogni del partner e pretendeva anche di implicarlo: nell'immaginario di lei che ci scrive non c'era solo lei madre, ma la vostra coppia trasformata in coppia genitoriale.
Ora questa continua prescrizione all'altro di ciò che l'altro non è e non vuole essere rischia di rendere lei insopportabile, e mette lui perennemente sulle difensive, a tutela delle proprie caratteristiche.
Per spiegarmi meglio le farò un esempio: la moglie del noto giornalista e scrittore Tiziano Terzani, purtroppo defunto, per quarant'anni, ossia tutta la vita ha seguito il marito nei suoi viaggi attraverso il mondo, "rinunciando" ad una casa, alle comodità dei paesi occidentali, a una propria attività professionale, alle amicizie, ai parenti, a una scuola regolare per i figli e così via.
Ho scritto "rinunciando" tra parentesi perché lei stessa, intervistata, ride di questa visione delle cose e ha scritto un libro al riguardo: il legame col marito, la sua personalità, le avventure che vivevano insieme erano tutto quello che la interessava. Probabilmente non lo coinvolgeva nemmeno troppo nell'allevamento dei figli, lasciandogli fare la vita che lui desiderava e godendone anche lei.
Lei che ci scrive è capace di questo stesso atteggiamento? E considera le cose che piacciono al suo uomo valori stimabili, da incoraggiare?
Se non è così, si chieda sinceramente quali sono i motivi per cui un rapporto conflittuale non giunge mai al termine.
Rilegga quanto le hanno scritto i miei colleghi, fino alle parole conclusive della dottoressa Brunialti.
Buone cose.
se l'uomo di cui parla è lo stesso dei precedenti consulti, una cosa salta agli occhi: avete obiettivi, valori e stili di vita differenti.
In questo genere di situazione, se uno dei due non è troppo determinato nei propri progetti e aspettative può rinunciarci; se tutti e due sono incerti ne uscirà una comune mancanza di realizzazione; ma se ciascuno vuol perseguire i propri obiettivi in conflitto con quelli dell'altro, saranno infelici in due.
Talvolta certe relazioni partono proprio dal voler "correggere" l'altro, con un attaccamento che si fonda sulla coercizione, mentre una coppia sana incoraggia la crescita personale di ciascuno dei due.
Ho riletto i suoi consulti prima di risponderle, e adesso le chiedo: del suo desiderio di maternità cosa ne è stato? Era un desiderio che contrastava i bisogni del partner e pretendeva anche di implicarlo: nell'immaginario di lei che ci scrive non c'era solo lei madre, ma la vostra coppia trasformata in coppia genitoriale.
Ora questa continua prescrizione all'altro di ciò che l'altro non è e non vuole essere rischia di rendere lei insopportabile, e mette lui perennemente sulle difensive, a tutela delle proprie caratteristiche.
Per spiegarmi meglio le farò un esempio: la moglie del noto giornalista e scrittore Tiziano Terzani, purtroppo defunto, per quarant'anni, ossia tutta la vita ha seguito il marito nei suoi viaggi attraverso il mondo, "rinunciando" ad una casa, alle comodità dei paesi occidentali, a una propria attività professionale, alle amicizie, ai parenti, a una scuola regolare per i figli e così via.
Ho scritto "rinunciando" tra parentesi perché lei stessa, intervistata, ride di questa visione delle cose e ha scritto un libro al riguardo: il legame col marito, la sua personalità, le avventure che vivevano insieme erano tutto quello che la interessava. Probabilmente non lo coinvolgeva nemmeno troppo nell'allevamento dei figli, lasciandogli fare la vita che lui desiderava e godendone anche lei.
Lei che ci scrive è capace di questo stesso atteggiamento? E considera le cose che piacciono al suo uomo valori stimabili, da incoraggiare?
Se non è così, si chieda sinceramente quali sono i motivi per cui un rapporto conflittuale non giunge mai al termine.
Rilegga quanto le hanno scritto i miei colleghi, fino alle parole conclusive della dottoressa Brunialti.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Gentile Utente,
quello che porti è un nodo molto complesso e sentito, che non riguarda solo il denaro o la casa, ma tocca il cuore profondo di come ognuno di voi due immagina e costruisce l’idea di futuro, di sicurezza, di amore condiviso.
Ciò che sembra emergere non è tanto la cifra che ciascuno riesce a mettere da parte, quanto il significato che ciascuno attribuisce al concetto di costruire insieme : tu sembri orientata verso una progettualità concreta, con radici stabili, mentre lui forse privilegia un senso di libertà, immediatezza o gratificazione personale.
Due visioni che non sono giuste o sbagliate in assoluto, ma che possono iniziare a creare attriti se non trovano uno spazio di confronto reale.
Ti sei mai chiesta che cosa rappresenta per te una casa di proprietà? E il mettere da parte? Cosa significa per te sapere che ci stiamo preparando ?
E allo stesso modo: riesci a immaginare cosa possa rappresentare per lui il suo stile di vita? Potrebbe essere una forma di libertà, un bisogno di affermazione, oppure una modalità appresa nel tempo per gestire l’ansia o l’insicurezza? Cosa potrebbe rappresentare per lui non avere una casa di proprietà?
Ci sono anche delle domande implicite nel tuo sentire: posso fidarmi che questo "noi" abbia gambe solide? Cosa succede se io fatico a mettere da parte e lui, che potrebbe, non lo fa? C’è equilibrio, o rischio di sentirmi invisibile nelle scelte importanti?
Parli di generosità da parte sua, e questo è un dato significativo: offrire, dare, fare sentire che "non ti fa mancare nulla". Ma cosa succede quando il dare non incontra ciò di cui tu hai davvero bisogno? Quanto spazio c’è per il tuo punto di vista, senza che venga interpretato come un attacco?
Il punto non è convincere l’altro a fare diversamente, ma creare le condizioni perché entrambi possiate sentirvi accolti nei vostri bisogni, ascoltati nei vostri desideri e liberi di esprimerli.
Perché in fondo non si tratta solo di una casa o di una moto, ma di sentirsi dentro lo stesso progetto, anche quando i percorsi per arrivarci sono diversi. Se il suo compagno di cui parla è lo stesso cui ha fatto riferimento nei consulti precedenti, sembra emergere un quadro dove le visioni e le aspettative si muovono su binari differenti anche per altre tematiche importanti.
Forse può essere importante affrontare queste dinamiche in un percorso di coppia. A volte serve uno spazio terzo in cui questi temi possano essere accolti senza giudizio, senza il rischio di ferirsi. Un luogo dove le differenze non dividono, ma diventano materiale prezioso per costruire.
E dove si può esplorare, con delicatezza e profondità, che tipo di insieme si vuole diventare.
Spero che queste riflessioni possano essere utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
quello che porti è un nodo molto complesso e sentito, che non riguarda solo il denaro o la casa, ma tocca il cuore profondo di come ognuno di voi due immagina e costruisce l’idea di futuro, di sicurezza, di amore condiviso.
Ciò che sembra emergere non è tanto la cifra che ciascuno riesce a mettere da parte, quanto il significato che ciascuno attribuisce al concetto di costruire insieme : tu sembri orientata verso una progettualità concreta, con radici stabili, mentre lui forse privilegia un senso di libertà, immediatezza o gratificazione personale.
Due visioni che non sono giuste o sbagliate in assoluto, ma che possono iniziare a creare attriti se non trovano uno spazio di confronto reale.
Ti sei mai chiesta che cosa rappresenta per te una casa di proprietà? E il mettere da parte? Cosa significa per te sapere che ci stiamo preparando ?
E allo stesso modo: riesci a immaginare cosa possa rappresentare per lui il suo stile di vita? Potrebbe essere una forma di libertà, un bisogno di affermazione, oppure una modalità appresa nel tempo per gestire l’ansia o l’insicurezza? Cosa potrebbe rappresentare per lui non avere una casa di proprietà?
Ci sono anche delle domande implicite nel tuo sentire: posso fidarmi che questo "noi" abbia gambe solide? Cosa succede se io fatico a mettere da parte e lui, che potrebbe, non lo fa? C’è equilibrio, o rischio di sentirmi invisibile nelle scelte importanti?
Parli di generosità da parte sua, e questo è un dato significativo: offrire, dare, fare sentire che "non ti fa mancare nulla". Ma cosa succede quando il dare non incontra ciò di cui tu hai davvero bisogno? Quanto spazio c’è per il tuo punto di vista, senza che venga interpretato come un attacco?
Il punto non è convincere l’altro a fare diversamente, ma creare le condizioni perché entrambi possiate sentirvi accolti nei vostri bisogni, ascoltati nei vostri desideri e liberi di esprimerli.
Perché in fondo non si tratta solo di una casa o di una moto, ma di sentirsi dentro lo stesso progetto, anche quando i percorsi per arrivarci sono diversi. Se il suo compagno di cui parla è lo stesso cui ha fatto riferimento nei consulti precedenti, sembra emergere un quadro dove le visioni e le aspettative si muovono su binari differenti anche per altre tematiche importanti.
Forse può essere importante affrontare queste dinamiche in un percorso di coppia. A volte serve uno spazio terzo in cui questi temi possano essere accolti senza giudizio, senza il rischio di ferirsi. Un luogo dove le differenze non dividono, ma diventano materiale prezioso per costruire.
E dove si può esplorare, con delicatezza e profondità, che tipo di insieme si vuole diventare.
Spero che queste riflessioni possano essere utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 322 visite dal 21/07/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su problemi relazionali
Altri consulti in psicologia
- Parlare a degli adulti dei loro errori in ambito genitoriale
- Ansia da prestazione: è normale e come affrontarla?
- Ansia, isolamento e futuro: terapia è sufficiente?
- Disagio in terapia: le espressioni della terapeuta compromettono il lavoro?
- Sessualità stravolta: aumento desiderio e attrazione per uomini (genitali).
- Dipendenza dagli orgasmi: è possibile?