Bimba di meno di 3 anni unica femminuccia della sua classe
Buongiorno,
mia figlia (3 anni a Dicembre), quest'anno ha iniziato la materna, il problema è che è l'unica femminuccia della classe e ne sta soffrendo molto, mi dice che vuole tornare nella classe dei piccoli (cioè il nido che appartiene alla stessa scuola) ma io ovviamente non posso e non voglio neanche farlo, è una bimba che sta molto avanti ed è giusto che vada alla materna ma questa mancanza di una piccola amica con cui condividere la quotidianità la sta mettendo in seria difficoltà, ha dovuto lasciare tutte le sue amichette perché rimaste al nido.
Io non so come aiutarla, da una parte penso che non sia fortunatamente nulla di grave, dall'altra penso anche che è una bimba così piccola che per lei questa situazione è invece qualcosa di grande, vorrei farla stare meglio ma non so come fare.
C'è da dire che nella classe materna dei grandi c'è la sorella ma ovviamente i momenti che condividono sono solo quelli del pranzo e del gioco prima dell'uscita, ovviamente è sicuramente qualcosa che mi tranquillizza sapere che ogni tanto c'è sua sorella con lei ma vedo che comunque lei non sta bene.
Potrei avere un vostro aiuto in tal senso?
C'è qualcosa che potrei fare/dire per aiutarla?
Io cerco di rassicurarla ovviamente ma vederla piangere così mi si stringe il cuore.
Vi ringrazio!
mia figlia (3 anni a Dicembre), quest'anno ha iniziato la materna, il problema è che è l'unica femminuccia della classe e ne sta soffrendo molto, mi dice che vuole tornare nella classe dei piccoli (cioè il nido che appartiene alla stessa scuola) ma io ovviamente non posso e non voglio neanche farlo, è una bimba che sta molto avanti ed è giusto che vada alla materna ma questa mancanza di una piccola amica con cui condividere la quotidianità la sta mettendo in seria difficoltà, ha dovuto lasciare tutte le sue amichette perché rimaste al nido.
Io non so come aiutarla, da una parte penso che non sia fortunatamente nulla di grave, dall'altra penso anche che è una bimba così piccola che per lei questa situazione è invece qualcosa di grande, vorrei farla stare meglio ma non so come fare.
C'è da dire che nella classe materna dei grandi c'è la sorella ma ovviamente i momenti che condividono sono solo quelli del pranzo e del gioco prima dell'uscita, ovviamente è sicuramente qualcosa che mi tranquillizza sapere che ogni tanto c'è sua sorella con lei ma vedo che comunque lei non sta bene.
Potrei avere un vostro aiuto in tal senso?
C'è qualcosa che potrei fare/dire per aiutarla?
Io cerco di rassicurarla ovviamente ma vederla piangere così mi si stringe il cuore.
Vi ringrazio!
Buongiorno Signora,
separarsi dai legami affettivi è molto faticoso, specie da piccolini. Mi domando però come mai sembri esserci questo attaccamento alle amiche femmine.
Al nido non c'erano bimbi con cui giocava?
E' l'unica persona ad essere passata alla materna o qualche suo vecchio compagno c'è?
Come mai non si trova a giocare con i bimbi maschi? Con tutti i maschietti?
C'è bisogno di un po' più di contesto...
separarsi dai legami affettivi è molto faticoso, specie da piccolini. Mi domando però come mai sembri esserci questo attaccamento alle amiche femmine.
Al nido non c'erano bimbi con cui giocava?
E' l'unica persona ad essere passata alla materna o qualche suo vecchio compagno c'è?
Come mai non si trova a giocare con i bimbi maschi? Con tutti i maschietti?
C'è bisogno di un po' più di contesto...
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Utente
Buongiorno Dottoressa e grazie della sua risposta.
In realtà lei è una bimba che non ha difficoltà a socializzare, neanche con i maschietti, il problema è che sono passati alcuni suoi compagni del nido con cui lei non aveva molta affinità (lo sorso anno erano tantissimi e lì ovviamente non aveva stretto legami con tutti), i "suoi" amichetti (femmine e maschi) più stretti o hanno cambiato scuola o sono rimasti al nido. Lei si è trovata improvvisamente a cambiare maestre, classe, aver perso quelli che erano per lei i bimbi amici, si è sentita in qualche modo sola in questo passaggio alla scuola "dei grandi".
Quelli che sono passati sono maschietti un pò irruenti e agitati (come è normale che sia, le femmine di solito sono più tranquille), e non riesce a legare. E' timorosa perché sta vivendo una situazione nuova "da sola" senza qualcuno di amico con cui condividere questo momento. Ribadisco che forse sto ingigantendo troppo la cosa, sono consapevole che ha iniziato da poco, magari passerà, ma è così piccola, non ha neanche 3 anni e vederla così triste non fa stare serena nemmeno me.
In realtà lei è una bimba che non ha difficoltà a socializzare, neanche con i maschietti, il problema è che sono passati alcuni suoi compagni del nido con cui lei non aveva molta affinità (lo sorso anno erano tantissimi e lì ovviamente non aveva stretto legami con tutti), i "suoi" amichetti (femmine e maschi) più stretti o hanno cambiato scuola o sono rimasti al nido. Lei si è trovata improvvisamente a cambiare maestre, classe, aver perso quelli che erano per lei i bimbi amici, si è sentita in qualche modo sola in questo passaggio alla scuola "dei grandi".
Quelli che sono passati sono maschietti un pò irruenti e agitati (come è normale che sia, le femmine di solito sono più tranquille), e non riesce a legare. E' timorosa perché sta vivendo una situazione nuova "da sola" senza qualcuno di amico con cui condividere questo momento. Ribadisco che forse sto ingigantendo troppo la cosa, sono consapevole che ha iniziato da poco, magari passerà, ma è così piccola, non ha neanche 3 anni e vederla così triste non fa stare serena nemmeno me.
Ecco, però abbiamo già ritarato la messa a fuoco, dal problema dell'essere "unica femminuccia" (magari c'è un po' di sua proiezione..?), al problema della fatica - naturale - nel lasciare i legami più stretti che ci si era creati.
Poi, che l'essere l'unica di genere femminile le dia la sensazione di essere un po' isolata può esserci, ma eviterei di farne una questione, per non focalizzare l'attenzione su una situazione nell'immediato immutabile.
Quindi, validerei le emozioni di tristezza per la separazione e di incertezza che può provare nel trovarsi nel nuovo ambiente, ma la sosterrei nel trovare nuovi modi con cui fare amicizie e nuovi giochi da fare con i compagni che la possano divertire.
Valuti piuttosto una consulenza genitoriale per farsi aiutare a stare vicino alla - ripeto naturale - nostalgia della bambina in maniera più serena, in modo da non trasmettere messaggi ansiosi o "depressivi" alla bimba. Niente di grave, eh, però ci si può far aiutare a stare meglio!
Poi, che l'essere l'unica di genere femminile le dia la sensazione di essere un po' isolata può esserci, ma eviterei di farne una questione, per non focalizzare l'attenzione su una situazione nell'immediato immutabile.
Quindi, validerei le emozioni di tristezza per la separazione e di incertezza che può provare nel trovarsi nel nuovo ambiente, ma la sosterrei nel trovare nuovi modi con cui fare amicizie e nuovi giochi da fare con i compagni che la possano divertire.
Valuti piuttosto una consulenza genitoriale per farsi aiutare a stare vicino alla - ripeto naturale - nostalgia della bambina in maniera più serena, in modo da non trasmettere messaggi ansiosi o "depressivi" alla bimba. Niente di grave, eh, però ci si può far aiutare a stare meglio!
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 370 visite dal 17/09/2025.
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