Lutto

Buongiorno,
Qualche mese fa è mancata mia mamma a cui ero molto legata.
È stato inaspettato.
Il dolore è forte sia per la mancanza, sia per i progetti mancati ma anche per i suoi ultimi giorni.
Mi capita di avere dei flash, delle immagini di quei momenti che mi fanno sprofondare in un dolore immenso.
Mi mancano le energie e non so come affrontare ciò che sta accadendo.
Gli amici si aspettano che io stia meglio, che sorrida perché comunque è l'ordine delle cose ma per me non è così.
Come si affronta un'altra perdita così grave?
Come si riesce ad elaborare ciò che si è dovuto affrontare in quei momenti?
Vorrei che qualcuno mi trasportasse in un luogo sereno dove trovare pace ma in realtà so che il dolore verrebbe con me e attualmente non ho le forze per pianificare, tutto mi sembra ansiogeno e difficoltoso.
Sono mesi di cambi di umore, emozioni, stanchezza, poca voglia di fare, le cose mi sembrano attraenti per qualche istante... vacanze, cose, persone, interessi, vita quotidiana. Poi ritorna tutto piatto.
Come attraversare tutto questo nuovamente a così poca distanza dalla perdita di papà.
Dr.ssa Elisabetta Carbone Psicologo, Sessuologo 251 10
Buongiorno,

le sue parole restituiscono con grande chiarezza la profondità di un dolore che non si lascia semplificare. La perdita di una figura tanto centrale come quella materna, soprattutto se improvvisa, è un evento che scuote in modo profondo e trasversale: coinvolge l’identità, il corpo, il tempo, i ricordi, le prospettive future. Non sorprende che lei senta le energie svanire, che ogni progettualità appaia faticosa, che anche la quotidianità si svuoti di senso.

Il dolore che descrive, intenso, altalenante, fatto di flash e improvvise ricadute emotive, è una risposta umana e comprensibile a una perdita che non ha avuto il tempo di essere digerita. E se a questo si aggiunge un altro lutto recente, come quello di suo padre, è naturale che oggi lei si senta sopraffatta. Il corpo e la mente, quando si trovano a contenere troppo, chiedono una tregua. Ma la tregua non arriva se attorno (o dentro) si chiede di "reagire", di "tornare come prima", di "sorridere" secondo tempi che non appartengono al proprio vissuto.

L’elaborazione del lutto non è una linea retta, né ha tempi prestabiliti. È un processo irregolare, che attraversa fasi diverse: ci sono momenti in cui si percepisce un fragile equilibrio e altri in cui si viene travolti dal dolore, come se fosse il primo giorno. Il fatto che oggi lei si senta svuotata o emotivamente "piatta" non è una colpa, ma una fase naturale, a volte necessaria, per continuare a sostenere ciò che altrimenti sarebbe troppo.

Non esiste un modo semplice per affrontare tutto questo, ma esiste la possibilità di essere accompagnati. Parlare con qualcuno che possa contenere questo dolore insieme a lei, senza chiederle di ridurlo o metterlo da parte, può essere un primo passo. Non per cancellarlo, ma per dargli senso. Per ricucire, lentamente, il legame con i ricordi, per restituire alla sua mamma, e a suo padre, un posto vivo nella memoria e non solo nel trauma.

Se sente che il peso è troppo per essere portato da sola, non esiti a chiedere aiuto. Un percorso psicologico può offrire uno spazio di elaborazione sicuro, empatico e rispettoso dei suoi tempi, dove il lutto possa trasformarsi, con delicatezza, in memoria viva e non solo in assenza.

Resto a disposizione,

Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483

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