Disturbo ossessivo compulsivo
Buongiorno, avrò 72 anni il prossimo 5 ottobre e da innumerevoli decenni soffro di questa patologia che farei rientrare nel DOC.
Ho iniziato da giovane a testare (non ricordo perché) la mia predisposizione al tremolio degli arti superiori allungando le braccia per verificare (ovviamente mai nulla) tale distirbo, ma da allora non ho più smesso con altre turbe del tipo ripetere nella memoria le parole al contrario e tante altre " fissazioni" che rendono il quotidiano molto pesante.
La cosa che più mi preoccupa è che, essendo camperista di lunga data, con la consorte viaggio molto con il camper e durante questi viaggi e, precisamente mentre guido, sento la necessità di girarmi, guardare altre cose, toccare oggetti con le mani; tutte pratiche innocue, ancorché fastidiose, se espletate durante la giornata, purtroppo se esercitate durante la guida risultano essere estremamente pericolose.
Mi sono rivolto un anno fa ad uno psicologo il quale mi ha veicolato presso uno psichiatra che dopo avermi ascoltato ha iniziato una terapia farmacologica con Zoloft a vari dosaggi.
Passato qualche mese maggiormente "tranquillo" i miei problemi sono riemersi altrettanto virulenti.
Debbo dire che se mi impongo di non distrarmi alla guida riesco benissimo a farlo, purtroppo la forza di volontà pare in subordine a questi gesti volontari.
Sono ovviamente un soggetto ansioso, molto nervoso e con una precisione addirittura maniacale.
Potete cortesemente consigliarmi il da farsi anche se temo che alla mia età ci sia ben poco da aggiustare.
Grazie di cuore per il vostro contributo e saluti cordialmente.
Gianluigi
Ho iniziato da giovane a testare (non ricordo perché) la mia predisposizione al tremolio degli arti superiori allungando le braccia per verificare (ovviamente mai nulla) tale distirbo, ma da allora non ho più smesso con altre turbe del tipo ripetere nella memoria le parole al contrario e tante altre " fissazioni" che rendono il quotidiano molto pesante.
La cosa che più mi preoccupa è che, essendo camperista di lunga data, con la consorte viaggio molto con il camper e durante questi viaggi e, precisamente mentre guido, sento la necessità di girarmi, guardare altre cose, toccare oggetti con le mani; tutte pratiche innocue, ancorché fastidiose, se espletate durante la giornata, purtroppo se esercitate durante la guida risultano essere estremamente pericolose.
Mi sono rivolto un anno fa ad uno psicologo il quale mi ha veicolato presso uno psichiatra che dopo avermi ascoltato ha iniziato una terapia farmacologica con Zoloft a vari dosaggi.
Passato qualche mese maggiormente "tranquillo" i miei problemi sono riemersi altrettanto virulenti.
Debbo dire che se mi impongo di non distrarmi alla guida riesco benissimo a farlo, purtroppo la forza di volontà pare in subordine a questi gesti volontari.
Sono ovviamente un soggetto ansioso, molto nervoso e con una precisione addirittura maniacale.
Potete cortesemente consigliarmi il da farsi anche se temo che alla mia età ci sia ben poco da aggiustare.
Grazie di cuore per il vostro contributo e saluti cordialmente.
Gianluigi
Buongiorno Gianluigi,
grazie per aver condiviso una parte così intima e personale della sua storia. È importante sapere che anche a 72 anni non è mai "troppo tardi" per prendersi cura della propria salute, e non esistono età in cui "non si possa aggiustare nulla". La mente, esattamente come il corpo, conserva una sua plasticità, e può trovare nuove vie per affrontare vecchie difficoltà.
Dalla sua descrizione emerge un quadro che richiama in effetti alcune caratteristiche del DOC, soprattutto per la presenza di pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi e difficili da controllare. Il fatto che questi sintomi interferiscano con la quotidianità, e in particolare con la guida, rende ancora più importante trovare un aiuto specifico.
Ha già fatto passi significativi: si è rivolto a uno psicologo, ha intrapreso una terapia farmacologica. Tuttavia, come accade spesso con il DOC, il solo farmaco può non essere sufficiente. L’intervento terapeutico è molto efficace, indipendentemente dall'età.
Un altro aspetto importante è la sua chiarezza: il fatto che lei riconosca la pericolosità di certi comportamenti alla guida, che riesca talvolta a controllarli, è un indice positivo. Significa che c’è una parte di lei che sa autoregolarsi, ma che fatica a mantenere questo controllo nel tempo: e qui entra in gioco il lavoro terapeutico, che può fornire strumenti più solidi e duraturi per fronteggiare l'ansia e spezzare i circoli viziosi.
Il mio consiglio è quindi quello di affiancare, o eventualmente riprendere, un percorso di strutturato. Le auguro che i prossimi viaggi in on the road sul suo camper possano essere vissuti con maggiore leggerezza e serenità!
Un caro saluto,
grazie per aver condiviso una parte così intima e personale della sua storia. È importante sapere che anche a 72 anni non è mai "troppo tardi" per prendersi cura della propria salute, e non esistono età in cui "non si possa aggiustare nulla". La mente, esattamente come il corpo, conserva una sua plasticità, e può trovare nuove vie per affrontare vecchie difficoltà.
Dalla sua descrizione emerge un quadro che richiama in effetti alcune caratteristiche del DOC, soprattutto per la presenza di pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi e difficili da controllare. Il fatto che questi sintomi interferiscano con la quotidianità, e in particolare con la guida, rende ancora più importante trovare un aiuto specifico.
Ha già fatto passi significativi: si è rivolto a uno psicologo, ha intrapreso una terapia farmacologica. Tuttavia, come accade spesso con il DOC, il solo farmaco può non essere sufficiente. L’intervento terapeutico è molto efficace, indipendentemente dall'età.
Un altro aspetto importante è la sua chiarezza: il fatto che lei riconosca la pericolosità di certi comportamenti alla guida, che riesca talvolta a controllarli, è un indice positivo. Significa che c’è una parte di lei che sa autoregolarsi, ma che fatica a mantenere questo controllo nel tempo: e qui entra in gioco il lavoro terapeutico, che può fornire strumenti più solidi e duraturi per fronteggiare l'ansia e spezzare i circoli viziosi.
Il mio consiglio è quindi quello di affiancare, o eventualmente riprendere, un percorso di strutturato. Le auguro che i prossimi viaggi in on the road sul suo camper possano essere vissuti con maggiore leggerezza e serenità!
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Grazie dottoressa per il suo interessamento e la pronta risposta.
Desidero chiedere in sintesi se a suo avviso debba farmi supportare, più che da uno psichiatra, da un psicoterapeuta.
Grazie ancora di cuore.
Gianluigi
Desidero chiedere in sintesi se a suo avviso debba farmi supportare, più che da uno psichiatra, da un psicoterapeuta.
Grazie ancora di cuore.
Gianluigi
Buonasera,
Direi che l'ideale sarebbe un percorso psicologico, eventualmente da affiancare a un trattamento psichiatrico se se ne ravvisa la necessità. Il lavoro sincrono e interdisciplinare è sempre un bene, quando necessario.
Resto a disposizione,
Direi che l'ideale sarebbe un percorso psicologico, eventualmente da affiancare a un trattamento psichiatrico se se ne ravvisa la necessità. Il lavoro sincrono e interdisciplinare è sempre un bene, quando necessario.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Grazie ancora e buon lavoro.
Gianluigi
Gianluigi
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 278 visite dal 22/07/2025.
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