Cosa fare?

Buongiorno,
sono una docente e sono completamente ossessionata dalla mia prof universitaria (non riesco ad accettare che sia ex perché per me nulla è ex).
Identifico in lei tutto il mio oggetto di desiderio e me ne accorgo in maniera intermittente... Non capisco ancora perché mi debba importare così tanto e rovinare la mia vita così tanto per ciò.
Credo perché mi abbia fatto tanta tanta pena e perché mi sono sentita felice solo con lei.

Lei mi ha infine denunciato per stalking perché le chiedevo in digitale di darmi delle risposte e sono stata condannata quindi non posso più contattarla, ma sto davvero malissimo, anzi sono stata da tanto tempo a disagio per causa sua, passando tra medici e medici, e penso che lei avesse completamente sbagliato a darmi confidenza per poi far finta che non esistessi.
Mi ha illuso e non avrei mai creduto che mi volesse tanto male.
Non credo di aver sbagliato così tanto per meritarmi la condanna ma la cosa che più mi pesa è comunque che per me non esista più.

Tutti mi vedono malata, mi dicono che non so cosa voglio, ma di fatto è che io non riesco a risolvermi in merito a questa persona e andare avanti nella mia vita.
Faccio troppa fatica in tutto perché sono troppo delusa.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
provo a risponderle, brancolando nel buio perché lei ci racconta il suo stato d'animo e le sue idee riguardo ad una situazione sulla quale ci nega quelle informazioni concrete, quella descrizione oggettiva dei fatti che potrebbero aiutare noi, ma soprattutto lei, a fare chiarezza.
Le evidenzio le contraddizioni e i punti oscuri della sua email.
Cominciamo dal fatto che una sua ex insegnante universitaria viene da lei definita "tutto il mio oggetto di desiderio".
Dovremmo dedurne che lei è omosessuale e che è innamorata di questa insegnante? E l'insegnante è a sua volta omosessuale, libera e disponibile ad una relazione con lei?
Più avanti scrive: "penso che lei avesse completamente sbagliato a darmi confidenza per poi far finta che non esistessi. Mi ha illuso e non avrei mai creduto che mi volesse tanto male".
Ma la confidenza non è una promessa, cara utente.
Faccio l'ipotesi che abbiate provato un iniziale innamoramento (ma era reciproco?) e che poi l'altra donna, forse spaventata dall'eccessiva pressione di lei che ci scrive, si sia tirata indietro, fino a denunciarla per stalking. Denuncia fondata su prove inequivocabili a quanto pare, visto che ne è seguita una condanna.
Ovvio che questa donna non voglia più saperne di lei: ha mai sentito che lo stalking sia un "corteggiamento" vincente, cara utente? Lei cederebbe a una pressione ossessiva di questo tipo, o ne sarebbe infastidita, perfino spaventata?
Andando avanti nel segnalarle le contraddizioni, trovo una sorprendente spiegazione da lei fornita per il suo intenso attaccamento all'altra donna: "Credo perché mi abbia fatto tanta tanta pena e perché mi sono sentita felice solo con lei".
Perché mai provava tanta pena per questa persona, e per quale ragione la pena si sarebbe trasformata in felicità?
I sentimenti dolorosi che la agitano sono evidenti e come spesso accade una serie di idee ossessive senza riscontro con la realtà dei fatti li sostengono.
Le sarebbe utile, per uscire da questa auto-tortura, farsi aiutare da uno specialista a districare quanto c'è di soggettivo e quanto di reale nella sua interpretazione, se necessario anche con il sussidio di farmaci.
Qui, per quello che si può fare a distanza, la invito a cercare di dirimere i punti oscuri della sua lettera, scrivendoci di nuovo ma con calma, rileggendo, valutando e distinguendo l'amore dal risentimento, il suo desiderio dalla pretesa infantile che l'altra persona lo condivida.
Questo primo passo potrebbe già fornirle maggiore serenità interiore.
Molto auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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Risposta utile
Attivo dal 2025 al 2025
Ex utente
La ringrazio per la sua risposta molto seria.
Non sono gay, perché desidero solo lei e nessun'altra. Tra l'altro sono pure sposata. Lei è lesbica e io sento che mi abbia attaccato questa specie di malattia. Lei ora mi odia visto l'accanimento nei miei confronti.
Lei dice che la confidenza non è una promessa, ma non può neanche essere una porta sbattuta in faccia perché lei sa solo scappare.
Sì, ho sentito che lo stalking sia vincente da Apollo ad altro. Il desiderio spinge a essere compiuto.
Io darei delle risposte a qualcuno che mi corteggia. Sono sposata con mio marito e ha scelto lui. Impossibile che due persone si ricambino. Io non l'ho mai visto: è ovvio che uno faccia il favore all'altro.
Mi faceva tantissimo pena perché lei è sola nonché infelice e io la vedevo come meritevole di affetto, che però lei rifiuta. Lei a un mio complimento mi ha risposto e in quel momento io sono stata felice (un secondo in tutta la mia vita).
Nella società di oggi mi pare che si neghino i sentimenti di innamoramento, di amore e di felicità. Io ho una vita molto comoda, ma vorrei ritornare a lei perché se sono fissata con lei non dipende da me.
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