Frustrazione perché il partner rifiuta spesso di fare sesso, può c'entrare col suo passato?
Buonasera, il mio partner quarantenne rifiuta spesso il sesso oppure devo insistere molto per convincerlo, io mi sento molto frustrata perché poi quando siamo nel momento mi sembra molto preso, ma prima capita spesso che finiamo a litigare, oppure trova scuse che secondo me non hanno senso tipo che è stanco, che è stressato, che lo prosciugo, dico che queste scuse non hanno senso perché dice di essere stanco anche quando è in ferie o a riposo.
Non è mai stato molto interessato al sesso, anche se dipende dai periodi.
Io vorrei chiarire con lui e capire, ma purtroppo non parla, continua a dire che è stanco, sembra un obbligo o un favore che mi fa.
Io invece sono molto attratta da lui, anche se stiamo insieme da parecchi anni, non mi è passata la passione.
Vorrei capire come parlare con una persona che si irrita subito quando tratto un argomento, come questo, che non gli piace, come si fa in queste situazioni?
Possono aver influito le sue esperienze passate con questo modo di approcciarsi al sesso?
Non è mai stato molto interessato al sesso, anche se dipende dai periodi.
Io vorrei chiarire con lui e capire, ma purtroppo non parla, continua a dire che è stanco, sembra un obbligo o un favore che mi fa.
Io invece sono molto attratta da lui, anche se stiamo insieme da parecchi anni, non mi è passata la passione.
Vorrei capire come parlare con una persona che si irrita subito quando tratto un argomento, come questo, che non gli piace, come si fa in queste situazioni?
Possono aver influito le sue esperienze passate con questo modo di approcciarsi al sesso?
Gentile Utente,
quello che descrive è un vissuto molto comune e al tempo stesso profondamente doloroso, perché tocca la sfera del desiderio, della reciprocità, dell’intimità e del bisogno di sentirsi voluti, non solo accettati.
La sua frustrazione sembra non nascere soltanto dal rifiuto in sé, ma dal fatto che quei rifiuti non vengono mai davvero spiegati, compresi, integrati nella relazione. Il silenzio, in certi casi, può diventare più lacerante delle parole. Quando dice "sembra un obbligo o un favore che mi fa", emerge una distanza non solo corporea, ma anche emotiva.
Viene da chiedersi: cosa succede tra voi nel tempo che precede l’intimità? Che tipo di comunicazione si crea? Quanto spazio c’è, per entrambi, per poter esprimere desideri senza sentirsi sotto pressione o sotto accusa?
Lei scrive: "dice che è stanco anche quando è in ferie". E allora può essere interessante chiedersi: di cosa è stanco davvero? Di che tipo di energia si sente prosciugato? È possibile che ci sia una fatica relazionale più che fisica?
Quando una persona rifiuta spesso il sesso o lo vive come un dovere, sta comunicando qualcosa, anche se non sempre ne è consapevole. Talvolta le esperienze passate, gli apprendimenti legati alla sessualità, le aspettative, le insicurezze o il bisogno di controllo, possono influenzare in modo profondo il modo in cui si vive l’intimità.
Ma l’altra questione importante è: come si sente lei nel dover insistere per ottenere qualcosa che dovrebbe invece nascere da un desiderio condiviso? Quanto spazio c’è, oggi, per il suo bisogno di sentirsi cercata, scelta, desiderata?
Lei accenna anche alla difficoltà di comunicare con lui senza che si irriti. In questi casi, può essere utile chiedersi: cosa lo mette in difficoltà davvero? È il contenuto della conversazione o il modo in cui si sente interrogato? Si sente libero di parlare, o sente di dover difendere una posizione?
Spesso, quando il confronto viene evitato, può essere necessario cambiare il modo, prima ancora del contenuto: usare frasi che partano da sé, evitare accuse, portare curiosità autentica. Non: "perché non vuoi mai fare l’amore con me?", ma piuttosto: "mi accorgo che faccio fatica a capire cosa stai vivendo, mi piacerebbe farlo senza farti sentire sotto pressione".
Non esistono risposte preconfezionate, ma solo domande che aprono spazi. Se c’è una strada da esplorare, è quella che permette di dare un significato nuovo a ciò che sta accadendo.
E a volte, farlo con qualcuno che aiuti entrambi a sentire e a nominare ciò che al momento sembra indicibile, può fare davvero la differenza.
Spero che queste riflessioni possano esserle utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
quello che descrive è un vissuto molto comune e al tempo stesso profondamente doloroso, perché tocca la sfera del desiderio, della reciprocità, dell’intimità e del bisogno di sentirsi voluti, non solo accettati.
La sua frustrazione sembra non nascere soltanto dal rifiuto in sé, ma dal fatto che quei rifiuti non vengono mai davvero spiegati, compresi, integrati nella relazione. Il silenzio, in certi casi, può diventare più lacerante delle parole. Quando dice "sembra un obbligo o un favore che mi fa", emerge una distanza non solo corporea, ma anche emotiva.
Viene da chiedersi: cosa succede tra voi nel tempo che precede l’intimità? Che tipo di comunicazione si crea? Quanto spazio c’è, per entrambi, per poter esprimere desideri senza sentirsi sotto pressione o sotto accusa?
Lei scrive: "dice che è stanco anche quando è in ferie". E allora può essere interessante chiedersi: di cosa è stanco davvero? Di che tipo di energia si sente prosciugato? È possibile che ci sia una fatica relazionale più che fisica?
Quando una persona rifiuta spesso il sesso o lo vive come un dovere, sta comunicando qualcosa, anche se non sempre ne è consapevole. Talvolta le esperienze passate, gli apprendimenti legati alla sessualità, le aspettative, le insicurezze o il bisogno di controllo, possono influenzare in modo profondo il modo in cui si vive l’intimità.
Ma l’altra questione importante è: come si sente lei nel dover insistere per ottenere qualcosa che dovrebbe invece nascere da un desiderio condiviso? Quanto spazio c’è, oggi, per il suo bisogno di sentirsi cercata, scelta, desiderata?
Lei accenna anche alla difficoltà di comunicare con lui senza che si irriti. In questi casi, può essere utile chiedersi: cosa lo mette in difficoltà davvero? È il contenuto della conversazione o il modo in cui si sente interrogato? Si sente libero di parlare, o sente di dover difendere una posizione?
Spesso, quando il confronto viene evitato, può essere necessario cambiare il modo, prima ancora del contenuto: usare frasi che partano da sé, evitare accuse, portare curiosità autentica. Non: "perché non vuoi mai fare l’amore con me?", ma piuttosto: "mi accorgo che faccio fatica a capire cosa stai vivendo, mi piacerebbe farlo senza farti sentire sotto pressione".
Non esistono risposte preconfezionate, ma solo domande che aprono spazi. Se c’è una strada da esplorare, è quella che permette di dare un significato nuovo a ciò che sta accadendo.
E a volte, farlo con qualcuno che aiuti entrambi a sentire e a nominare ciò che al momento sembra indicibile, può fare davvero la differenza.
Spero che queste riflessioni possano esserle utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Utente
Grazie,
Nel tempo che precede l'intimità lui solitamente è davanti al pc oppure davanti la tv, prima dice che non se la sente, che è stanco, poi certe volte accetta e altre no, certe volte si creano delle discussioni, perché a me da fastidio che trova scuse tipo quelle che ho detto, ovvero quando dice di essere stanco, ma che oggettivamente non può esserlo. La nostra comunicazione certe volte non è delle migliori, io spesso non riesco a dirgli le cose perché non riesco ad andare subito al punto e lui cambia argomento, interrompe parlando di cose che c'entrano nulla con quello che sto dicendo.
Io penso che lui sia una persona che si fa coinvolgere troppo dai problemi, se ha in mente qualcosa spesso non riesce a smettere di pensarci e rilassarsi.
Ma io sono una persona che vorrebbe anche dei momenti di relax insieme, ad esempio se siamo un pomeriggio in casa mi piacerebbe passare del tempo con lui, rilassati senza che ci sia il sottofondo della tv o del cellulare, invece a lui sembra tempo perso e si arrabbia se insisto per stare insieme.
Io credo che per lui il sesso non è mai stato importante o comunque è una cosa molto marginale.
Nei giorni scorsi ho cercato di dirgli che stavo cercando di capire cosa stava succedendo e perché fosse così disinteressato dal sesso, che può dirmi se non è più attratto da me, ma purtroppo non sembra prendere sul serio questi discorsi.
Non dubito che lui mi ami, ma vorrei più momenti di intimità o comunque vorrei sapere perché è così disinteressato.
Spero Dottoressa, di ricevere ancora una sua risposta.
Nel tempo che precede l'intimità lui solitamente è davanti al pc oppure davanti la tv, prima dice che non se la sente, che è stanco, poi certe volte accetta e altre no, certe volte si creano delle discussioni, perché a me da fastidio che trova scuse tipo quelle che ho detto, ovvero quando dice di essere stanco, ma che oggettivamente non può esserlo. La nostra comunicazione certe volte non è delle migliori, io spesso non riesco a dirgli le cose perché non riesco ad andare subito al punto e lui cambia argomento, interrompe parlando di cose che c'entrano nulla con quello che sto dicendo.
Io penso che lui sia una persona che si fa coinvolgere troppo dai problemi, se ha in mente qualcosa spesso non riesce a smettere di pensarci e rilassarsi.
Ma io sono una persona che vorrebbe anche dei momenti di relax insieme, ad esempio se siamo un pomeriggio in casa mi piacerebbe passare del tempo con lui, rilassati senza che ci sia il sottofondo della tv o del cellulare, invece a lui sembra tempo perso e si arrabbia se insisto per stare insieme.
Io credo che per lui il sesso non è mai stato importante o comunque è una cosa molto marginale.
Nei giorni scorsi ho cercato di dirgli che stavo cercando di capire cosa stava succedendo e perché fosse così disinteressato dal sesso, che può dirmi se non è più attratto da me, ma purtroppo non sembra prendere sul serio questi discorsi.
Non dubito che lui mi ami, ma vorrei più momenti di intimità o comunque vorrei sapere perché è così disinteressato.
Spero Dottoressa, di ricevere ancora una sua risposta.
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso ulteriormente.
Dalle sue parole emerge un bisogno molto chiaro: essere vista, desiderata, ascoltata. E, al tempo stesso, un senso di solitudine crescente in una relazione dove l’intimità (non solo sessuale, ma anche emotiva) sembra spesso negata o svalutata.
Lei descrive un partner che sembra assorbito da pensieri, distrazioni, schermate, che fatica ad entrare nel tempo condiviso, nel qui ed ora della relazione. E nello stesso tempo, una difficoltà concreta nella comunicazione: lei fatica ad arrivare al punto, lui cambia argomento o chiude. È una danza relazionale che, col tempo, può logorare entrambi.
Quando il sesso diventa terreno di scontro, più che di incontro, e quando l’uno vive il desiderio come bisogno e l’altro come pressione, spesso non si tratta solo di sesso.
Si tratta di spazi, bisogni, modi di stare insieme che non si incrociano più.
Lei scrive "non dubito che lui mi ami", ed è proprio qui che può esserci un nodo importante da affrontare insieme: perché può esserci amore anche dove manca il contatto, ma non sempre si riesce a trasformarlo in una relazione soddisfacente per entrambi.
In questi casi, non è la "colpa" a portare chiarezza, ma uno spazio protetto dove poter finalmente parlare senza difendersi.
Un percorso di coppia, più che trovare colpevoli, può aiutare a ridefinire i bisogni, tradurre i silenzi, rimettere in contatto due modi diversi di amare e vivere la vicinanza.
Quando le parole tra voi non bastano, a volte serve un luogo in cui queste possano essere accolte, comprese, riformulate. Per tornare a sentirsi insieme anche nella fatica.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
la ringrazio per aver condiviso ulteriormente.
Dalle sue parole emerge un bisogno molto chiaro: essere vista, desiderata, ascoltata. E, al tempo stesso, un senso di solitudine crescente in una relazione dove l’intimità (non solo sessuale, ma anche emotiva) sembra spesso negata o svalutata.
Lei descrive un partner che sembra assorbito da pensieri, distrazioni, schermate, che fatica ad entrare nel tempo condiviso, nel qui ed ora della relazione. E nello stesso tempo, una difficoltà concreta nella comunicazione: lei fatica ad arrivare al punto, lui cambia argomento o chiude. È una danza relazionale che, col tempo, può logorare entrambi.
Quando il sesso diventa terreno di scontro, più che di incontro, e quando l’uno vive il desiderio come bisogno e l’altro come pressione, spesso non si tratta solo di sesso.
Si tratta di spazi, bisogni, modi di stare insieme che non si incrociano più.
Lei scrive "non dubito che lui mi ami", ed è proprio qui che può esserci un nodo importante da affrontare insieme: perché può esserci amore anche dove manca il contatto, ma non sempre si riesce a trasformarlo in una relazione soddisfacente per entrambi.
In questi casi, non è la "colpa" a portare chiarezza, ma uno spazio protetto dove poter finalmente parlare senza difendersi.
Un percorso di coppia, più che trovare colpevoli, può aiutare a ridefinire i bisogni, tradurre i silenzi, rimettere in contatto due modi diversi di amare e vivere la vicinanza.
Quando le parole tra voi non bastano, a volte serve un luogo in cui queste possano essere accolte, comprese, riformulate. Per tornare a sentirsi insieme anche nella fatica.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Utente
Dottoressa ho letto in ritardo la sua risposta, ci tengo a ringraziarla di nuovo.
Comunque io sono convinta che il modo di comportarsi del mio partner sia legato ad alcune sue esperienze personali ed è per questo che non riesco a farmene una ragione.
Infatti ho saputo che una sua ex lo descrive, da quel punto di vista, in maniera del tutto diverso da come è con me. Questa cosa ha scatenato in me, rabbia e frustrazione, perché prima io lo accettavo per come era, invece da quando ho saputo questa cosa della ex non accetto più compromessi.
Purtroppo ho saputo questa cosa, ma non ho avuto il coraggio di parlare, ci ho provato, ma non ci sono riuscita, un po' perché non c'è stata occasione, siamo stati interrotti, ma soprattutto perché non ho il coraggio, né di ascoltare la risposta né di rischiare di essere ignorata o liquidata con poche parole.
Non saprei proprio come introdurre l'argomento.
Lei suggerisce che dovrei parlargli? E se si, come potrei introdurre l'argomento?
Comunque io sono convinta che il modo di comportarsi del mio partner sia legato ad alcune sue esperienze personali ed è per questo che non riesco a farmene una ragione.
Infatti ho saputo che una sua ex lo descrive, da quel punto di vista, in maniera del tutto diverso da come è con me. Questa cosa ha scatenato in me, rabbia e frustrazione, perché prima io lo accettavo per come era, invece da quando ho saputo questa cosa della ex non accetto più compromessi.
Purtroppo ho saputo questa cosa, ma non ho avuto il coraggio di parlare, ci ho provato, ma non ci sono riuscita, un po' perché non c'è stata occasione, siamo stati interrotti, ma soprattutto perché non ho il coraggio, né di ascoltare la risposta né di rischiare di essere ignorata o liquidata con poche parole.
Non saprei proprio come introdurre l'argomento.
Lei suggerisce che dovrei parlargli? E se si, come potrei introdurre l'argomento?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 532 visite dal 30/07/2025.
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