Cosa posso fare per risolvere questa situazione limitante?
Buongiorno,
volevo parlare di un problema che mi sta bloccando molto: provo ansia ogni volta che devo uscire nel mio paese.
Mi sento osservata e giudicata.
In passato mi è capitato più volte che alcuni ragazzi gridassero il mio nome per prendermi in giro, dicendo frasi come sei uscita finalmente! , con tono ironico.
Anche persone adulte o ragazze che conosco mi hanno rivolto commenti simili o mi hanno lanciato sguardi accompagnati da sorrisini che mi sono sembrati di presa in giro.
Questo probabilmente anche perché sono sempre stata piuttosto riservata e non ho mai amato particolarmente uscire nel mio paese.
Preferisco uscire fuori paese, insieme alla mia famiglia, al mio ragazzo o ad alcune amiche (che sono del mio stesso paese ma che, come me, preferiscono uscire altrove).
Tutti questi episodi mi hanno fatta sentire ridicolizzata e in imbarazzo, come se il fatto che io esca fosse qualcosa di strano o degno di essere sottolineato.
Così ho iniziato a evitare di uscire anche quando ne avrei voglia (anche per brevi tratti e fortunatamente per adesso non vivo per causa università sempre nel paese) per paura che si ripetano commenti o atteggiamenti simili.
Mi piacerebbe affrontare tutto questo perché sento che mi sta limitando molto nella vita di tutti i giorni.
Ringrazio in anticipo per chi risponderà
volevo parlare di un problema che mi sta bloccando molto: provo ansia ogni volta che devo uscire nel mio paese.
Mi sento osservata e giudicata.
In passato mi è capitato più volte che alcuni ragazzi gridassero il mio nome per prendermi in giro, dicendo frasi come sei uscita finalmente! , con tono ironico.
Anche persone adulte o ragazze che conosco mi hanno rivolto commenti simili o mi hanno lanciato sguardi accompagnati da sorrisini che mi sono sembrati di presa in giro.
Questo probabilmente anche perché sono sempre stata piuttosto riservata e non ho mai amato particolarmente uscire nel mio paese.
Preferisco uscire fuori paese, insieme alla mia famiglia, al mio ragazzo o ad alcune amiche (che sono del mio stesso paese ma che, come me, preferiscono uscire altrove).
Tutti questi episodi mi hanno fatta sentire ridicolizzata e in imbarazzo, come se il fatto che io esca fosse qualcosa di strano o degno di essere sottolineato.
Così ho iniziato a evitare di uscire anche quando ne avrei voglia (anche per brevi tratti e fortunatamente per adesso non vivo per causa università sempre nel paese) per paura che si ripetano commenti o atteggiamenti simili.
Mi piacerebbe affrontare tutto questo perché sento che mi sta limitando molto nella vita di tutti i giorni.
Ringrazio in anticipo per chi risponderà
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso con tanta precisione una situazione che immagino non sia facile da raccontare. Le parole che hai usato fanno sentire quanto questo disagio ti tocchi in profondità, e quanto tu abbia già riflettuto sul legame tra ciò che hai vissuto e ciò che stai provando oggi.
Quello che descrivi somiglia molto a una ferita che, più che guarire, si è sedimentata lentamente, trasformandosi in una forma di vigilanza continua verso l’esterno. Ti sei trovata a essere oggetto di attenzioni non richieste, di commenti che, anche se mascherati da ironia, ti hanno fatta sentire esposta, osservata, fuori posto. E quando una parte di te viene messa in ridicolo pubblicamente, anche senza intenzioni esplicite da parte degli altri, può diventare difficile sentirsi al sicuro.
Ti sei mai chiesta che immagine pensi abbiano costruito gli altri su di te?
E più ancora: che immagine temi che abbiano?
Quanto quella voce esterna è diventata, nel tempo, una voce interna che ti parla allo stesso modo, anche quando quegli sguardi non ci sono?
A volte, quello che chiamiamo "preferire uscire altrove" non è solo una questione di gusto personale, ma un modo per proteggersi. E non c’è nulla di sbagliato nel cercare un ambiente più neutro o più accogliente. Ma che costo ha avuto per te, nel tempo, questa strategia?
Quanta energia impieghi per evitare di essere vista, proprio quando magari una parte di te vorrebbe solo vivere con libertà le cose più semplici?
Non c’è nulla di "strano" nell’essere riservati. Ma quando l’ambiente intorno sembra non lasciare spazio alla tua autenticità, può essere utile chiedersi: come posso tornare a sentirmi libera nei miei spazi, senza dover sempre scegliere tra visibilità e sicurezza?
Queste sono domande complesse, che meritano tempo, ascolto e un contesto in cui possano trovare uno spazio di esplorazione sereno, al riparo da sguardi giudicanti.
Ci sono parti di questa storia che sembrano chiedere ancora voce, attenzione, e forse un po’ di cura: se anche solo una parte di te sente che è il momento di riprendere in mano ciò che oggi ti sta limitando, è già un primo passo importante.
A volte, proprio quando una difficoltà inizia a limitarci davvero, è il momento in cui qualcosa dentro di noi ci chiede di essere ascoltato in modo nuovo, più profondo, con l’aiuto di un Professionista che sappia accogliere e restituire senso a ciò che proviamo.
E se sentissi che questo è quel momento, sarebbe già un passo prezioso da cui ripartire.
Spero che queste parole possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
grazie per aver condiviso con tanta precisione una situazione che immagino non sia facile da raccontare. Le parole che hai usato fanno sentire quanto questo disagio ti tocchi in profondità, e quanto tu abbia già riflettuto sul legame tra ciò che hai vissuto e ciò che stai provando oggi.
Quello che descrivi somiglia molto a una ferita che, più che guarire, si è sedimentata lentamente, trasformandosi in una forma di vigilanza continua verso l’esterno. Ti sei trovata a essere oggetto di attenzioni non richieste, di commenti che, anche se mascherati da ironia, ti hanno fatta sentire esposta, osservata, fuori posto. E quando una parte di te viene messa in ridicolo pubblicamente, anche senza intenzioni esplicite da parte degli altri, può diventare difficile sentirsi al sicuro.
Ti sei mai chiesta che immagine pensi abbiano costruito gli altri su di te?
E più ancora: che immagine temi che abbiano?
Quanto quella voce esterna è diventata, nel tempo, una voce interna che ti parla allo stesso modo, anche quando quegli sguardi non ci sono?
A volte, quello che chiamiamo "preferire uscire altrove" non è solo una questione di gusto personale, ma un modo per proteggersi. E non c’è nulla di sbagliato nel cercare un ambiente più neutro o più accogliente. Ma che costo ha avuto per te, nel tempo, questa strategia?
Quanta energia impieghi per evitare di essere vista, proprio quando magari una parte di te vorrebbe solo vivere con libertà le cose più semplici?
Non c’è nulla di "strano" nell’essere riservati. Ma quando l’ambiente intorno sembra non lasciare spazio alla tua autenticità, può essere utile chiedersi: come posso tornare a sentirmi libera nei miei spazi, senza dover sempre scegliere tra visibilità e sicurezza?
Queste sono domande complesse, che meritano tempo, ascolto e un contesto in cui possano trovare uno spazio di esplorazione sereno, al riparo da sguardi giudicanti.
Ci sono parti di questa storia che sembrano chiedere ancora voce, attenzione, e forse un po’ di cura: se anche solo una parte di te sente che è il momento di riprendere in mano ciò che oggi ti sta limitando, è già un primo passo importante.
A volte, proprio quando una difficoltà inizia a limitarci davvero, è il momento in cui qualcosa dentro di noi ci chiede di essere ascoltato in modo nuovo, più profondo, con l’aiuto di un Professionista che sappia accogliere e restituire senso a ciò che proviamo.
E se sentissi che questo è quel momento, sarebbe già un passo prezioso da cui ripartire.
Spero che queste parole possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 205 visite dal 05/08/2025.
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