Privacy della coppia

Buongiorno,
io e il mio compagno siamo una coppia molto unita.

E’successo in alcune occasioni che lui ha parlato un po’ della sua ex vita privata e dei suoi rapporti con il denaro (debiti vari ecc)
Più volte i miei parenti si sono insospettiti pensando che lui possa chiedermi soldi e comunque non lo vedono bene.

Tutti questi pettegolezzi a me arrivano sempre per vie traverse (o mio zio chiama mio fratello e quest’ultimo mi viene a riferire), o mi arrivano messaggi whatsapp che poi in ultimo cancellano...
La mia amica dice di parlare con il mio compagno poiché, se verrebbe a sapere qualcosa poi penserebbe che io non lo difenda o quant’altro...
Io non voglio far entrare i parenti nel rapporto di coppia, questo è già una dimostrazione che io non li considero e quindi, non riporto al mio compagno le maldicenze o i pettegolezzi che potrei sentire su di lui da parte di altri familiari.
(Poi io non li prendo nemmeno i considerazione e a loro non devo giustificazioni) Questo credo che crei una barriera protettiva, preservando la fiducia e l'intimità della coppia.

Se dovessi riportare tutto probabilmente lui chiuderebbe tutti i rapporti con la mia famiglia e non sarebbe bello.

La cosa che potrei fare è andarli a trovare il meno possibile concentrando le uscite solo a Natale e a Pasqua per evitare fraintendimenti
Vorrei un vostro consiglio grazie di cuore!
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Gentile Utente,
dalle sue parole emerge un forte senso di lealtà verso il suo compagno e, allo stesso tempo, il peso di una rete familiare che sembra insinuarsi, anche in modo indiretto, nella sua vita privata.

In queste dinamiche complesse, una prima domanda che può essere utile porsi è: che impatto hanno su di lei questi messaggi che arrivano "per vie traverse"? Riesce davvero a lasciarli fuori, come afferma, o sente che in qualche modo si insinuano nella relazione, nei suoi pensieri o nel suo modo di stare nella coppia?

Lei parla di "protezione" e di "non dar peso", ma è interessante notare che questa situazione l’ha portata comunque a considerare l’idea di limitare le visite ai familiari. Si potrebbe allora chiedere: sta davvero proteggendo la relazione o sta iniziando a proteggerla da qualcosa o da qualcuno?

Un’altra riflessione riguarda la scelta di non condividere con il suo compagno ciò che sente o riceve. È una scelta che può effettivamente tutelare la relazione, ma allo stesso tempo: che spazio ha nella coppia per portare le sue preoccupazioni, i suoi dubbi, senza sentirsi costretta a dover "difendere" o "nascondere"? La coppia, quando solida, può anche diventare un luogo dove si dà voce a ciò che accade fuori, non per minare la fiducia, ma per rafforzarla.

Infine: che significato ha per lei il fatto che più persone si sentano in diritto di intervenire, anche con mezzi poco trasparenti, sul suo rapporto? E come si sente nel sapere che il proprio fratello, gli amici, la famiglia stessa parlano tra loro prima ancora di parlare con lei direttamente?

Sono tutte domande che meritano uno spazio e un tempo adeguati, perché riguardano non solo il rapporto con il suo compagno, ma anche il suo senso di autonomia, la gestione dei legami familiari e il bisogno (umano e legittimo) di sentirsi libera di scegliere chi far entrare nella propria intimità e chi no.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili.

Resto a disposizione, un caro saluto
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com

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Utente
Utente
Riesco davvero a lasciarli fuori i pensieri .
Mi dispiace solo di avere accanto persone limitate .
Ho fatto la mia scelta e sono felice di questo.

La mia amica mi ha consigliato di vederli di meno per evitare pettegolezzi e per proteggerci entrambi .
Non è stato un pensiero mio .
Lei cosa farebbe al posto mio ?
Grazie di cuore
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Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Cara Utente,
la sua risposta è molto nitida e trasmette determinazione. Quando dice "ho fatto la mia scelta e sono felice di questo", sembra affermare con forza una posizione adulta, consapevole, che non ha bisogno di continue conferme esterne.

Eppure, accanto a questa solidità, c’è anche un dispiacere: quello di avere accanto persone che, a suo sentire, non riescono ad andare oltre certi schemi. Forse può essere utile chiedersi: cosa significa per lei convivere con l’idea che alcune persone vicine non riescano a vedere ciò che lei vede con chiarezza? E come può tutelare questa chiarezza senza dover necessariamente rinunciare a se stessa o ai suoi valori? Che prezzo ha, nel tempo, il dover "tenere fuori" certi pensieri per proteggere qualcosa di prezioso?

A volte il punto non è "quanto" vedere gli altri, ma come rimanere fedeli a ciò che si è scelto, anche nel silenzio delle incomprensioni.

Resto a disposizione, un caro saluto
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
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Utente
Utente
Grazie di cuore ,credo proprio che fregarsene dei pettegolezzi sia l’atteggiamento più rispettoso che si possa avere verso se stessi .
La ringrazio tanto per essermi stata vicina !
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Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Prego cara Utente.
Le auguro buone cose.

Un caro saluto
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
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