Ho un problema nell'arrivare al bacio con una ragazza che mi piace
Buongiorno, scrivo perché ho bisogno di un aiuto/consiglio.
Io sono sempre stato una persona timida soprattutto con le ragazze.
Infatti all'inizio non riuscivo nemmeno a parlarci normalmente da quanta ansia avessi.
Ora però da circa un anno e mezzo/due, avendo fatto un percorso personale di miglioramento fisico e anche caratteriale, ci parlo come chiunque altro.
Però questo mi ha portato ad avere poche esperienze con le ragazze, qualche appuntamento e vari baci con ragazze a feste o discoteche.
La ragazza in questione si è lasciata da poco tempo (lei ha lasciato lui).
Il fatto è che da quando l'ho conosciuta, meno di due settimane fa, ci scriviamo e flirtiamo a vicenda in chat, e proprio qui è principalmente lei a cercarmi ogni volta.
Il problema è quando ci vediamo dal vivo (in totale siamo usciti 5 volte tra cui 2 da soli) dove io cerco il contatto fisico (ad esempio le tocco le spalle, io mi appoggio a lei, e tutti questi contatti li accetta senza mai spostarsi o dirmi qualcosa) e alludo a situazioni future assieme, ad esempio ad andare in un determinato luogo a cenare.
Lei invece no, o almeno fa qualcosa ma così poco che non capisco le sue intenzioni.
Mi parla invece veramente tanto di cose sue personali, e qualche volta menziona il suo ex (non dice mai molto, mi spiega i motivi del perché l'ha lasciato e poco altro).
Il mio problema è che già baciare una ragazza con cui voglio qualcosa di serio mi rende insicuro a causa di esperienze passate dove ho preso palo, se poi non ricevo la conferma definitiva io non riesco ad agire.
Non so cosa fare perché ho paura di essere o, ancora peggio, di diventare solo un amico.
Non so se faccio bene a fare le cose con calma o dovrei agire il prima possibile.
O come arrivare al bacio senza buttarmi a caso, magari forse dovrei dirle qualcosa che faccia capire che lo sto per fare.
Non lo so, il fatto di avere poca esperienza rende tutto ciò complicato.
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta/consiglio.
Io sono sempre stato una persona timida soprattutto con le ragazze.
Infatti all'inizio non riuscivo nemmeno a parlarci normalmente da quanta ansia avessi.
Ora però da circa un anno e mezzo/due, avendo fatto un percorso personale di miglioramento fisico e anche caratteriale, ci parlo come chiunque altro.
Però questo mi ha portato ad avere poche esperienze con le ragazze, qualche appuntamento e vari baci con ragazze a feste o discoteche.
La ragazza in questione si è lasciata da poco tempo (lei ha lasciato lui).
Il fatto è che da quando l'ho conosciuta, meno di due settimane fa, ci scriviamo e flirtiamo a vicenda in chat, e proprio qui è principalmente lei a cercarmi ogni volta.
Il problema è quando ci vediamo dal vivo (in totale siamo usciti 5 volte tra cui 2 da soli) dove io cerco il contatto fisico (ad esempio le tocco le spalle, io mi appoggio a lei, e tutti questi contatti li accetta senza mai spostarsi o dirmi qualcosa) e alludo a situazioni future assieme, ad esempio ad andare in un determinato luogo a cenare.
Lei invece no, o almeno fa qualcosa ma così poco che non capisco le sue intenzioni.
Mi parla invece veramente tanto di cose sue personali, e qualche volta menziona il suo ex (non dice mai molto, mi spiega i motivi del perché l'ha lasciato e poco altro).
Il mio problema è che già baciare una ragazza con cui voglio qualcosa di serio mi rende insicuro a causa di esperienze passate dove ho preso palo, se poi non ricevo la conferma definitiva io non riesco ad agire.
Non so cosa fare perché ho paura di essere o, ancora peggio, di diventare solo un amico.
Non so se faccio bene a fare le cose con calma o dovrei agire il prima possibile.
O come arrivare al bacio senza buttarmi a caso, magari forse dovrei dirle qualcosa che faccia capire che lo sto per fare.
Non lo so, il fatto di avere poca esperienza rende tutto ciò complicato.
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta/consiglio.
Gentile Utente,
dalle tue parole si sente che ci tieni, che ti stai mettendo in gioco e che questa situazione ti smuove davvero tanto.
Quello che descrivi è un momento delicato, perché tocca temi profondi: il desiderio di essere visto, di piacere, la paura del rifiuto, il bisogno di capire "che ruolo ho per l’altro?". Ed è normale, soprattutto quando ci metti qualcosa di vero.
Mi colpisce come tu riesca ad osservarti lucidamente: noti i tuoi progressi, riconosci i tuoi limiti attuali e sei consapevole delle tue insicurezze. Questo è già un punto di forza. Ma forse, in questo momento, il nodo non è solo "cosa fare" con lei, ma "cosa succede dentro di me" quando mi trovo in questa zona grigia, in bilico tra speranza e dubbio.
Hai scritto una frase importante: "ho paura di essere o, ancora peggio, di diventare solo un amico".
Cosa rappresenterebbe per te diventare "solo un amico"? Quale immagine di te verrebbe toccata da questa eventualità? È una perdita, un’umiliazione, un fallimento? Oppure potrebbe esserci anche uno spazio, seppur difficile, per accogliere che non tutto ciò che desideriamo va come speravamo?
Allo stesso tempo, ti chiedo:
- quando sei con lei, riesci ad ascoltare davvero cosa ti sta comunicando, anche nei silenzi o nei gesti piccoli?
- riesci a stare in quel momento senza dover dimostrare o ottenere qualcosa subito?
- cosa cerchi di confermare in te stesso attraverso un eventuale bacio o un segnale più esplicito da parte sua?
E poi c’è un altro punto delicato: lei si è lasciata da poco. Quando una persona esce da una relazione, può aver bisogno di tempo per capire cosa vuole davvero. Ti stai chiedendo se lei sia pronta o se forse stai entrando in una zona dove potresti rischiare di diventare un contenitore delle sue confidenze, più che un partner potenziale?
Forse, più che cercare "la mossa giusta" per arrivare ad un bacio, potrebbe essere utile chiederti cosa ti farebbe sentire rispettato, visto, al sicuro. E da lì, provare a capire anche come portare nella relazione, anche in modo leggero, la tua autenticità, senza aspettare che l’altro dia tutte le conferme.
Ogni relazione è un’occasione per conoscerci meglio. A volte, più che cercare risposte immediate, serve concedersi lo spazio per farsi le domande giuste.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
dalle tue parole si sente che ci tieni, che ti stai mettendo in gioco e che questa situazione ti smuove davvero tanto.
Quello che descrivi è un momento delicato, perché tocca temi profondi: il desiderio di essere visto, di piacere, la paura del rifiuto, il bisogno di capire "che ruolo ho per l’altro?". Ed è normale, soprattutto quando ci metti qualcosa di vero.
Mi colpisce come tu riesca ad osservarti lucidamente: noti i tuoi progressi, riconosci i tuoi limiti attuali e sei consapevole delle tue insicurezze. Questo è già un punto di forza. Ma forse, in questo momento, il nodo non è solo "cosa fare" con lei, ma "cosa succede dentro di me" quando mi trovo in questa zona grigia, in bilico tra speranza e dubbio.
Hai scritto una frase importante: "ho paura di essere o, ancora peggio, di diventare solo un amico".
Cosa rappresenterebbe per te diventare "solo un amico"? Quale immagine di te verrebbe toccata da questa eventualità? È una perdita, un’umiliazione, un fallimento? Oppure potrebbe esserci anche uno spazio, seppur difficile, per accogliere che non tutto ciò che desideriamo va come speravamo?
Allo stesso tempo, ti chiedo:
- quando sei con lei, riesci ad ascoltare davvero cosa ti sta comunicando, anche nei silenzi o nei gesti piccoli?
- riesci a stare in quel momento senza dover dimostrare o ottenere qualcosa subito?
- cosa cerchi di confermare in te stesso attraverso un eventuale bacio o un segnale più esplicito da parte sua?
E poi c’è un altro punto delicato: lei si è lasciata da poco. Quando una persona esce da una relazione, può aver bisogno di tempo per capire cosa vuole davvero. Ti stai chiedendo se lei sia pronta o se forse stai entrando in una zona dove potresti rischiare di diventare un contenitore delle sue confidenze, più che un partner potenziale?
Forse, più che cercare "la mossa giusta" per arrivare ad un bacio, potrebbe essere utile chiederti cosa ti farebbe sentire rispettato, visto, al sicuro. E da lì, provare a capire anche come portare nella relazione, anche in modo leggero, la tua autenticità, senza aspettare che l’altro dia tutte le conferme.
Ogni relazione è un’occasione per conoscerci meglio. A volte, più che cercare risposte immediate, serve concedersi lo spazio per farsi le domande giuste.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Utente
Gentile Dr.ssa Scuderi,
ho letto con attenzione le Sue parole e mi ci sono ritrovato molto.
Credo che la mia paura di essere solo un amico nasca dal bisogno, quando mi interessa una persona, di dimostrare di valere per essere scelto. Con lei a volte riesco a vivere il momento, altre invece sento la pressione di dover fare qualcosa per non perderla.
Credo proprio che il bacio serva proprio a entrambi per poter iniziare qualcosa di duraturo e di più serio
Siamo usciti nuovamente (terza volta da soli), ma la serata ha preso una direzione diversa: è iniziato tutto come un giro, poi ha voluto andare da una sua amica, poi siamo andati in un bar e poi da amici in comune. Questa cosa di vedere altre persone mi ha fatto pensare che forse non le interesso davvero. Non so se sto sbagliando ad andare lento, ma di segnali di interesse chiari non ne vedo molti. L’altro giorno si è confidata con me sui suoi problemi, e a parole sembra che io le piaccia, ma la mancanza di un minimo di ricambio fisico non mi fa sentire sicuro di provarci.
Essendo io una persona timida, questo mi limita molto. Ho paura che questa situazione, fatta solo di sentirci e vederci senza mai andare oltre, possa prima o poi stancare entrambi: me per la frustrazione, lei per noia. Non riesco a capire se non è pronta ad una nuova relazione o se per lei sia necessario creare prima un rapporto di maggiore fiducia prima di fare quel passo.
La ringrazio per avermi dato spunti importanti su cui riflettere
ho letto con attenzione le Sue parole e mi ci sono ritrovato molto.
Credo che la mia paura di essere solo un amico nasca dal bisogno, quando mi interessa una persona, di dimostrare di valere per essere scelto. Con lei a volte riesco a vivere il momento, altre invece sento la pressione di dover fare qualcosa per non perderla.
Credo proprio che il bacio serva proprio a entrambi per poter iniziare qualcosa di duraturo e di più serio
Siamo usciti nuovamente (terza volta da soli), ma la serata ha preso una direzione diversa: è iniziato tutto come un giro, poi ha voluto andare da una sua amica, poi siamo andati in un bar e poi da amici in comune. Questa cosa di vedere altre persone mi ha fatto pensare che forse non le interesso davvero. Non so se sto sbagliando ad andare lento, ma di segnali di interesse chiari non ne vedo molti. L’altro giorno si è confidata con me sui suoi problemi, e a parole sembra che io le piaccia, ma la mancanza di un minimo di ricambio fisico non mi fa sentire sicuro di provarci.
Essendo io una persona timida, questo mi limita molto. Ho paura che questa situazione, fatta solo di sentirci e vederci senza mai andare oltre, possa prima o poi stancare entrambi: me per la frustrazione, lei per noia. Non riesco a capire se non è pronta ad una nuova relazione o se per lei sia necessario creare prima un rapporto di maggiore fiducia prima di fare quel passo.
La ringrazio per avermi dato spunti importanti su cui riflettere
Gentile Utente,
le tue parole mostrano una notevole consapevolezza emotiva e non è così scontato. Riesci a cogliere i movimenti sottili che avvengono dentro di te e a leggerli con lucidità, anche quando fanno male.
Quella pressione di dover dimostrare di valere per essere scelto è qualcosa che tocca corde profonde. Ti sei mai chiesto da dove arrivi? E soprattutto: cosa succede dentro di te quando percepisci che l’altro non ricambia nello stesso modo o con la stessa intensità?
La tua lettura degli eventi (il fatto che lei abbia voluto vedere altre persone durante l’uscita, che si confidi molto ma non restituisca un contatto fisico) è una lettura lucida. Stai cercando di mettere insieme i pezzi per capire dove ti trovi, e va bene così. Ma in questa ricerca, non dimenticare una domanda essenziale: "come mi sento io in tutto questo?" Ti senti scelto, visto, rispettato? Oppure stai cercando di reggere una situazione che, per ora, ti lascia più dubbi che certezze?
È comprensibile che la tua timidezza renda difficile "osare". Ma "provare a baciare" non è solo un gesto fisico: è un'esposizione, è dire in modo implicito "io ci sono, e tu?". Se il terreno non ti appare chiaro, è naturale sentirti bloccato.
Forse però il punto non è solo se "lei è pronta", ma anche "io riesco a sentirmi a mio agio in questo ritmo? Riesco a restare in questa fase senza forzarmi, senza il timore costante di non essere abbastanza?"
A volte, ciò che all’inizio ci confonde, può diventare un’opportunità preziosa per conoscerci meglio e per capire cosa cerchiamo davvero in una relazione e come vogliamo essere amati.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
le tue parole mostrano una notevole consapevolezza emotiva e non è così scontato. Riesci a cogliere i movimenti sottili che avvengono dentro di te e a leggerli con lucidità, anche quando fanno male.
Quella pressione di dover dimostrare di valere per essere scelto è qualcosa che tocca corde profonde. Ti sei mai chiesto da dove arrivi? E soprattutto: cosa succede dentro di te quando percepisci che l’altro non ricambia nello stesso modo o con la stessa intensità?
La tua lettura degli eventi (il fatto che lei abbia voluto vedere altre persone durante l’uscita, che si confidi molto ma non restituisca un contatto fisico) è una lettura lucida. Stai cercando di mettere insieme i pezzi per capire dove ti trovi, e va bene così. Ma in questa ricerca, non dimenticare una domanda essenziale: "come mi sento io in tutto questo?" Ti senti scelto, visto, rispettato? Oppure stai cercando di reggere una situazione che, per ora, ti lascia più dubbi che certezze?
È comprensibile che la tua timidezza renda difficile "osare". Ma "provare a baciare" non è solo un gesto fisico: è un'esposizione, è dire in modo implicito "io ci sono, e tu?". Se il terreno non ti appare chiaro, è naturale sentirti bloccato.
Forse però il punto non è solo se "lei è pronta", ma anche "io riesco a sentirmi a mio agio in questo ritmo? Riesco a restare in questa fase senza forzarmi, senza il timore costante di non essere abbastanza?"
A volte, ciò che all’inizio ci confonde, può diventare un’opportunità preziosa per conoscerci meglio e per capire cosa cerchiamo davvero in una relazione e come vogliamo essere amati.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
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www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 525 visite dal 08/08/2025.
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