Ansia oppure no
Buongiorno sono un ragazzo di 39 anni un mese fa ho subito un lutto di mio padre per un infarto.
Dopo il lutto non mi sono sentito bene non sono riuscito neanche ad andare al funerale per paura di crollare ma non è servito a nulla perché non sono crollato ma paure tante tante ho incominciato ad avere fastidio al petto al braccio respiri corti tanto malessere generale così il 4 luglio ho incominciato a fare tutti controlli ecg ed ecocardiogramma per paura di avere qualcosa ma i risultati tutto ok dopo qualche giorno mi sono ripreso e stavo bene nessun pensiero oggi dopo più di un mese dal lutto invece sono di nuovo crollato ieri nel bel mezzo della notte mi sono svegliato così e mi sono venuti tremori dopo un po’ mi sono passati prendendo pastiglia laila da li il mattino tanta debolezza sempre questa cosa al petto e tanto malessere generale e non riesco a riprendermi il fatto è che io non penso a mio padre non penso a nulla e non capisco il perché di tutte queste cose cosa puo essere?
Devo recarmi in ospedale?
Ringraziando aspetto una risposta
Dopo il lutto non mi sono sentito bene non sono riuscito neanche ad andare al funerale per paura di crollare ma non è servito a nulla perché non sono crollato ma paure tante tante ho incominciato ad avere fastidio al petto al braccio respiri corti tanto malessere generale così il 4 luglio ho incominciato a fare tutti controlli ecg ed ecocardiogramma per paura di avere qualcosa ma i risultati tutto ok dopo qualche giorno mi sono ripreso e stavo bene nessun pensiero oggi dopo più di un mese dal lutto invece sono di nuovo crollato ieri nel bel mezzo della notte mi sono svegliato così e mi sono venuti tremori dopo un po’ mi sono passati prendendo pastiglia laila da li il mattino tanta debolezza sempre questa cosa al petto e tanto malessere generale e non riesco a riprendermi il fatto è che io non penso a mio padre non penso a nulla e non capisco il perché di tutte queste cose cosa puo essere?
Devo recarmi in ospedale?
Ringraziando aspetto una risposta
Gentile Utente,
quello che sta vivendo ha un’intensità che merita rispetto e attenzione. La perdita improvvisa di un genitore, soprattutto in modo traumatico, può attivare reazioni molto profonde anche quando la mente sembra "non pensarci". Spesso il corpo parla prima della coscienza, come se si facesse carico di un dolore troppo grande da contenere solo con le parole.
Si è chiesto cosa sta cercando di proteggere dentro di sé evitando quel crollo che teme così tanto?
O cosa rappresenterebbe, per lei, lasciarsi andare a quel dolore?
Se gli esami medici sono risultati negativi, come le hanno suggerito anche i miei Colleghi nel consulto precedente, le consiglio di valutare la possibilità di intraprendere un percorso con uno Psicologo che possa supportarla in questa fase della sua vita.
Il fatto che i pensieri non vadano esplicitamente a suo padre non significa che la sua assenza non stia agendo in profondità. A volte il corpo resta in allerta, come se qualcosa fosse ancora in sospeso, non compreso, non accolto. La tensione al petto, il risveglio notturno, la debolezza, sono segnali che meritano di essere ascoltati, non solo "curati".
Resto a disposizione e le porgo le mie condoglianze.
Un caro saluto,
E.S.
quello che sta vivendo ha un’intensità che merita rispetto e attenzione. La perdita improvvisa di un genitore, soprattutto in modo traumatico, può attivare reazioni molto profonde anche quando la mente sembra "non pensarci". Spesso il corpo parla prima della coscienza, come se si facesse carico di un dolore troppo grande da contenere solo con le parole.
Si è chiesto cosa sta cercando di proteggere dentro di sé evitando quel crollo che teme così tanto?
O cosa rappresenterebbe, per lei, lasciarsi andare a quel dolore?
Se gli esami medici sono risultati negativi, come le hanno suggerito anche i miei Colleghi nel consulto precedente, le consiglio di valutare la possibilità di intraprendere un percorso con uno Psicologo che possa supportarla in questa fase della sua vita.
Il fatto che i pensieri non vadano esplicitamente a suo padre non significa che la sua assenza non stia agendo in profondità. A volte il corpo resta in allerta, come se qualcosa fosse ancora in sospeso, non compreso, non accolto. La tensione al petto, il risveglio notturno, la debolezza, sono segnali che meritano di essere ascoltati, non solo "curati".
Resto a disposizione e le porgo le mie condoglianze.
Un caro saluto,
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Gentile utente,
innanzitutto mi permetta di esprimerle le mie sincere condoglianze per la perdita di suo padre. Un lutto, soprattutto se improvviso e traumatico come quello causato da un infarto, è un evento che può scuotere profondamente l’equilibrio psicofisico anche quando, apparentemente, non sembra occupare i nostri pensieri in modo consapevole.
Il malessere che descrive (il senso di oppressione al petto, i tremori, la debolezza, la fatica a respirare e la paura improvvisa) rientra molto spesso nei sintomi tipici degli attacchi d’ansia o di panico, reazioni acute che il corpo e la mente possono mettere in atto quando le emozioni non trovano uno spazio in cui esprimersi.
Spesso accade che, in situazioni di forte dolore o shock emotivo, si attivi una forma di difesa psichica: come se una parte di noi dissociasse l’esperienza per poter andare avanti. Ma il corpo resta in allerta , e a distanza di giorni o settimane, può cominciare a manifestare ciò che non è stato elaborato.
Il fatto che lei non riesca a pensare chiaramente a suo padre, che non si senta coscientemente addolorato, non significa che il lutto non stia agendo dentro di lei. Spesso il dolore più profondo si manifesta in modo indiretto, somatico o attraverso crisi emotive improvvise.
Inoltre, il timore per la propria salute dopo un lutto per infarto è assolutamente comprensibile e frequente: può essere legato sia alla paura di una stessa sorte , sia al bisogno inconscio di riavvicinarsi alla persona che si è perduta, attraverso un’identificazione.
Venendo alla sua domanda: se i sintomi dovessero persistere o intensificarsi, è corretto valutare un controllo medico per escludere con sicurezza problematiche fisiche, anche se gli esami recenti sono risultati nella norma. In ogni caso, non sottovaluti il disagio psicologico che sta vivendo: ciò che prova è reale e merita attenzione, anche se non ha una causa organica.
Le suggerirei di valutare un supporto psicologico, anche breve, che la accompagni in questo momento così delicato. Un professionista potrà aiutarla a dare senso e spazio a ciò che sta vivendo, prevenendo che il dolore si trasformi in sofferenza cronica.
Il fatto che abbia chiesto aiuto è già un primo passo importante.
Resto a disposizione, se lo desidera.
Un caro saluto,
innanzitutto mi permetta di esprimerle le mie sincere condoglianze per la perdita di suo padre. Un lutto, soprattutto se improvviso e traumatico come quello causato da un infarto, è un evento che può scuotere profondamente l’equilibrio psicofisico anche quando, apparentemente, non sembra occupare i nostri pensieri in modo consapevole.
Il malessere che descrive (il senso di oppressione al petto, i tremori, la debolezza, la fatica a respirare e la paura improvvisa) rientra molto spesso nei sintomi tipici degli attacchi d’ansia o di panico, reazioni acute che il corpo e la mente possono mettere in atto quando le emozioni non trovano uno spazio in cui esprimersi.
Spesso accade che, in situazioni di forte dolore o shock emotivo, si attivi una forma di difesa psichica: come se una parte di noi dissociasse l’esperienza per poter andare avanti. Ma il corpo resta in allerta , e a distanza di giorni o settimane, può cominciare a manifestare ciò che non è stato elaborato.
Il fatto che lei non riesca a pensare chiaramente a suo padre, che non si senta coscientemente addolorato, non significa che il lutto non stia agendo dentro di lei. Spesso il dolore più profondo si manifesta in modo indiretto, somatico o attraverso crisi emotive improvvise.
Inoltre, il timore per la propria salute dopo un lutto per infarto è assolutamente comprensibile e frequente: può essere legato sia alla paura di una stessa sorte , sia al bisogno inconscio di riavvicinarsi alla persona che si è perduta, attraverso un’identificazione.
Venendo alla sua domanda: se i sintomi dovessero persistere o intensificarsi, è corretto valutare un controllo medico per escludere con sicurezza problematiche fisiche, anche se gli esami recenti sono risultati nella norma. In ogni caso, non sottovaluti il disagio psicologico che sta vivendo: ciò che prova è reale e merita attenzione, anche se non ha una causa organica.
Le suggerirei di valutare un supporto psicologico, anche breve, che la accompagni in questo momento così delicato. Un professionista potrà aiutarla a dare senso e spazio a ciò che sta vivendo, prevenendo che il dolore si trasformi in sofferenza cronica.
Il fatto che abbia chiesto aiuto è già un primo passo importante.
Resto a disposizione, se lo desidera.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Grazie per il consulto quindi è del tutto normale i sintomi che sto vivendo? Perché ho sempre delle paure che ho qualche cosa so che sembra una cosa strana ma porta degli squilibri pazzeschi
Caro Utente,
capisco profondamente quanto tutto questo possa essere spiazzante e faticoso. Sentirsi così, con il corpo che sembra andare per conto suo e la mente piena di paure, è qualcosa che può davvero scombussolare ogni equilibrio.
Se, come sembra, gli accertamenti medici hanno escluso problematiche fisiche, i sintomi che sta vivendo possono essere una manifestazione dell’ansia legata al lutto, un dolore che, anche se non appare nei pensieri, trova altre strade per emergere.
Proprio perché questi vissuti stanno creando uno squilibrio così forte, meritano uno spazio adeguato dove poter essere accolti, compresi e trasformati. In questi casi, anche un breve percorso psicologico può fare una grande differenza.
Ci rifletta.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
capisco profondamente quanto tutto questo possa essere spiazzante e faticoso. Sentirsi così, con il corpo che sembra andare per conto suo e la mente piena di paure, è qualcosa che può davvero scombussolare ogni equilibrio.
Se, come sembra, gli accertamenti medici hanno escluso problematiche fisiche, i sintomi che sta vivendo possono essere una manifestazione dell’ansia legata al lutto, un dolore che, anche se non appare nei pensieri, trova altre strade per emergere.
Proprio perché questi vissuti stanno creando uno squilibrio così forte, meritano uno spazio adeguato dove poter essere accolti, compresi e trasformati. In questi casi, anche un breve percorso psicologico può fare una grande differenza.
Ci rifletta.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 271 visite dal 07/08/2025.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
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